Capitolo 2: Agente 99, Lucy Scarlett!

591 47 8
                                    

LUCY

-È già la terza volta questo mese!!- esclamò furiosamente l'uomo sbattendo il giornale del mattino sulla scrivania.
-Davvero, Lucy, quando ti vengono date delle determinate istruzioni tu devi seguirle e non fare di testa tua come sempre!! Lo sai che la nostra agenzia agisce in segreto, quindi, ti prego di non attirare più l'attenzione!!!- continuò imperterrito il direttore fissando l'interlocutrice con occhi severi.
-Le ho detto che mi dispiace e poi era una situazione un po' critica, così ho perso il controllo e allora...
-È questo il punto, tu NON devi perdere il controllo! Ne abbiamo già parlato, ora per favore vai a darti una ripulita e stila il rapporto così poi lo aggiungo all'archivio.
Lucy guardò prima lui e poi sè stessa e, in effetti come aveva detto il capo, era piuttosto malconcia e sporca a causa dell'uscita rocambolesca dalla finestra.
-D'accordo forse è meglio se me ne torno a casa...-farfugliò lei.
Detto così giró sui tacchi e fece per uscire dall'ufficio, quando, improvvisamente ci ripensò e voltandosi di nuovo chiese: - Che fine farà quello strano marchingegno che mi ha fatto passare tutto questo casino?
-L'abbiamo già spedito ai nostri più bravi scienziati cosicché sia analizzato per bene, dopodiché se ritenuto pericoloso verrà portato alla FIONDA e spedito in un luogo sicuro. - rispose esasperato l'uomo.
A questo punto, Lucy, dopo essersi ricordata di essere offesa, uscì veramente dalla stanza sbattendo violentemente, come suo solito, la porta.
-Ahh... Cosa devo fare con quella ragazzina...-disse tra sé Fury massaggiandosi le tempie.

- Uffa! È sempre colpa mia, mai una volta che mi dica che sono stata esemplare o manco un complimento positivo!! - borbottò la ragazza asciugandosi energicamente i lunghi capelli appena lavati.
- Al diavolo il rapporto, lo farò domani, sono distrutta! - così dicendo indossò in tempo record il pigiama e crollò a letto tra le coperte calde e profumate.

🔥 🔥 🔥

Colpi d'arma da fuoco, uno sparo, due, sangue, tanto sangue davanti a lei, sulle sue piccole mani, sui vestiti, urla disperate sopraggiungono lontane., qualcuno grida il suo nome.
All'improvviso lo scenario cambia e diventa tutto più caldo, così rovente e brillante che ogni cosa intorno alla bambina dai capelli rossi diventa cenere e cessa di esistere.
La piccola si guarda attorno terrorizzata, ma le fiamme la circondano senza ferirla, proteggendola dall'inferno che si sta scatenando al di fuori.
Ancora grida, tutto diventa sempre più caldo, più rosso, un dolore acuto si propaga per tutto il corpo, un altro grido, più forte, così forte da straziare il cuore, e poi...il nulla.

Lucy si svegliò di soprassalto tutta accaldata, il fiato corto e la gola in fiamme, si guardò attorno attentamente per vedere se stava ancora sognando.
Continuava a sentire un forte bruciore alla mano destra, così accese la luce per controllare, sentendo dentro di sé un brutto presentimento.
Quando la stanza fu illuminata, la strana sensazione avvertita poco prima si concretizzò in un urlo agghiacciante quando la ragazza ebbe modo di vedere la sua mano.
Questa infatti aveva cominciato a surriscaldarsi e stava diventando via via più rossa e luminescente fino ad emanare una forte aura di calore che si stava espandendo lungo il braccio.
Lucy non perse tempo e, balzando in piedi, con uno scatto raggiunse il bagno, dove riempì in pochi minuti la vasca di acqua ghiacciata, per poi buttarvisi dentro tutta vestita.
Al contatto con il liquido freddo, sentì i brividi salirle fino al cervello, ma si costrinse a rimanere in acqua fino a che la sua temperatura corporea non fosse tornata normale.
Restò in ammollo anche più del dovuto per sicurezza, quando finalmente si decise ad uscire erano da poco passate le 6.00 del mattino, perciò, visto che era troppo presto per andare a lavoro, e l'idea di tornare a letto non le passava nemmeno per l'anticamera del cervello, scelse di prepararsi per una corsetta mattutina di allenamento.
Prima di andare a vestirsi, si concesse un minuto per guardare i danni causati dalla nottataccia appena passata.
L'immagine riflessa nello specchio era quella di una giovane ragazza di circa 20 anni (anche se ne dimostrava molto meno), abbastanza alta, slanciata e con un corpo atletico che tutte le "spie", come le chiamava lei, dovevano avere.
Per non vedere quelle brutte occhiaie violacee che le circondavano i grandi occhi azzurri striati di grigio, si soffermò sui lunghi capelli rossi scarlatto, con delle sfumature bionde sulle punte, che ora sembravano gli aculei di un porcospino.
Solitamente li portava raccolti in una lunga treccia alta sulla nuca che le scendeva fino al bacino, oppure legati in una lunga coda alta classica.
Quei capelli erano il motivo per cui indossava sempre un cappuccio o un cappello, li odiava, nessun altro li aveva di quello stupido e insano colore al naturale.
Ma lei non era una normale ragazza, infatti i suoi capelli avevano assunto quel colore a causa degli innumerevoli esperimenti condotti sul proprio DNA, o almeno questo era ciò che sapeva.
Aveva provato a ritingerli con un colore meno appariscente, ma la tinta svaniva dopo 24 ore, così decise di indossare qualche parrucca, ma le dava fastidio e, una volta per sbaglio le diede addirittura fuoco.
Così cominciò a coprirsi il capo con cappucci e cappelli sportivi, in modo che nessuno potesse mai vedere la sua diversità, il suo tratto distintivo.
Solo Fury e l'agente Hill erano a conoscenza di tutto ciò e così doveva rimanere, almeno fino a quando non sarebbe stata pronta, almeno fino a quando non avesse trovato Lui.
Si distaccò dai suoi pensieri e andò a prepararsi, poi, decidendo che avrebbe fatto una colazione veloce da Starbucks, uscì all'aria fresca del mattino, calandosi ancora una volta il solito copricapo sul viso per nascondersi da sguardi indiscreti.

-Signore, questo è il rapporto della missione di ieri da parte dell'agente Scarlett.
L'agente Maria Hill era il braccio destro di Fury, nonché suo vice al comando, o come diceva sarcasticamente Lucy, l'occhio destro (poiché egli lo perse in circostanze tuttora misteriose).
Era una donna di statura media con il corpo abbastanza atletico, forse un po' arrugginito a causa del poco lavoro sul campo, infatti negli ultimi tempi la si vedeva spesso al quartier generale, impegnata ad allenare nuove reclute e a svolgere altri lavoretti top secret per il grande capo.
-Grazie Hill. Ahh, non so più cosa fare con quella bimbetta arrogante e ribelle, io non so trattare con gli adolescenti in fase di sviluppo! Prima o poi mi farà venire l'ulcera!!- si sfogò Fury massaggiandosi la tempia.
-Non si preoccupi signore, se la sta cavando piuttosto bene! Forse potrebbe concederle qualche giorno di vacanza, così magari si calma un po' -consigliò l'altra.
Il Capo la guardò assorto pensando intensamente a quel semplice ma perfetto suggerimento.
-Ottima idea Hill! Sì ho deciso, le dirò di staccare per qualche giorno, così non solo riposerà lei ma anch'io avrò finalmente un attimo di tregua!!
Fu così che dopo aver comunicato la grande notizia alla diretta interessata, apparentemente delusa di dover andarsene a casa, Fury tornò nel suo ufficio rilassato e spensierato come non mai.
Non avrebbe mai immaginato cosa sarebbe accaduto di lì a poco proprio a causa della nostra sfacciata protagonista.

ANGOLO AUTRICE
Ehilà, eh già oggi ho aggiunto ben due capitoli!
Visto che il primo era piuttosto breve ho deciso di regalarvi un altro pezzettino di storia😉
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate per ora e se ci sono degli errori, perché sapete com'è, il correttore del mio telefono é sempre contro di me quando scrivo!😂😒❤️
Se riesco, cosa poco probabile, aggiorno domani😊
Ma penso che sarò K.O. dopo 10 ore all'Università🙈😂
A presto e grazie per continuare a leggere la mia storia😘❤️

La Fenice e il Dio degli InganniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora