Capitolo 8: Una sfida per Lucy parte 1

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Dopo la chiacchierata con Odino e l'incontro con Loki, Luca y era esausta.
Appena giunta nella camera degli ospiti, si lasciò cadere sul letto cercando di dormire ma, sebbene il corpo fosse distrutto, non riusciva a chiudere occhio poiché nella mente le si affollarono migliaia di pensieri.

Dopo che lei e Loki ebbero stipulato il patto, la ragazza gli raccontò dell'accordo preso con Odino e della prova che avrebbe dovuto sostenere il giorno seguente.
-Fantastico, non uscirò mai di qui! -disse il Dio dopo che Lucy gli ebbe parlato della sfida.
-Grazie eh?! Dovresti avere un po' più di fiducia in me, dopotutto sono l'unica chance che hai per essere di nuovo libero e per riavere il tuo scettro! - gridò lei indignata.
Dopodiché girò sui tacchi dirigendosi verso l'uscita.
Loki rimase ad osservarla sempre più incuriosito da quella strana ragazza terrestre.
-A domani! - disse Lucy rivolta al Dio prima di uscire sbattendo la porta.
-Com'è andata? - chiese Thor appena lei fu uscita.
-Tuo fratello è un vero...è proprio...grr!- abbaió la ragazza.
-Quindi è andata...?
Lucy lo congelò con lo sguardo e, dopo un momento di silenzio, gli disse di accompagnarla nella sua stanza, dopodiché si chiuse in un ostinato silenzio.

Mentre il resoconto della giornata e altri pensieri le si affacciavano nella mente, senza accorgersene, Lucy si addormentò nel tepore delle coperte in cui si era avvolta.

Delle grida, prima deboli, poi sempre più forti le trapanarono i timpani.
Il calore le si propagò attraverso tutto il corpo.
L'aria attorno a lei divenne incandescente.
L'odore di carne bruciata le rendeva difficile respirare.
Si guardò attorno in cerca di una via di fuga.
Intorno a lei vi era solo l'inferno.
Si rannicchiò in un angolo di ciò che rimaneva della stanza, la testa tra le mani per coprire il rumore, le lacrime non smettevano di scendere innondandole il viso mentre gridava, sempre più forte, fino a che le sue grida non divennero un unica cosa con il caos intorno a lei.

Lucy si svegliò in un bagno di sudore, la testa non smetteva di pulsare, il cuore sembrava volerle uscire dal petto.
Si guardò attorno cercando di capire dove fosse, confusa.
Si alzò dal letto, i piedi scalzi sul freddo pavimento di marmo le provocarono un piacevole brivido lungo la schiena.
Uscì dalla porta finestra nell'aria fresca del mattino e, vedendo la magnifica distesa di stelle e pianeti splendere in cielo si ricordò di essere nella leggendaria Asgard.
Si ricordò del suo obiettivo e della prova che avrebbe dovuto sostenere nel pomeriggio.
Quel sogno, che abitualmente le faceva visita tutte le notti, stavolta era più vivido e l'aveva per un attimo destabilizzata.
Rientrata in camera, si rinfrescò cancellando gli ultimi residui dell'incubo appena avuto.

Fece appena in tempo ad indossare il cambio che aveva portato da casa e a calarsi il cappuccio sul viso, che qualcuno bussò alla porta.
Lucy aprì e, inaspettatamente, si ritrovò davanti i due fratelli, Thor e Loki, uno di fianco all'altro, il primo aveva un sorriso tirato stampato in faccia, l'altro era piuttosto divertito anche se ogni tanto guardava in cagnesco il fratello.
-Ci fai entrare o dobbiamo rimanere così tutto il giorno? - disse il Dio Burlone con tono annoiato.
Lucy, che per tutto il tempo era rimasta ad osservare quella stramba scena, si fece da parte lasciandoli entrare.
-Che diavolo ci fai tu fuori dalla tua cella? - chiese lei con tono scioccato.
-Non dirmi che ti ho sorpresa? Beh SUO padre, il grande e potente Odino, vuole che assista alla tua imbarazzante sconfitta di questo pomeriggio e alla mia conseguente perdita di una possibile libertà. - ed ecco di nuovo il Dio del Sarcasmo in persona.
-Hmpf! Siete sempre così "ottimisti" da queste parti? - Lucy si avvicinò a Loki puntandogli un dito contro e continuò - Vi farò vedere io chi sarà a vincere, chiunque sia il mio avversario, io lo ridurrò in cenere!
Thor, che fino a quel momento era rimasto in disparte, si fece avanti.
-Ascolta Lucy, nostro padre vuole parlare con te prima della prova. Prima però, è bene che tu sappia che tutti i nostri guerrieri, asgardiani e non, sono dotati di una forza sovrumana, è per questo che io e Loki siamo un po' scettici sulla tua vittoria. Dopotutto sei un'umana. - il Dio del Tuono parlò con voce calma ma si vedeva che era particolarmente agitato.
-Non dovete preoccuparvi per me, sono uscita viva da situazioni ben peggiori di questa! Comunque adesso vado, al Padre degli Dei non piace aspettare. - rispose pacifica la ragazza mentre usciva dalla stanza - e non disturbarti ad accompagnarmi, Thor, mi ricordo perfettamente la strada!

La Fenice e il Dio degli InganniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora