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Iris alla lettera significa "arcobaleno". In mitologia, si chiama Iride la dea greca che annuncia e propizia appunto l'arcobaleno (ed era anche la "messaggera alata degli dei", secondo i suoi servizi come ancella di Giunone, regina dell'Olimpo). In botanica Iris è anche il nome del giaggiolo (detto più comunemente 'Ireos'). A tal proposito, il nominato 'giglio di Firenze' – famoso emblema della città – altro non è che... un ireos! Qualche studioso sostiene che Iris potrebbe incrociarsi col sanscrito 'uiris' = luce, fuoco. Nei titoli: 'Iris', opera lirica, musica di Pietro Mascagni e libretto di Luigi Illica (la variante Iris si è imposta sin dall'Ottocento grazie a quest'omonimo melodramma).
Dunque Iris è certamente allegra e spontanea, amante della danza e curiosa di scoprire il mondo che la circonda. Il suo buon cuore e la sua delicatezza lasciano negli altri un ricordo incantevole della sua persona.
Ero così preso da lei che passavo il tempo a sfogliare libri sui nomi per imparare il significato del suo a memoria. La bramavo da così tanto tempo, per me era solo una stella lontana, irraggiungibile da astronauti sfigati come me. Mi facevo addirittura prestare gli armadietti vicino al suo dai miei amici del club dell'astrofisica nella speranza di incontrarla, solo per guardarla. Il ticchettio dei tacchi sul pavimento lucido annunciava la sua comparsa, poi sbucava dietro l'angolo, vestita di seta, il sorriso smagliante, quasi fosse una di quelle ballerine di danza classica che balla davanti ad un pubblico di un milione di persone, gli occhi grandi che guardavano dritti davanti a lei, mento alto, pancia in dentro, petto in fuori. Si avvicinava all'armadietto seguita da una scia di profumo dolciastro. Ogni volta speravo mi notasse mentre chiudeva l'anta metallica e io mi preparavo già con il mio scusarsi seducente. Ehm, forse seducente non è proprio la parola esatta ma dipende dai punti di vista. Per affascinare una vecchietta al parco era perfetto. 
Mi sbatteva lo sportello in faccia, quel rimbombo me lo ricorderò sempre, ed io che la guardavo riprendere il suo viaggio verso la classe ancheggiando di qua e di la.
Poi tutto d'un tratto mi sono ritrovato le mie labbra sulle sue. La situazione si è capovolta ma in fin dei conti a me va bene così.
Che volete che vi dica?
Iris è la ragazza perfetta che tutti vorrebbero. Sa farsi desiderare ma essere dolce allo stesso tempo. Ti mette a tuo agio e ti ipnotizza come se fosse una sirena facendoti perdere la cognizione della dimensione spazio-temporale. Assurda.
È da studiare in laboratorio.
Il ritratto del primo amore.

🐻🐻🐻
Finn intellettuale
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perché amo avere un contatto
con i miei lettori.
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Vi voglio bene
ali

Every breath you take ♕ Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora