Capitolo 23.

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Salgo sull'ambulanza con l'aiuto di un paramedico.
Farle più basse no?
No.
Alcuni medici stanno fermando l'emorragia, mentre altri gli inseriscono nelle braccia aghi e flebo.
Un infermiere con un pallone ambu giallo lo aiuta a respirare.
Una scena brutta.
Chiudono gli sportelli dell'ambulanza e dopo che il guidatore sale, partiamo.
"Ci vorrà minimo tre quarti d'ora per arrivare all'ospedale più vicino" dice un paramedico seduto accanto a me.
Annuisco con la testa torturandomi le dita e continuando a guardare Derek.
Spero che si riprende presto, è messo veramente male.
L'ambulanza è a sirene spianate, così per non trovare traffico.
Durante il tragitto non abbiamo trovato molto traffico ma quasi alla fine succede qualcosa.
L'ambulanza prende una buca abbastanza grande che per colpa di questa quasi cadiamo tutti.
Ma anche le buche si devono mettere in mezzo eh?
Lo schermo dove ci sono i parametri di Derek inizia a suonare, segno che qualcosa sta succedendo.
Fanculo la buca!
Il cuore rallenta in una velocità che non ho mai visto prima.
"Inizio la rianimazione cardiopolmonare " dice un medico iniziando a rianimarlo.
Al posto dei picchi c'è una linea costantemente piatta.
Cosa?
Derek se n'è andato?
Sono tipo paralizzata, non riesco a muovermi, riesco solo a guardare cosa sta succedendo.
Sento l'autista dire che siamo molto vicini all'ospedale, soltanto che, sono passati già 5 minuti e Derek non sta segni di vita.
Se ne è andato.
Per sempre.
Fai almeno un picco, qualcosa che mi fa capire che sei ancora qui Derek.
Il medico smette di rianimarlo e guardando l'orologio sospira.
L'ora del decesso.
Ormai il cuore ha smesso di battere.
"Ora del decesso 19:17" pronuncia queste parole con amarezza e freddezza.
Io, a queste parole scoppio a piangere.
Non voglio credere, se n'è andato per sempre!
Mi ha lasciato.
Mi avvicino a lui piangendo vedendo il suo corpo morto.
"Non doveva andare a finire così" singhiozzo accarezzandogli il viso e prendendo fiato parlo.
"Sai ho fatto un sogno, eravamo io e te e i nostri stupidi coinquilini a campeggio, dovremmo andarci un giorno.
C'era un laghetto dove lì potevamo fare il bagno.
Era sera e stavamo cantando delle canzoni e a un certo punto tu mi prendi in braccio e mi butti in acqua, come i vecchi tempi. Mi sono svegliata e ti ho visto dormire sorridendo volevo credere che stavi sognando il mio sogno, ma questo non lo saprò mai.
Non c'entra niente con tutto ciò ma volevo solo dirti che tu sei dappertutto, sei nella mia testa, nei miei sogni ma soprattutto nel mio cuore." gli dico con dolcezza.
Osservo per l'ultima volta il suo volto pallido per poi baciargli la guancia e sussurrargli un ti amo.
Stacco la mano dal suo viso e girandomi sento l'ambulanza fermarsi.
Bip.
La macchina segna di nuovo il battito.
Brutto Stronzo non eri morto?
Ook sono sotto shock.
"Un miracolo" dice un infermiere.
Forse è davvero un miracolo.
Scendiamo dall'ambulanza ancora tutti shoccati da quello che è successo.
È tornato.
Mi avrà sentito?
"Angel" mi chiama Theo con dolcezza.
Mi sveglio lentamente e mi accorgo che sono su un lettino con una coperta addosso.
Sono sonnambula?
A me non risulta che sia sonnambula.
Mi metto seduta sul lettino e mi guardo intorno per capire dove sono.
"Hai dormito più di tre ore, e ci hanno detto di farti coricare qua" dice porgendomi la mano per alzarmi.
La afferro e con uno slancio mi alzo.
Si, il lettino è così basso che ho bisogno di un aiuto per alzarmi.
Ancora più basso e dormivo praticamente per terra.
Vorrei sapere chi ha inventato questo lettino, un nano praticamente.
"Derek?" Domando uscendo dalla stanza con Theo.
"È in stanza, se vuoi puoi entrare. Io sono già entrato" dice sorridendo.
Annuisco con la testa e andando verso camera di Derek, vedo uscire dalla camera Melyssa assieme a un uomo che si assomiglia molto a Derek, soltanto che l'uomo ha la barba.
Saranno venuti sicuramente per lui.
Theo prima di lasciarmi con Melyssa mi strofina una mano sulla schiena per dirmi di non essere tesa o preoccupata.
Melyssa mi nota e viene da me, ha gli occhi rossi, la paura di perdere il proprio è stata tanta per lei.
Mi abbraccia.
Questi sono piccoli gesti che valgono più di mille parole.
"Sono felice che tu stia bene" mi dice come una mamma ancora nell'abbraccio.
Sorrido e staccandomi gli sussurro un grazie.
Mi fa un cenno della testa verso la camera di Derek come se mi incitare ad entrare.
Mi avvicino alla porta e prima di entrare inspiro.
Rivolgo lo sguardo all'uomo per l'ultima volta, sono sempre più sicura che quello è suo fratello.
Abbasso la maniglia della porta piano e la apro allo stesso modo, le luci della stanza un po' più basse per non turbare troppo la vista, mi fanno capire che ormai sono dentro la stanza.
Mi sembra di avere di nuovo 18 anni e la spensieratezza di conoscere il mio nuovo coinquilino.
Rivolgo lo sguardo al letto e lo vedo sorridente ma allo stesso tempo indolenzito.
Sorrido automaticamente e avvicinandomi mi siedo accanto a lui.
"Mettiti qua" biascica piano e facendo attenzione mentre si sposta per farmi spazio.
Annuisco con la testa e togliendomi le scarpe mi corico accanto a lui.
Odora di disinfettante e di sangue.
Il suo odore originale è la marca di un profumo che ora non ricordo il nome.
Ne ha sempre uno diverso, ma in questo periodo metteva solo quello.
Forse aveva trovato il suo profumo preferito.
Sento la sua mano prendere la mia e combaciare le sue dita con le mie.
Il tempo si ferma, non fiatiamo, tutto è perfetto.
A un certo punto sorride e guardandomi mi bacia le labbra in modo lento e casto.
"Sono felice che sono dappertutto, non ti sbarazzerai tanto facilmente di me Bambina.
Perché baciarti è stato il miglior modo per ricordare che sapore ha la vita" sussurra mentre mi perdo nei suoi occhi.
Voglio che sia così tutta la vita, la nostra vita.

Due cuori Simili ma Diversi. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora