20

955 97 12
                                    

Non era a casa, non rispondeva al telefono. Dove poteva essere.
Poi a Mario venne una illuminazione.
Sapeva dove trovarlo.

Guido per un paio di ore fino ad arrivare  a quel piccolo paesino sul lago in cui erano andati mesi fa durante il loro primo ed unico appuntamento.
Claudio glielo aveva detto che quello era il suo posto preferito perché lo faceva sentire vicino alla mamma, e quindi non poteva che essere li.
Infatti lo trovò li, seduto su quel pontile con i piedi penzoloni sull'acqua intento a fissare il vuoto .
Gli si sedette vicino in silenzio. Non c'era bisogno di parole in quel momento, doveva solo stargli vicino.
《Te ne sei ricordato》
《Si.. mi hai fatto spaventare.  Ti ho chiamato mille volte. Hai il telefono spento. Sono passato da casa. Ho visto Luca. Cazzo ero spaventato a morte》
《Mi dispiace ho il telefono scarico. Che ti ha detto Luca》
《Niente solo che non eri li. E ti trattarti bene》
《Mi ama》
《Sembrava pentito》
《Lo è.. lo conosco bene. È sincero》
《E tu?》
《Io cosa?》
《Lo ami?》
《No Mario non lo amo..non più 》 gli prese una mano e appoggio la testa alla sua spalla continuando a fissare il vuoto 《ti sei fatto un sacco di chilometri per venire fin qui. Mi spiace》
《Se non fossi venuto?  Saresti tornato? 》
《Si.. ma non so quando. Non so quanto sarei stato qui》
《Possiamo stare quanto vuoi.  Quando sarai pronto torneremo a casa》
《Cazzo Mario, Alice?》
《È con la baby sitter tranquillo. Ci aspetta a casa domani prima di andare a scuola》
Poi fu una questione di attimi. Un attimo prima stai fissando il vuoto. E l'attimo dopo stai fissando il profondo nero degli occhi del ragazzo che ti piace. Un attimo prima sei calmo e un attimo dopo hai il cuore che batte all'impazzata. Un attimo prima fissi le labbra perfette di quel ragazzo e l'attimo dopo le tue labbra sfiorano quelle dell'altro.
È questione di attimi. Attimi che valgono una vita, attimi in cui un bacio trascina via dal baratro in cui sei precipitato. Attimi che ti portano ad avere di nuovo 15 anni. Attimi che ti fanno sentire di nuovo vivo.
《Cla?》
《Si》
《Si è fatto tardi. Andiamo a casa? 》
《Si.. andiamo》

*
Erano passate tre settimane da quella sera. Tre settimane in cui Claudio aveva messo in vendita la macchina,  aveva iniziato la ricerca di un appartamento, aveva chiesto un prestito, ma niente si era risolto per il meglio. Era un circolo vizioso da cui era difficile uscire.
Si erano svegliati presto, Alice doveva andare a scuola e loro a lavoro, Mario era andato a svegliare la piccola mentre Claudio in cucina preparava la colazione.
《Ehi piccola sveglia. È ora di andare a scuola》
《Ciao Papino》

《Claudio ciaooo》
《Ciao peste. Come hai dormito?》
《Bene grazie.. fai colazione con noi?》
《Vorrei tanto ma devo scappare.  Sai i professori e i maestri entrano prima a scuola di voi alunni.》
《Uffa..》
《Dai amore mangia. Ti prometto che quando vengo a prenderti vengo con lui》
《Davvero? 》
《Si.. però tu ora sbrigati》

*
-EHI CIAO. IO ESCO ORA DA SCUOLA. A TE COME VA?
-SONO IN CANTIERE FINO ALLE 15.30.
-OK. IO VADO A CERCARE DI DARE UN SENSO ALLA MIA VITA
-CLAUDIO HO PENSATO OGGI. DOBBIAMO PARLARE DI ALCUNE COSE.
-OK.. CI VEDIAMO DOPO?
-SI A DOPO. SCUSA MA IL LAVORO CHIAMA. TI ASPETTO FUORI SCUOLA DI ALI.

Mario era sembrato strano per telefono.
Di cosa avrebbe dovuto parlargli. Cosa era successo? Perché era così freddo?

ALCUNE DI VOI SANNO CHE IO AMO LEGGERE I VOSTRI COMMENTI. MA SOPRATTUTTO LE VOSTRE TEORIE..QUINDI VI PREGO SBIZZARRITEVI E VEDIAMO CHI INDOVINA. GRAZIE A TUTTE COME SEMPRE

This is us Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora