-Allora che facciamo?- chiese Adrien, entrando dalla finestra della stanza.
Erano appena tornati e per tutto il tragitto Marinette era rimasta in silenzio, rendendo evidente quanto fosse immersa nei suoi pensieri.
-Ci andiamo, mi sembra ovvio!- rispose al posto di Marinette Plagg, ricevendo un assenso generale.
-Sì, ma dobbiamo elaborare una strategia... Potrebbe evocare qualche akuma e metterci in difficoltà- constatò la ragazza fissando dubbiosa il kwami e il suo padrone.
-Hai ragione- concordò con lei Adrien, assentendo alle sue precozzupazioni.
-Ma che cosa possiamo fare, è imprevedibile!- commentò Tikki, sbucata d'improvviso sotto i loro occhi.
-Ci ho ragionato un po' e, anche se so benissimo che voi non sarete d'accordo, abbiamo bisogno di una mano. E io credo di sapere già a chi chiedere.- Marinette li guardò negli occhi, aveva una scintilla di forte speranza nelle sue iridi cerulee che riuscì a incoraggiarli.
-Non vorrai mica...?- La domanda di Adrien rimase in sospeso, come in un limbo in cui non sapeva se poter dire quei nomi o rimanere in silenzio.
Colse di sfuggita il leggero cenno del capo della sua fidanzata e non esitò neppure un istante a riprendere parola.-Dobbiamo andare velocemente dal maestro Fu, abbiamo troppo poco tempo- concluse, alimentando i sospetti generali.Alla fine, nonostante lo scetticismo, si trovarono tutti al centro massaggi del custode dei miraculous. Avevano concordato insieme che quella fosse l'unica soluzione plausibile.
-Allora è deciso?- urlò entusiasta Marinette. Le sue grida si sentirono fin fuori l'edificio.
-Sì, per me va bene. Se tu hai fiducia in lei anche io l'avrò- le rispose pacatamente l'anziano, mostrandole un piccolo sorriso.
-Allora, Adrien, dobbiamo correre!-
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-Ok, sei pronto gattino?- chiese Ladybug al ragazzo di fianco a lei.
Erano nel luogo dell'appuntamento e fremevano dalla voglia di prendere a calci il loro nemico.
-Io non sto più nella pelle!- rispose una voce squillante proveniente dall'auricolare che entrambi indossavano.
-Alya, ti prego, calmati! É da ieri che sei più in ansia tu di noi- disse esasperata la corvina.
-Scusa se in due giorni scopro che la mia migliore amica e il suo fidanzato sono i super eroi di Parigi, non ch'è i miei idoli, e che oggi rischiano la vita per salvare la città, mentre io dovrò aiutarli- parlò velocemente la ragazza.
-Ripeto: solo in caso di bisogno, non vogliamo metterti in pericolo- rispose Adrien, tenendo una mano sull'orecchio nel tentativo di coprire un po' la voce fin troppo acuta dell'altra ragazza.
-Ma posso difendermi; ora sono un eroe anche io!-
-Sì, ma in meno di due giorni non puoi saper usare perfettamente i tuoi poteri- espose Marinette il problema, rimproverandola con durezza.
Si sentì un sospiro dall'altro lato e poi un borbottato "Avete ragione" detto controvoglia.
La loro scherzosa conversazione venne interrotta dalla comparsa di alcune farfalle nere di fronte a loro; si muovevano in gruppo formando tanti cerchi consecutivi sotto i loro sguardi increduli e spaventati.
Si guardarono per qualche attimo, sentendo la paura incombere su di loro. Era davvero giunto il momento.
-É ora, Milady, eh?-
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Con te sono me stesso
FanficAdrien si sente come un animale chiuso in gabbia. Suo padre gli vieta qualsiasi cosa e lui, nel tentativo di liberarsi da quelle catene, si rifugia nell'alcol. Si sente una persona peccaminosa, ma in quello stato di oblio costante è l'unica soluzion...