Verso una nuova vita

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È strano come la vita, a volte, possa essere sorprendente (sia in modo positivo che negativo). Al solo pensiero di aver rischiato seriamente di perdere la vita, mi venivano i brividi. Tuttavia, non riuscivo ancora a spiegarmi dove fossi finita e che cosa fosse successo. Quando avevo aperto gli occhi ero sollevata nel vedere delle persone, anche se non riuscivo a capire chi fossero.
Erano passate diverse ore (non so quante, di preciso, perché avevo perso la cognizione del tempo) da quando quella ragazza aveva varcato la soglia della porta, andandosene. Dopo questo, prima di tutto, avevo iniziato a guardarmi intorno, ispezionando la stanza: una camera piccolina, con le pareti color indaco, un letto, ovviamente rotondo (iniziavo a pensare che i Gioviani avessero una fissazione per quella forma) ed una piccola scrivania con un televisore.
Al termine di questa osservazione, avevo iniziato a riflettere, fissando il soffitto.
Ad un certo punto, udii la porta aprirsi e notai riapparire nuovamente quella ragazza di poche ore prima.
Ella, avvicinandosi a me, mi disse:" Come va principessa? Ha fame? Desidera qualcosa in particolare?"
Un attimo: lei era a conoscenza della mia vera identità?! Facendoci caso, mi resi conto che anche l'ultima volta che l'avevo vista mi aveva chiamata così, solo che, essendo assorta, non me n'ero nemmeno accorta.
"Principessa mi sente?" notai la mano della ragazza sventolarmi davanti agli occhi: probabilmente dovevo essermi incantata.
"Come fai a conoscere la mia vera identità?" chiesi io, di rimando.
"Ci sono molte cose di cui lei non è a conoscenza ma gliele racconteremo in un secondo momento, quando si sarà ripresa definitivamente" rispose.
A questo punto, alzai un po' la voce, decisamente infastidita da tutti quei segreti che, negli ultimi giorni, chiunque si ostinava a mantenere nei miei confronti. "Punto primo: smettila di darmi del lei perché adesso mi sono veramente stufata di questa storia della principessa. Punto secondo: io sto benissimo e non ho bisogno di tempo per riprendermi. L'unica cosa di cui necessito, adesso, è quella di sapere TUTTA la verità. Quindi tu adesso ti siedi qui e mi racconti DOVE DIAVOLO SONO FINITA!"
Lei, quasi ignorandomi, si voltò verso la porta e iniziò a chiamare un certo "Didier".
COSA? MA CHE SCHERZO ERA QUELLO? STAVO SOGNANDO OPPURE QUALCUNO SI STAVA DIVERTENDO A PRENDERMI IN GIRO?
Riconobbi immediatamente il ragazzo che entrò nella stanza: era lo stesso che quella mattina, prima era venuto a salvarmi, poi mi aveva abbandonato alle mani della sentinella.
Cercai di calmarmi, evitando una sfuriata e, sempre con moltissima calma, dissi:" PRIMA CHE MI ARRABBI SUL SERIO, POTRESTE SPIEGARMI CHI SIETE VOI?'
"E va bene, ti racconteremo tutto. Allora, iniziamo con le presentazioni: io sono Morgana" disse la ragazza.
"Ed io, come avrai potuto capire, sono Didier"
"Emmmm, non so cosa dire, è molto complicato da spiegare. Didier, per favore, diglielo tu."
"Si, tranquilla, ci penso io. Ti starai chiedendo come facciamo a conoscere la tua esistenza. Ebbene, ti posso rispondere dicendo che noi eravamo gli amici più fidati di tua madre. Il giorno in cui fu spodestata, poco prima di essere arrestata, ci disse poche e semplici parole: «sulla Terra troverete la luce». Passammo molto tempo a chiederci che cosa volesse significare tutto quello finché, dopo infinite ricerche, capimmo che con la luce, si riferiva alla speranza e che quella speranza eri tu: sua figlia. Dopo tantissimi studi e metodi per provare a raggiungere la Terra per cercarti, scoprimmo l'esistenza del tunnel".
"Perché non siete venuti voi, allora, a cercarmi?" lo interruppi io.
"Perché quando fu tutto pronto per la partenza, fummo colti alle spalle dalle guardie della regina: in realtà, lei aveva capito tutto già dall'inizio, aveva solo atteso che facessimo noi tutto il lavoro, per poi arrestarci e mandare due suoi servitori devoti a prenderti, con l'inganno. In realtà quelli che ti vogliono aiutare siamo noi e non loro" detto questo ammutolì.
"C'è ancora qualcosa che non riesco a capire: perché questa mattina mi hai consegnato ad una sentinella? E.........come sono finita qui? Come siete scappati dalla prigione?"
"Dopo la partenza di quei due truffatori, un nostro amico, che dopo conoscerai, ci ha aiutato ad evadere. Poi, ci siamo messi d'accordo di rintracciarti una volta giunta su Giove. Per questo, questa mattina sono venuta a salvarti; il fatto della guardia era una farsa, poiché si trattava del nostro amico travestito. Riusciti a scappare, ti abbiamo portata qui."
Ora capivo finalmente tutto. Nonostante questo, però, non volevo incorrere nel medesimo errore, perciò decisi di non fidarmi troppo di loro.
"Va bene, per il momento vi credo. Però, potreste dirmi che cosa devo fare adesso?"
"Dato che ti sei ripresa e visto che, le forze non ti mancano, potremo entrare in azione già domattina" mi rispose Morgana.
"Che cosa si fa?" chiesi, con una nota di ansia nella voce.
"Domani andremo dalla profeta. È una nostra alleata. Lei saprà sicuramente dirci cosa fare".
"Perfetto, dunque non sapete nemmeno voi che cosa devo fare io?"
"Nessuno lo sa. Lei, lo può prevedere.
"Va bene".
Passammo il resto della giornata chiacchierando e conoscendoci meglio. Per cena mi prepararono della bieta erbetta, in aggiunta al purèe di patate ( finalmente un pasto terrestre!!). Quando furono le 10:30 circa, andai a dormire. Secondo Didier e Morgana dovevo mettermi in forze!

"DRIIINNNNNN!!" Non ci potevo credere! La sveglia esisteva anche su Giove!!
Protesi la mano verso il comodino, andando a tentoni per cercare la sveglia; poi mi resi conto di avere davanti a me una sorta di reticolo tecnologico (come quelli 3D che raffigurano i paralleli e i meridiani della Terra), con aperta un'applicazione che faceva suonare la sveglia.
"Morganaaaaa come si spegne quest'aggeggio?" urlai, nella speranza che qualcuno mi sentisse. Dato che non ricevetti nessuna risposta, mi diressi verso il soggiorno. Non appena varcai la soglia, notai che la sveglia smise di suonare.
Osservando la mia espressione perplessa, Morgana mi spiegò che, in realtà, quella era una sveglia progettata a spegnersi esclusivamente quando si usciva dalla stanza.
Dopo un'abbondante colazione, composta esclusivamente da una fetta biscottata con una salsa "autoctona" andai a prepararmi, indossando dei vestiti che Morgana mi aveva regalato.
Quando fummo pronti, entrammo, di corsa, in macchina dirigendoci da questa profeta. Ero molto nervosa: temevo molto quello che mi avrebbe detto. In fondo, dalle sue parole sarebbero dipesi tutti gli avvenimenti dei giorni o forse mesi successivi. Ah!

Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia (se così fosse non dimenticate di cliccare una stellina!😃) Secondo voi, che cosa dirà la profeta alla nostra protagonista?
A presto!

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