Rimasi immobile in preda al terrore; fortunatamente, pochissimi istanti dopo notai Megan e Viviana comparire davanti a noi.
"Scusate, vi abbiamo spaventati? Non era nostra intenzione" disse Megan .
"Eh abbastanza. Fortunatamente siete voi!"risposi, mostrando il sollievo che provavo nel non essere in pericolo.
"Noi siamo pronti. Se volete possiamo andare. Dobbiamo raggiungere le rocce scoscese" le spiegò Didier, con tono dolce.
Sembrava abbastanza interessato a lei :ogni volta che la guardava rimaneva imbambolato. "Speriamo che Morgana non l'abbia notato" pensai tra me e me.
Troppo tardi: infatti, in quel preciso istante vidi un cambiamento di espressione e un velo di tristezza ricoprirle gli occhi. Mi dispiaceva davvero molto per lei, non volevo vederla soffrire, specie per uno come Didier!
Assorta nei miei pensieri, non mi ero nemmeno accorta dell'espressione incredula che avevano assunto le ragazze quando Didier gli aveva comunicato il luogo.
"COSA?!" avevano urlato in coro. "Perché volete cercare proprio lì? Potremmo iniziare da qualsiasi altra parte; insomma, voglio dire la gemma potrebbe essere ovunque......perché rischiare la vita già in partenza?" mentre Megan teneva il suo monologo, noi iniziammo a riflettere su alcune delle sue parole. Dunque erano alla ricerca di una gemma che, secondo loro, avremmo dovuto cercare noi.
Ad un certo punto mi balenò un dubbio per la testa: se fossimo riusciti a trovare il frammento, quale pretesto avremmo usato per scappare? E se non ci fossimo riusciti?
Inoltre ero molto preoccupata della reazione che avevano assunto quando avevano saputo della destinazione; chissà che cosa avremmo trovato!
"Che cosa c'è che non va nelle rocce scoscese?" chiese Damian con un po' di timore nella voce.
"È il luogo maledetto su questo pianeta. La leggenda narra che l'unica creatura mitologica che riuscì a oltrepassare l'enorme fossato che segna l'ingresso, non riuscì mai più a ritornare vivo" questa volta fu Viviana a risponderci.
Avremmo trovato un grande fossato; perfetto....
"Abbiamo avuto una visione. Il fram....e volevo dire la gemma, si trova in quel luogo, ne siamo certi!" affermò Didier.
Detto questo, Megan annuì poco convinta, non dando l'impressione di aver notato l'errore di Didier che ci aveva fatto rischiare di mandare tutto a monte!
Con un'espressione a dir poco che felice, Megan ci condusse ai piedi dell'albero che ci aveva fornito un rifugio quella notte e ci fece strada lungo un piccolo sentiero, raccomandandoci di fare il minimo rumore possibile.
Così ci incamminammo lungo quella stradicciola, illuminata dalle prime luci dell'alba. Alzai lo sguardo per ammirare lo spettacolo mozzafiato che appariva davanti a me: piccoli spiragli di luce oltre passavano le fronde degli alberi, illuminando gli spazi circostanti; sequonie giganti e querce dalle dimensioni inimmaginabili sparsi intorno a noi ad ospitare alcuni animali che ogni tanto si intravedevano e la terra ricoperta da foglie caratterizzata da centinaia e centinaia di sfumature di colori differenti (probabilmente eravamo in autunno) .
Al termine delle mie osservazioni mi accorsi che avevamo percorso quasi interamente il sentiero e che ci stavamo avviando verso l'uscita del bosco. Qui, gli alberi iniziavano a diradarsi e la conformazione del paesaggio si andava modificando: ci stavamo avvicinando ad una prateria; il che, non mi piaceva neanche un po'........
Non feci nemmeno in tempo a terminare pensieri che mi sentii spingere verso sinistra: era Megan che voleva darci delle indicazioni.
"Allora ragazzi, il luogo verso cui ci stiamo dirigendo è doppiamente pericoloso: sia per la presenza di figure mitologiche sconosciute, sia perché, per arrivarci, dobbiamo prima attraversare un campo aperto, tempestato da troll. Ve la sentite?" ci chiese.
"Si!" rispose Damian deciso. A mio parere, questa risposta avrebbe dovuto avere lo scopo di rassicurarci e convincerci, anche se, almeno per me, non aveva funzionato molto.
"Bene. Prendete queste, potrebbero servire per le emergenze" disse Megan, porgendoci delle erbe.
"Che cosa sono?" chiesi, incerta se prenderle o meno, ricordando gli insegnamenti di mio padre riguardo l'accettare cibo da estranei.
"Erbe per il teletrasporto. Se ne mangiate un po', potrete teletrasportarvi dove vorrete".
Decisi di prenderle: avrebbero potuto essermi utili; in fondo papà, quando mi diceva quelle cose, non aveva messo in conto la possibilità dell'esistenza di troll assassini.
"Quando saremo arrivati al campo aperto, dovremo mimetizzarci con delle piante, va bene? E mi raccomando, seguite i miei consigli: ne va della vostra vita."
Annuimmo.
Detto questo, ripresimo a camminare, addentrandoci nella prateria; fortunatamente, essendo tale, c'erano tantissimi ciuffi d'erba più alti di noi di un paio di metri: dunque eravamo completamente nascosti. Tuttavia, anche qui la vista era bellissima: quell'immensa distesa gialla, illuminata dal Sole era degna di essere ammirata.
"Nervosa?" udii la voce di Damian alle mie spalle; mi voltai e lo vidi affrettare il passo per raggiungermi.
"Abbastanza. Sai, nel giro di pochi giorni sono cambiate tante cose ed io devo ancora abituarmi" risposi.
"C'è una cosa che vorrei dirti da quando ci siamo incontrati."
"Si?" chiesi, curiosa.
"Scusa".
"Perché ti scusi con me? Non ne hai motivo."
"Invece si. Siamo stati noi a porre fine alla tua vita quotidiana sulla Terra per farti venire qui."
"Si ma siete stati costretti. L'unica che ha colpe in tutta questa storia è mia zia Adriana. Non ti nascondo che all'inizio ce l'ho avuta a morte con voi, ma in seguito ho capito che voi non c'entrate nulla."
"Sai, sarai una brava principessa" detto questo, si allontanò.Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo. Non vi nascondo che ho avuto parecchie difficoltà per scriverlo ( a causa della mancanza d'ispirazione) ma alla fine ce l'ho fatta!! Spero che ci piaccia. Fatemi sapere.
A presto!!
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La Corona di Fuoco
Science FictionEleonora è una ragazza semplice, come tutte le altre......o almeno questo è quello che lei pensa. Infatti basta che arrivi una domenica, un semplice giorno della settimana a stravolgerle la vita e tutte le sue certezze. A causa di questa, si ritrove...