•19 dicembre, 1972•Lily Evans

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Ero nel bosco, da sola, come volevo io. Avevo appena finito di piangere, anche se io, in realtà, odiavo più di ogni altra cosa piangere. Mi sentivo come, non so, più vulnerabile del solito. E poi, di questi tempi, già ci si sente fin troppo vulnerabili, poi ci vuole soltanto il fatto di sertircisi anche dentro.
Qui è tutto così bello, tira quel filo di vento che ti scompiglia di poco i capelli e c'è quell'aria fresca di metà dicembre. Non vedo l'ora che inizino le vacanze, così non dovró più sopportare nessun Grifondoro che miprende in giro (anche se, sopportare Petunia, sarà molto difficile).
È proprio per questo che adesso sono qui. I Malandrini mi hanno presa in giro, o meglio, Potter mi ha preso in giro e ci ho litigato, come tutti i giorni dalla prima volta che l'ho visto, del resto.
James Potter, un tale idiota! Cosa ci trova di divertente nel prendere in giro me e Severus? Io non capisco se quel ragazzo ogni tanto sappia ragionare col suo cervello. Anzi, io non capisco se quel ragazzo abbia un cervello. Probabilmente no, e me lo ha appena dimostrato per l'ennesima volta dopo un anno e qualche mese in cui lo conosco.
Che c'è di male ad avere i capelli rossi? Poi non è che una ragazza se li sceglie i capelli eh. Sembra che io l'abbia fatto apposta ad essere così. E poi parla proprio lui che ha quei capelli che... mi viene da vomitare solo a pensarci.
Saró infantile a comportarmi così e a pensare in questa maniera, ma quando si tratta di Potter e della sua banda, per me nulla ha più un senso.
E in quel momento, venni accecata da una luce di una polaroid di quelle che fanno le foto instantanee.
«Alice?!»gridai il nome della mia migliore amica che stava agitando la foto appena uscita dalla macchinetta fotografica.
«Sei venuta benissimo Lils!»disse, mostrandomi quel poco che si vedeva. Non le diede nemmeno il tempo di caricarsi che mi passó un pennarello e mi ordinó di scriverci sopra la data.
-19 dicembre, 1982-.

•Memory pictur•Lily EvansDove le storie prendono vita. Scoprilo ora