Capitolo 4: Lucy parte per un viaggio al di là dello spazio

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Il giorno dopo il famoso incontro tra Tony Stark e l'agente 99, fu molto impegnativo per quest'ultima.
Dopo aver ottenuto l'alleanza di Stark, lui e la ragazza si misero d'accordo per incontrarsi con il famigerato Thor, il Dio dei fulmini nonché fratello del "criminale psicopatico e megalomane" protagonista del piano di Lucy; stabilirono di vedersi tra due giorni al calar del sole fuori città.
Nel frattempo, la giovane, che era particolarmente agitata al pensiero di quello che l'aspettava, anche se non lo dava minimamente a vedere, cominciò a preparare l'attrezzatura da portare con sé su Asgard.
-Doppie pistole...ci sono! Pugnali di scorta...eccoli! Guanti in pelle, tuta speciale, cintura portaoggetti, rampino magnetico...fatto! Speriamo di non dimenticare nulla!
Via via che elencava gli oggetti, Lucy li ripose, all'interno di una sacca che poggiava sul letto, in perfetto ordine.
Era il grande giorno e lei non era nemmeno riuscita a chiudere occhio tutta la notte a causa dei continui pensieri sulla sua missione personale, anche se sapeva benissimo che doveva essere nel pieno delle sue forze per affrontare quella dura impresa.
Partí per il punto d'incontro nel tardo pomeriggio cercando di controllare la sua eccessiva vivacità, auto-convincendosi che quella missione non era diversa dalle precedenti e, perciò, doveva tirar fuori la Lucy fredda e autoritaria di sempre.
Tony non poté accompagnarla per impegni di lavoro, ma le augurò uno speciale e sarcastico in bocca al lupo tramite SMS che la fece sorridere.
La sua meta era Rhode Island, poco distante da NY, un luogo abbastanza isolato dove non dare nell'occhio.

Per questa speciale missione decise di indossare la sua tuta preferita di un particolare materiale super resistente agli sbalzi di temperatura, l'ideale per un lungo viaggio.
Era nera, il colore che governava in assoluto nel guardaroba di Lucy, e lucida, sul lato sinistro del seno vi era
cucito lo stemma rotondo dello SHIELD, un aquila nera su sfondo argento con sotto le lettere dell'acronimo.
Dopo essersi vestita indossò i guanti da combattimento, anch'essi neri, che le lasciavano scoperte le dita.
Si allacciò la fondina della pistola al fianco, un pugnale ben riposto nello stivale, infine indossò il lungo mantello  nascondendo così il suo armamentario e si calò il cappuccio sul capo, lasciando intravedere soltanto i suoi fiammeggianti occhi azzurri.

Arrivò a destinazione con qualche minuto di anticipo, approfittando così del tempo per riordinare le idee.
Solo in quel momento si rese conto che non aveva la più pallida idea di cosa fare dopo essere giunta alla cittadella di Asgard.
Insomma, come minimo avrebbe dovuto inizialmente chiedere udienza al Padre degli Dei, per spiegargli cosa aveva in mente, o almeno in parte.
Di certo non gli avrebbe raccontato tutto per filo e per segno, in fondo non le era mai piaciuto parlare di sé e del suo passato, anche perché non era stato particolarmente piacevole e prima dei suoi 7 anni non ricordava nulla, la sua vita sembrava iniziare da lì, come se prima di 7 anni non fosse nemmeno esistita.
Forse solo con Lui si sarebbe sfogata, ma solo una volta ottenuta la sua reciproca fiducia.

Mentre questi pensieri le si affollavano sempre di più nella testa, un uomo le si avvicinò alle spalle.
Fortunatamente, Lucy aveva dei sensi molto sviluppati e perciò non si fece cogliere di sorpresa, anzi, si girò di scatto cercando di colpire il tizio che era appena sopraggiunto accanto a lei.
L'uomo evitò il colpo senza difficoltà bloccando la mano della ragazza a mezz'aria.
-Fiu...c'è mancato davvero poco! Per un pelo non mi centravi in pieno! Hai davvero un udito niente male se sei riuscita a sentirmi nonostante il mio passo leggero! - disse l'uomo scoprendo il grande viso rubicondo e sfoderando un piccolo sorriso.
Lucy lo fulminò con lo sguardo squadrandolo da capo a piedi mantenendo un'aria diffidente.
Era alto e robusto, un bel ragazzone nel complesso, anche se non era proprio il tipo della ragazza.
Portava i lunghi capelli biondi semi legati in un codino, un ciuffo ribelle gli copriva un occhio azzurro chiaro.
Indossava una specie di armatura con dei cerchi di metallo posti sul petto e un lungo mantello nero gli copriva le spalle.
Nella mano destra teneva saldamente il suo fidato martello, suo segno distintivo.
Lucy, dopo averlo riconosciuto, si rilassò leggermente e tornò dalla posizione d'attacco a quella normale.
-Mmmpf..."passo leggero"? Tu quel rombo lo chiameresti leggero? Hai un passo da elefante altroché leggero!! - sbuffò infastidita lei.
-Ahahah! Sei proprio una tipetta coraggiosa per parlare così ad un Dio, eh? -ridacchiò lui, per niente arrabbiato.
-Sei in ritardo! Ci diamo una mossa sì o no? Tony mi ha detto che potevi portarmi su Asgard, non avrai mica cambiato idea vero?
-Certo che non ho cambiato idea, anche se a dire la verità non ho ben capito il perché di questa tua visita nella città degli Dei...-
-Affari miei, per ora tu portamici, se poi mi stai simpatico potrei anche pensare di dirtelo! Anche se per ora non hai fatto altro che perdere punti! - disse lei guardandolo con aria furbesca.
Thor si grattò il mento con aria pensierosa meditando sul da farsi e su quella strana ragazzina, se così poteva definirla.
Infatti, il Dio non riusciva a vedere nulla del suo aspetto, eccetto gli sfavillanti occhi azzurri che lo squadravano insistentemente da capo a piedi, tutto il resto, corpo e viso, era coperto dal lungo mantello che portava ben chiuso sul petto.
Alla fine, sebbene fosse all'oscuro delle sue reali intenzioni, Thor decise per il momento di assecondarla.
-HEIMDALL! Apri il Bifröst!!! - gridò il Dio verso il cielo - Ti consiglio di tenerti forte, ehm ...
-Lucy, il mio nome è Lucy, e comunque non mi servono i consigli di...
Il fragore di un tuono coprì l'ultima parte della frase.
Lucy guardò il cielo sereno confusa, quando improvvisamente furono entrambi travolti da un raggio di luce abbagliante.
La ragazza non fece nemmeno a tempo a chiudere gli occhi per non restarne accecata, che in pochi secondi si ritrovarono scaraventati in un tunnel che attraversava lo spazio cosmico a velocità impressionante.
Lucy sentiva il corpo leggero come una piuma, le sembrava di volare attraverso le stelle.
Purtroppo per lei questa meravigliosa sensazione durò pochi minuti, infatti arrivarono ben presto a destinazione.
L'atterraggio non fu molto difficile e Thor ne rimase veramente colpito.
La ragazza atterrò perfettamente in piedi, un risultato ottenuto dopo molti allenamenti e cadute in missione, perciò si guardò un po' intorno.
Si trovavano all'interno di una specie di cupola dorata, al centro di essa vi era un uomo molto alto, la sua pelle era scura e vestiva un'armatura anch'essa d'oro che faceva da contrasto con la pelle.
Con le mani estrasse un grosso e lungo spadone da una specie di piedistallo al centro della stanza.
-Buongiorno Heimdall, grazie per aver aperto il Bifröst! Lei è una nostra ospite, Lucy, ora l'accompagnerò dal Padre degli Dei, con permesso...
-Bentornato altezza! - salutò l'uomo inchinando leggermente il capo.
Lucy, dal canto suo, stava fissando a bocca aperta, anche se nessuno poteva vederla, il grande omone che le stava davanti.
-Tu! Tu sei...sei Heimdall! Il guardiano del Bifröst, il Ponte dell'Arcobaleno! Ho letto un sacco di libri su di te ma dal vivo sei molto meglio!! - disse Lucy non riuscendo più a contenersi.
-Sono onorato di tale ammirazione giovane terrestre. - rispose pacato lui.
Il Dio del Tuono, nel frattempo, osservava la scena con una certa impazienza.
-Ehm ehm! Lucy, mi dispiace interrompere il tuo entusiasmo, ma dobbiamo proprio andare, Odino ci starà già aspettando.
-Si, giusto! Andiamo! E guarda che non hai interrotto proprio niente!
Piuttosto, vedi di darti una mossa, "Altezza"! - rispose sarcastica lei dopo essersi ricomposta e fulminandolo con lo sguardo per la seconda volta.
E fu così che, Lucy e Thor, s'incamminarono verso la Cittadella di Odino, e verso il destino della nostra protagonista.

ANGOLO AUTRICE
Ehilà, ragazzi!
Scusate il ritardo, ma sono stata impegnata con l'università e in più credo di aver preso un po' di influenza😷
Inoltre gli altri capitoli prima di questo li avevo già scritti un po' di tempo fa, invece questo e gli altri che devono ancora venire esistono solo dentro la mia testa e perciò mi ci vorrà un po' di tempo per trascriverli decentemente e con una forma grammaticale corretta, comprensibili insomma!😂🙈
Se trovate qualche errore di forma o lessicale, fatemelo sapere che magari me ne è sfuggito qualcuno🤔
Grazie per seguire la mia storia fino a qui😘❤️❤️❤️
Alla prossima, non mancate mi raccomando!😉

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