Capitolo 3: E fu cosí che Lucy e Tony giunsero ad un accordo

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Dopo aver ricevuto la fantastica notizia della sua agognata vacanza, Lucy, senza lasciar trapelare alcuna emozione come al solito, tornò a casa e si preparò a mettere in atto il suo astuto piano.
Fu così che con la sua Maserati scarlatta si diresse a tutta velocità verso il centro di NY.

Fortunatamente, l'appartamento dove viveva ormai da qualche mese, era abbastanza vicino al fulcro della Grande Mela.
Infatti aveva "richiesto", o meglio, preteso dal direttore, di abitare in quella zona proprio per la comodità nel raggiungere sia la sede dello S.H.I.E.L.D. (Luogo esatto sconosciuto), sia il cuore della metropoli.

Mentre era comodamente seduta al volante, prese il cellulare dal portaoggetti e compose il numero della persona che avrebbe forzatamente collaborato con lei.
Rispose una voce femminile dopo pochi secondi: -Ufficio del signor Stark, come posso aiutarla?
Lucy sorrise maliziosamente, nei suoi occhi balenò un guizzo furbesco quando rispose: -Agente Scarlett, dello SHIELD, ho bisogno di conferire con il signor Stark, è molto urgente! Potrebbe avvisarlo del mio arrivo?
-Mi dispiace signorina, ma il signore è molto occupato oggi e senza un appuntamento credo che dovrà rimandare la sua urgenza!- spiegò annoiata la donna sbattendole subito dopo il telefono in faccia.
La ragazza, stupita per quella repentina maleducazione, pensò che quella tizia era una sprovveduta se credeva che lei rinunciasse così facilmente.
Così, nonostante tutto, si apprestò a raggiungere New York e la Stark Tower, la sua penultima meta.

Tony Stark alias Iron Man, era l'uomo più ricco degli Stati Uniti, definito semplicemente in 4 parole come "Genio Miliardario playboy filantropo".
Perché oltre ad avere molti soldi, era un grande genio della tecnologia, come si poteva dimostrare dalle sue avanzatissime armature multifunzione, che usava perlopiù per salvare il mondo insieme alla sua squadra di eroi: i "Vendicatori".
Stark, inoltre era un tipo piuttosto eccentrico e con una dose sproporzionata di sarcasmo, molto spesso irritante, che riversava sugli altri.
Ora, la persona appena descritta sopra non si sarebbe MAI immaginata di dover affrontare una tipetta altrettanto strana, intelligente e pungente come quella che stava per irrompere nel suo ufficio.

Lucy arrivò a destinazione dopo qualche oretta di macchina a velocità molto sostenuta; dopo essere entrata in città, mille ricordi ed emozioni cominciarono ad affiorare dentro di lei sebbene tentasse di reprimerli.
Parcheggiò a qualche isolato dalla Stark Tower, dopodiché indossò cappuccio e occhiali da sole e vi si diresse a passo spedito confondendosi tra la folla.
Entrò nel grande edificio e continuò ad avanzare imperterrita verso l'ascensore.
La donna della reception all'ingresso intanto, la individuò e cercò subito di bloccarla.
-Signorina si fermi! Signorina... - chiamò la segretaria correndo per raggiungerla.
Lucy, che aveva capito perfettamente che si stava rivolgendo a lei, fingendo di non sentirla premette il pulsante di chiamata dell'ascensore e attese.
La donna però non si arrese e le si avvicinò spedita per fermarla.
-Signorina, dico a lei con il cappuccio! Non può entrare senza appuntamento o senza mostrare un documento e men che meno conciata così!!- la rimproverò lei.
-Mi scusi ma ho una certa fretta! Comunque se proprio devo...- rispose l'altra tirando fuori la carta d'identità e il distintivo - Agente Scarlett, SHIELD, sono qui per conto del direttore in persona, Nick Fury, cose Top-secret di vitale importanza, ho assolutamente bisogno di conferire con il signor Stark!!
Lucy parlò con un tono alquanto irritato e sbrigativo fulminando la donna attraverso gli occhiali scuri.
-Oh!! Mi scusi Agente! Non ne avevo idea, prego, il signor Stark è in riunione adesso ma può attenderlo nel suo ufficio all'ultimo piano.
Lucy la ringrazió velocemente, dopodiché si rimise in marcia.
Sebbene la torre fosse piuttosto alta, l'ascensore non ci mise molto ad arrivare.
L'ufficio di Tony si trovava praticamente sull'attico con una terrazza panoramica che dava sulla città.
La ragazza fece per aprire la porta della stanza, ma si accorse che era bloccata.
Vicino ad essa vi era collocata una piccola tastiera completa di schermo virtuale.
Lucy, che ormai era abituata alle varie tecnologie dello SHIELD, riconobbe quel marchingegno come il sistema di sicurezza dell'ufficio.
Per entrare bisognava digitare una password specifica che, ovviamente, una persona normale e sconosciuta non poteva conoscere.
Ma qui non stiamo parlando di una persona comune, bensì di una ragazza specialmente dotata, soprattutto nell'intelligenza.
Perciò, bastarono pochi minuti di hackeraggio per farle individuare la parola corretta.
Dopo che le porte si furono aperte, Lucy entrò guardandosi costantemente attorno, meravigliata dai computer di ultima generazione che erano sparpagliati qua e là su ogni tavolo della stanza.
La ragazza si accomodò allegramente su una poltrona vicino alla porta finestra che dava sulla terrazza, prese il PC che le stava di fronte e cominciò a smanettare sulla tastiera alla ricerca di qualcosa di interessante da sbirciare durante l'attesa.
Stava ancora col naso tra le pagine virtuali quando, una voce improvvisa la fece sobbalzare cogliendola di sorpresa.
-Posso chiederle come ha fatto a superare le norme di sicurezza poste all'entrata di quest'ufficio?
Lucy si guardò intorno cercando il suo interlocutore dalla voce metallica e fredda, non vedendo però nessun altro nella stanza.
-Chi...chi diamine ha parlato? Dove sei?? Fatti vedere!!!- urlò di risposta lei.
-Mi presento io sono JARVIS, e non posso "farmi vedere" perché sono una forma avanzata di tecnologia virtuale installata in tutte le strutture del signor Stark.- rispose la voce.
Lucy strabuzzò gli occhi un paio di volte, dopodiché si ricompose e assunse la sua solita aria strafottente.
- Quindi, in parole povere, tu saresti il maggiordomo virtuale di Stark giusto?
JARVIS fece un verso simile ad uno sbuffo di protesta ma assentì.
-Io le ho detto chi sono, ma lei non ha risposto alla mia precedente domanda, signorina...
-Agente 99 Lucy Scarlett, faccio parte dello SHIELD! E rispondendo alla sua domanda, è stata una bazzecola superare la sicurezza della porta, sinceramente mi aspettavo di più dal grande genio miliardario. - rispose l'altra maliziosamente.
-Deve essere una persona davvero brillante se è riuscita a superare JARVIS così facilmente! - disse una voce alle sue spalle.
La ragazza si girò di scatto, calandosi ancora di più il cappuccio sul volto ma togliendosi gli occhiali da sole.
Si ritrovò davanti un uomo sulla quarantina con i capelli castani un po' brizzolati e gli occhi scuri che la osservavano con curiosità mista a divertimento.
-Mi scusi se l'ho fatta attendere, purtroppo per quanto io le trovi noiose, le riunioni con i pezzi grossi necessitano assolutamente della mia presenza.
Allora, come posso essere utile ad un'agente di Fury? -chiese Stark.
(Ora o mai più Lucy, non si torna indietro) pensò lei.
-Ho bisogno della sua collaborazione signor Stark, e preferirei che rimanesse tra noi. - spiegò velocemente la ragazza.
-In pratica non devo parlarne con il paparino Mono-occhio giusto?- chiese l'uomo con un eccesso di sarcasmo.
-Vedo che capisce al volo, bene, così almeno la sua arguzia è confermata...-ribatté lei altrettanto sfacciata.
I due si scambiarono delle rapide occhiate divertite.
-Ma prego, se vuole accomodarsi signorina...
-Sto bene qui grazie!- rispose Lucy stiracchiandosi ancora di più sulla poltrona al di là della scrivania e posando i piedi sul suo pregiato legno.
Stark la guardò sempre più divertito, poi si accomodò di fronte a lei e la invitò a parlare.
Così la ragazza gli illustrò, senza scendere nei minimi particolari personali, la sua richiesta.
Tony si trattenne dall'interromperla e, più andava avanti a raccontare, più sul suo viso comparivano una miriade di espressioni.
-Quindi fammi capire bene, posso darti del tu vero?- chiese alla fine lui.
-Certo, non sono così vecchia da meritarmi del Lei!! Ti darò anch'io del tu, e ti stupiresti mio caro Tony a sapere la mia età!-dopo aver detto ciò lo fulminò con un'occhiata che significava: "ovviamente non ti dirò quanti anni ho, perciò che non ti venga neanche in mente di chiedermelo!"
-Okay, quindi tu, un'agente ufficiale dello SHIELD, vorresti andare su Asgard,- fece una pausa per riprendersi dallo shock,- per parlare di affari con il peggior criminale psicopatico e megalomane, nonché Dio degli inganni e della discordia, che l'universo abbia mai conosciuto? E magari anche chiedere al padre degli Dei la sua custodia temporanea, affinché tu svolga la tua personale missione suicida, ho riassunto abbastanza bene?
-Perfettamente coinciso, forse non avrei saputo fare di meglio.- rispose l'altra perfettamente tranquilla.
-Okay mettiamo per un attimo che questo non sia un piano totalmente folle, c'è solo un piccolissimo "microscopico" problema o intoppo o, come cavolo vuoi definirlo!
La ragazza alzò gli occhi al cielo sbuffando.
-E sentiamo, quale sarebbe questo problema?
-Come vorresti fare a raggiungere un altro mondo? Di certo non penso faresti molto con una semplice aeronave spaziale.- la prese in giro lui.
Fu allora che Lucy si alzò dalla comoda poltrona in pelle per avvicinarsi alla terrazza che dava sull'intera città.
Contemplò per un attimo il vasto cielo azzurro che cominciava a tingersi del rosso della sera, poi si girò verso l'uomo che stava ancora aspettando una sua risposta e gli rivolse un ampio sorriso furbesco.
-Oh ma è proprio qui che entri in gioco tu mio caro "genio-miliardario-playboy-filantropo"!
Stark strabuzzò gli occhi sempre più confuso.
-Se non sbaglio, e non è mia abitudine, nella tua combriccola di super amiconi c'è anche un certo Dio dei fulmini e delle saette, hai presente no? Ma sì dai, un tipo abbastanza belloccio, biondo, occhi azzurri, con un martello capace di disintegrare qualsiasi cosa!?- disse lei con un misto di divertimento e provocazione.
-Scordatelo, perché dovrei prendere parte ad una cosa così...così assurda?!
-Perché sarei in debito con te, se mi aiuterai, sarò la tua agente personale per due settimane, che ne dici?
Tony ci rifletté un po' prima di rispondere, anche se si vedeva che l'offerta lo allettava.
-Con agente personale vuoi dire che farai qualunque cosa io chieda?
-Qualunque, beh a parte ovviamente qualcosa che possa ferire o UMILIARE la mia persona!-rispose lei alzando il tono della voce in particolare sulla parola "umiliare".
-Se il grande capo venisse a sapere di questa cosa, andrebbe su tutte le furie vero?-chiese Stark riferendosi a Fury.
-Probabile, è per questo che non dovrà sapere nulla, almeno fino...
-D'accordo. -la interruppe lui.
-Cosa?-chiese l'altra incredula.
-Ho detto: D'accordo! Insomma quando mai mi ricapiterà l'occasione di vedere il direttore dello SHIELD veramente "furyoso".-scherzò Tony - A proposito, quando sarai la mia personale assistente, ti farò togliere quel cappuccio e scoprirò quanti anni hai, marmocchia.
Lucy lo scrutò con aria di sfida prima di ribattere: -Mi dispiace deluderti ma questa è una delle cose vietate di prima, perciò dovrai tenerti la tua curiosità!

E fu così che l'agente 99 e il genio miliardario playboy filantropo strinsero un patto.

ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti!
Scusate se ieri non ho aggiornato ma sono arrivata a casa distrutta😩
Comunque spero come al solito di non aver fatto nessun errore, altrimenti vi raccomando di dirmelo nei commenti🙈
In questi capitoli non c'è molta azione, ma abbiate pazienza, più avanti la vita della nostra Lucy diventerà molto movimentata e non mancheranno i colpi di scena!😏
Intanto vi ringrazio infinitamente per leggere questa mia lunga fanfiction, continuate a seguirmi😘❤️
Alla prossima puntata, non mancate mi raccomando!😄

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