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Ero sotto casa di Millie. La stavo aspettando da una decina di minuti ed era la prima volta in assoluto che lei mi stesse dando fastidio.
Se non fosse scesa nell'arco di cinque minuti avremmo saltato la prima ora e una cosa del genere, per me che ero uno che dava molta importanza alla puntualità e soprattutto alla scuola, era davvero grave.
Così mi decisi e, con le mani tremanti, suonai al campanello di casa Brown.
Millie mi aprì subito, in un batter d'occhio e senza curarsi della mia presenza, mi afferrò per un braccio e iniziò a camminare a grandi falcate verso la scuola. Cosa stava succedendo?

Seguii la sua andatura senza fare troppe domande,  ma a lei non sembrò interessare. Non era in lei.

In effetti, gli ultimi giorni erano stati parecchio strani. Ci eravamo sentiti pochissimo poiché non rispondeva al cellulare e non era quasi mai a casa, così mi era difficile comunicare con lei.
Si potrebbe dire che quella era la prima volta
che la vedevo dopo un'intensa settimana di silenzio assoluto ed ora continuava a mantenerlo, come se io non esistessi.

Arrivammo a scuola con ben venti minuti di anticipo e il fiato corto. Sembravamo una coppia di estranei che si vedevano per la prima volta tra i corridoi di scuola.

-Okay- sospirai appoggiandola ad un armadietto nel modo più delicato possibile.

Io e Millie avevamo un bel rapporto. Mi trovavo bene con lei, era davvero il mio genere di ragazza. Ci nascondevamo in camera mia ad ascoltare la stessa playlist acoustic-pop sdraiati sul letto, giocavamo a D&D con i miei migliori amici, facevamo shopping con le sue amiche e ballavamo lenti volteggiando nella soffice moquette di camera sua, mi sganasciavo ad ogni sua continua battuta stupida e lei sbuffava annoiata alle mie, ci prendevamo spesso in giro per scherzare, eravamo sulle copertine del giornalino di scuola e scattavamo foto davvero imbarazzanti e mi piaceva molto.
Non parlavamo spesso, ma ci capivamo al volo. Ridevamo molto in compenso, moltissimo.
In realtà non sapevo nemmeno se volesse essere ufficialmente la mia ragazza. Non glielo avevo mai chiesto.

-Ora dimmi che cavolo ti prende- le sussurrai a due centimetri dal suo volto tra i denti.
Lei si dimenò dalla mia presa e si incamminò verso il suo armadietto senza degnarmi di uno sguardo.

-Okay Millie Bobby Brown- urlai teatralmente spalancando le braccia in segno di resa e i pochi studenti che pascolavano per i corridoi puntarono i loro radar su di noi. Ci stavano bersagliando. Volevo soltanto che per una volta i riflettori fossero puntati su di me e noi su di lei: la ragazza più carina e simpatica della scuola per non dire del mondo intero, invece di essere felice perché era proprio quella ragazza che avevo conquistato, o almeno mi sembrava.

Millie si era fermata immediatamente.
Poi lentamente si era girata verso di me, come si fa ad un duello fra bande. Mi aveva lanciato uno sguardo di sfida e poi aveva ripreso a camminare decisa.
L'unico problema era che si muoveva pericolosamente verso di me.
Era come un'aquila pronta a fiondarsi sulla sua preda.
Con tutta la rabbia che aveva in corpo e, sebbene fosse più bassa di me, mi aveva puntato l'indice sul petto spingendomi fino a toccare con la schiena la superficie fredda dell'armadietto. Cosa le era preso?

-Non farlo mai più- aveva scandito parola per parola e poi aveva girato i tacchi e se n'era andata seguita dai fastidiosi mormorii della gente intorno a noi che si godeva lo spettacolo. Affondai le mani tra i ricci e scivolai fino a sedermi sul pavimento.
-Cosa stai facendo Wolfhard?-
Anche se ora avevo il viso nascosto fra le ginocchia, il profumo inconfondibile di Sadie mi fece alzare lo sguardo.

Cercai di parlare gesticolando verso Millie che stava allegramente chiacchierando con Iris. Mi prese per un braccio e mi fece alzare rischiando di perdere l'equilibrio e di scivolare per colpa di quelle ballerine dalla suola liscia. Si sistemò la gonna e poi la camicetta, ravviò i capelli e riprese a camminare prendendomi sotto braccio.

Every breath you take ♕ Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora