Nazionali pt.2 + il periodo di mezzo

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La mattina dopo mi alzai, pioviginava, quello sarebbe stato il giorno più duro di sempre per me, mi misi lentamente la tuta, feci colazione, e solo mentre mi lavavo i denti mi resi conto della mia situazione emotiva e fisica: i capelli completamente scompigliati oramai da tre giorni, li viso con neanche più la forza per sorridere, barbetta, se pur piccola era incolta, e sguardo con dentro una rabbia di valore inestimabile, finito ciò mi diressi al box sotto la pioggerella

Trovai i frustrati piloti, i meccanici che lavoravano senza sosta, arrivò il tempo della sessione di prove libere della domenica, si utilizzavano gomme da bagnato, che per me mai usate, non ho mai guidato sotto la pioggia, ma sapevo che c'erano un qualcosa che mi avrebbe spinto più forte, la prova arrivò in quella sessione, in cui usai le gomme da bagnato, feci 3 giri prima che per colpa di un bottone del cazzo mi fermai, quei 3 giri mi dissero tanto, feci un sorpasso all'esterno alla prima curva da maestri, contro quelli che sull'asciutto mi facevano a pezzi, non capivo il perché ma sul bagnato avevo un qualcosa in più, quindi sperai per la pioggia anche in gara ma niente, la pioggia smise poco dopo.

Che dire ragazzi? Stessa storia, aspetta la gara e così e colà, quindi riassumendo mi stavano esplodendo i nervi dalla tensione e producevo abastanza adrenalina da poterla vendere in siringhe.

Arrivò così la gara, poteva essere la fine di tutto ciò, in me sapevo che non ci sarei riuscito ma ho voluto metterci comunque tutto me stesso, arrivato in pregriglia le mani mi tremavano in maniera in proponibile, quando diedero la bandiera verde partimmo, durante il giro di ricognizione pregavo in un miracolo, un dannatissimo miracolo, perché non salgono i demoni dall'inferno quando mi servono, volevo vedere rosso sangue, nel frattempo mi trovai alle ultime curve e poi si arrivo al semaforo, i secondi più lunghi di sempre, quando si spensero i semafori con uno scatto felino mi butto e faccio un sorpasso all'interno e uno all'esterno contemporaneamente , in uscita ne passo altri due e sono 15esmio, ma come un coglione dovevo starafare e mi butto all'esterno, sporcai le gomme e mi trovai ultimo per tutta la gara; però girando in 52 e 2, ostacolato dal penultimo.
Quando ci fu la bandiera a scacchi alzai la visiera e bestemmia come non ho mai fatto al punto di insultarmi da solo, mi facevo schifo da solo, per quella cavolata all'inizio non mi ero qualificato, tutto quel week end fu una tortura psicologica, quando entrai nel camper mi veniva da piangere ma in realtà non ci riuscivo, me era impossibile, tutti mi dissero che ero tornato con più esperienzia, in effetti e così, ma passai una settimana orribile dopo che sono tornato dopo un estenuante viaggio, non mi valorizzavo più, la mia autostima era a minimi storici, più precisamente arrivai 36esimo su 40 , e dovevo arrivare 34esimo, neanche ultimo, ero sempre buttato nel letto, dormivo male, facevo incubi, perfortuna non mi sarei mai tagliato, lo ritengo una cosa per persone davvero deboli, la settimana dopo un po' mi ripresi, ma solo dopo riniziai ad avere considerazione di me, andai dal parrucchiere ad esempio, ma in quell'asso di tempo di un mese e mezzo non andai al kart, mancava qualcosa, un grosso buco nel mio petto.
Una mattina mia nonna mi stava accompagnando a scuola e parlavamo di come secondo lei dovremo conservare denaro per una categoria superiore, lei diceva di stare un paio di anni senza gare... io poco prima che arrivassimo a scuola gli dissi una frase:"Scusa se sono un pilota..." di qui il nome del libro.

Cercai addirittura di colmare il mio vuoto nel petto con una fidanzata, eeeeeh, fu tutto inutile, la cercai fino a quando, dopo che ho lasciato mio padre incazzato con me per alcuni problemi famigliari, mi chiama una sera e mi dice una frase che mi ha fatto esplodere di gioia;"Dai domenica ti porto al kart" mio dio cosa ho provato, non mi interessa, le ragazze sono troppo complicate basta rimango single, tanto l'unica cosa che mi riempe di gioia è guidare, ce l'ho scritto nel DNA, io sono in questo mondo per sfidare il destino e riuscirci non per fare le solite cose normali, come trovarsi una ragazza appunto, magari uno ci riesce, io no, non sono fatto per questo, non sono mai stato un bravo fidanzato perché non ho mai assimilato l'amore puro, se leggo un libro di quelli sdolcinati, onore se è scritto e strutturato bene, ma a me vine il rigetto, sarò io strano, considerando che sono diventato molto staccato col tempo, sapete ogni tanto il mio amico Stefano mi dice che starei bene con una ragazza la quale non farò il nome😉 che è una mia amica, ma io puntualmente gli dico che non è il mio tipo, e così si e ripetuto con altre ragazze ma io niente.

Il sabato prima andai a dormire con il mio cuore che era tornato a battere come prima, dormii bene e quella domenica ricevetti una notizia che cambierà i piani...

Scusa se sono un pilota 2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora