Training

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Lenny sospirò passandosi una mano tra i capelli.
«Diamine!» borbottò tra sé e sé.
«Sarà meglio che io vada.» mormorò alzandosi e dirigendosi verso la porta.
Prima di uscire però lanciò uno sguardo leggermente malizioso verso i due e se ne andò.
«Tu dici che ci ha visto?» mormorò Levi, confuso dallo sguardo che Lenny aveva lanciato loro prima di uscire.
«Chi? Lenny?» domandò Eren teso come una corda di violino.
«Nooooo, non credo ci abbia visto, pffffff.» ridacchiò nervoso.
«Ok...» mormorò Levi confuso.
Il corvino si alzò, si guardò intorno e, poco dopo, fece alzare anche Eren tirandolo per il polso.
«Dove andiamo?» domandò Eren sorpreso e confuso lasciandosi trascinare, anche se con incertezza.
«A sistemare il mio problemino.» borbottò levi nuovamente cupo e con voce roca.
Eren deglutì spaventato e venne scosso da vari brividi lungo tutta la colonna vertebrale.
Perché diamine aveva ascoltato il consiglio di Lenny?!

*** (leggete lo spazio autrice per favore 🙏)

Levi continuava a marciare a passo svelto tra i corridoi trascinandosi dietro un Eren palesemente agitato.
Il castano saettava lo sguardo da destra a sinistra in cerca di una via di fuga in cui addentrarsi.
Se non avesse esagerato! Ma soprattutto, se non avesse dato ascolto a Lenny!  Non si ritroverebbe, di certo, in quel casino.
Poco dopo entrambi si fermarono di fronte a quelli che purtroppo Eren riconobbe come ascensori.
Quegli stretti e magici cunicoli che in quel momento li si poteva considerare quasi la sua "fobia".
Restare con Levi... da solo... in uno spazio stretto.... non era proprio del tutto sicuro per la sua incolumità in quel momento...

L'ascensore non impiegò molto ad arrivare e Levi ci si fiondò immediatamente all'interno trascinandosi dietro anche il povero Eren che lo seguì impaurito.
Il castano temette seriamente di venire molestato non appena le ante si fossero chiuse, ma poté sospirare sollevato quando capì che Levi non aveva intenzione di attaccarlo, o almeno non in quello spazio decisamente troppo angusto per il castano.
Quando l'ascensore emise quel sonoro tintinnio, segno che avevano finalmente raggiunto il piano terra. Non appena le ante dell'ascensore si aprirono Eren deglutì rumorosamente e sobbalzò quando il corvino lo trascinò fuori da esso con estrema urgenza.
Levi riprese la sua camminata sicura e veloce, forse anche troppo veloce... quasi come se.... già avesse studiato in precedenza come agire.
Raggiunsero le porte principali dell' edificio ed uscirono dall'edificio.

Eren inarcò un sopracciglio.
Dove stavano andando?
Camminarono tra gli immensi e curati giardini dell'agenzia, superando anche maestose fontane che sbucavano tra le varie aiuole rivestite da centinaia di fiori.
Raggiunsero velocemente un piccolo bar impiantato all'interno della struttura.
Eren non riusciva proprio a capire cosa stesse accadendo.
Entrarono all' interno del piccolo bar e si sedettero insieme ad un tavolino nell'angolo, così da stare un po' più appartati come desiderava il corvino.
Eren guardò il corvino dinanzi a sé osservandolo attentamente.
«Ehm... e il tuo... problemino?» chiese il ragazzo confuso e lievemente imbarazzato dalla sua stessa domanda.
«Oh! Lo stiamo risolvendo.» rispose il corvino con tono fermo confondendo il castano.
«Quale problemino avresti voluto risolvere?» mormorò il corvino appoggiandosi al tavolino, avvicinando il proprio viso e ghignando malizioso. Il castano arrossì violentemente e guardò l'altro adirato. Provò a ribattere ma venne interrotto dall' arrivo della cameriera.

«Prendete?» chiese la ragazza senza guardarli e prendendo direttamente un taccuino per gli appunti.
«Un tè nero amaro.» affermò Levi per poi spostare il proprio sguardo su di Eren, che lo squadrava ancora con confusione.
«Tu cosa prendi?» mormorò il corvino analizzando l'altro con accurata attenzione.
«Cosa ci facciamo qui?» domandò invece il castano ignorando completamente la domanda dell'altro. Levi assottigliò lo sguardo e lo guardò minaccioso. «Cosa prendi?» richiese facendolo deglutire.  «Ehm... niente grazie. Ho... già mangiato.» si decise a rispondere scusandosi, ricevette un' agghiacciante occhiattaccia da parte del corvino a cui non era piaciuta affatto la risposta dell'altro.

KINGS MAN ~ RirenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora