IX

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Mi risvegliai su un letto che non sembrava assolutamente mio.Delle braccia mi avvolgevano ed un respiro caldo e regolare s'infrangeva contro il mio collo.Il mio corpo sembró rilassarsi,quando riconobbi a chi appartenesse.Quasi come se l'avessi chiamata con la forza del pensiero,ecco che la ragazza aprì gli occhi,riservandomi la vista di quelle iridi smeraldo che tanto amavo. Si sporse ad accarezzarmi una guancia e le sue labbra si curvarono in un sorriso assonnato,ma adorabile.

"Che è successo?"sussurrai,stringendomi alla sua t-shirt.

"Sei svenuta,dopo che tua madre..."

La bloccai: "Oh,ora ricordo."

Non riuscivo ancora a credere come la mia genitrice avesse potuto fare una cosa del genere. Evidentemente,per lei non ero così importante come credevo. La sua fede religiosa era superiore a tutto,persino a sua figlia. Lauren sembrò capire ciò che mi passava per la testa,perciò azzerò la distanza tra i nostri volti. Fu questione di pochi attimi,perché salissi a cavalcioni su di lei,lasciandomi trasportare nel bacio dalla sua lingua esperta. La rabbia,la frustrazione e la tristezza di quelle ultime ore,si miscelarono in passione. Si staccò,chiedendomi con lo sguardo se fossi davvero sicura. Annuii,non c'era bisogno di parole. Le sue mani scesero sotto la mia maglietta e sentii una scossa elettrica pervadermi fino al basso ventre. Invertì le posizioni,cominciando a sbottonarmi i jeans. Io mi occupai del reggiseno e,non appena il mio petto fu completamente scoperto,ecco che scese a baciarne ogni singolo dettaglio. Era famelica e passionale al tempo stesso e,Dio,la notte con Zayn non fu nemmeno la metà di questa.

Lauren mi esplorava lentamente,quasi come se volesse scalfire quel ricordo nella propria memoria. Ogni singolo gesto,ogni singolo tocco,mi mandava in estasi. Lessi in lei qualcosa di diverso,come se avesse timore che anche solo un minimo movimento andasse storto,che non fossi soddisfatta da ciò che faceva. Invece,io gemevo incontrollabilmente,sciogliendomi tra le sue braccia ogni secondo di più. Quando raggiunsi il mio orgasmo,cercai di invertire le posizioni,ma non me lo permise.

"Voglio ricambiare..."boccheggiai.

Catturò le mie labbra in un morbido bacio,sussurrandomi: "Non ce n'è bisogno."

Capii subito.

Una luce di vergogna balenò nei suoi occhi e tentò di abbassare il capo,ma io presi il suo viso tra le mani e mormorai: "Non c'è da vergognarsi. Anzi,è una cosa bellissima..."

"No,non lo è...insomma,sono venuta senza che tu mi toccassi!"le sue guance si colorarono di un rosso purpureo,rendendola solo più bella.Le lasciai un bacio all'angolo della bocca,infondendole nuovamente quella sicurezza che ,di solito,la caratterizzava. In quel momento,due parole inaspettate uscirono dalle sue labbra: "Ti amo."

Destructively-CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora