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Eravamo ferme davanti a un uomo,somigliava molto a mamma,teneva un cartello in mano con scritto Smith il nostro cognome, indossava una divisa da autista.

-ciao ragazze, io sono vostro zio John, ma questo l'avrete già intuito, che stupido datemi i vostri bagagli ehm...- era molto impacciato forse non sapeva come doveva comportarsi con noi,per la prima volta da quando era morta la mamma avevamo  sorriso;

-ciao zio- salutammo gentilmente come ci aveva insegnato mamma, -se siete pronte andiamo- lo seguimmo fino all' uscita del terminal, si fermo davanti a una limousine nera,rimanemmo sbalordite; - sono l' autista di un uomo molto ricco, mi ha dato il giorno libero e gli ho chiesto se potevo utilizzare la sua auto per voi- ci accomodammo sui sedili posteriori e ci tenemmo per mano per rassicurarci a vicenda, -lo zio, mi piace- disse Olivia bisbigliando,  aveva diciotto anni, era una ragazza molto sveglia, l'unica cosa che mi preoccupava di lei e che e una che crede a tutto e tutti,-si , anche a me-rispose Mia, mi estraniai dal discorso, non so come, ma mi ritrovai a guardare un palazzo,  non era nuovo, ma sembrava essere in una buona strada; - eccoci arrivati ragazze, entrate dai, porterò io le valige, salite al sesto piano e bussate alla prima porta a destra- salimmo le scale, era un po dura, ma arrivammo e bussammo, ci apri una signora dai capelli neri che ci accolse con un sorriso e ci abbraccio tutte; - benvenute , accomodatevi, Willow!- chiamo, e subito apparse una ragazza credo della mia eta era magra, alta quanto me e  i suoi capelli erano neri come la pece, aveva un sorriso contagioso che sicuramente aveva preso dalla madre; - ciao,sono Willow e un piacere avervi qui- era timida e amichevole, - ciao- rispondemmo noi , poco dopo arrivo lo zio carico delle valige,-ragazze,mi dispiace, ma il mio capo ha avuto un problema e ha bisogno della macchina non vi dispiace se vado vero?- -figurati zio, vai al tuo lavoro, noi staremo bene-disse Mia.

dopo che lo zio fu uscito la signora Carter ci accompagno in una stanza, vi erano quattro letti non era grande, ma a noi bastava,quando se ne andò mi distesi e chiusi gli occhi. 



POV OWEN

Salì sulla limousine, avevo dovuto chiamare il signor Carter perché vi era stata programmata una riunione all' ultimo minuto;

- mi dispiace averti avvertito all' ultimo John-  - nessun problema signore- rispose John; 

Nell' aria aleggiava un profumo di miele e cocco, un odore afrodisiaco, chissà a chi apparteneva.



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