capitolo 34

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Quando mi sveglio sono un po' confusa. Il rumore delle onde del mare si mischiano alla voce delicata di Hyun, che mi sta chiamando.
-Koa... Koa, svegliati, siamo arrivati.-
Apro gli occhi e la luce mi da fastidio.
Sono passate diverse ore da quando siamo partiti da casa.
Scendo dalla macchina, e Hyun mi aiuta a camminare bene.
Appena sveglia le mie capacità motorie sono davvero scarse.

Mi stiracchio facendo un verso evidentemente molto buffo, perché Hyun ride.
-buongiorno principessa.-

Lo guardo, cerco di metterlo a fuoco, e gli sorrido appena incrocio i suoi bellissimi occhi blu con i miei.
Poi mi guardo attorno.
Strabuzzo gli occhi.
Sono davvero sorpresa da quello che vedo.
Un grande -wow- mi scappa appena capisco dove siamo.

È un panorama bellissimo. Il mare si trova a davvero pochi metri da dove ci siamo fermati.
In particolare, siamo ai piedi di una graziosa casa bianca, rialzata, tipica della zona.
Palme e rigogliosi cespugli circondano l'abitazione.

-entriamo?- mi domanda sorridente Hyun, indicando la porta.
Mi avvio al suo fianco, e, saliti gli scalini, apre.
Una forte fitta alla testa mi fa cadere.
La forza di gravità è come se fosse molto più forte, non riesco ad alzarmi.
La testa fa cosi male che non riesco a sentire la voce di Hyun che mi chiama, preoccupato.

Fortunatamente la fitta dura relativamente poco.
-sto bene, sto bene.-
Guardo il ragazzo che ora è seduto sul divano vicino a me, e gli faccio un sorriso forzato.
Volgo il mio sguardo altrove.
Scruto ogni dettaglio della stanza in cui mi trovo, e un perenne fastidio mi lacera lentamente da capo a piedi.

Ma non voglio farlo notare.
Non voglio far preoccupare Hyun più di quanto non lo è già.
-dove... Dove siamo?-
Domando, anche se già conosco la risposta, e non so il perché.

-non è importante.-
Okay, forse non era quello che mi aspettavo.
-dai non fare lo stupido... Dove siamo?-
Io lo guardo, ma avrei fatto meglio ad evitare.
I suoi occhi sono freddi.
-ho detto che non è importante. Vuoi nasconderti dai tuoi genitori, no? Allora mi sono allontanato.
Qui non possono trovarci.-

Deglutisco, e sorrido forzatamente.
-grazie, sei davvero un amico.-
-il migliore.- precisa lui, facendomi finalmente fare una piccola risata spontanea.
Ma questo sentimento leggero dura poco.
Ho ancora fastidio, e ogni passo che faccio è sempre più pesante.

Mi sento come in trappola, e un forte terrore mi invade.
Esco velocemente dalla casa.

-Hyun... Ti va di fare una passeggiata?-
Questa domanda lo destabilizza un po' ma poi annuisce.
Prepara qualcosa per il pranzo, e ci incamminiamo.

-adesso voglio portarti nel mio posto preferito. È un po' faticoso raggiungerlo, ma ti assicuro che vedrai un panorama bellissimo.-

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Casa Bangtan è molto rumorosa.
Lorenzo.
Jimin, Jungkook, Yoongi, Hoseok, Namjoon, Taehyung.
Camilla e anche Chiara.
Sono tutti molto preoccupati.
Non hanno notizie né mie, né di Jin.
Cercano di contattarci in tutti i modi, ma nessuno risponde.
Sembriamo come scomparsi.

Nam cerca di mantenere l'ordine ma fallisce miseramente.
-Jin sa quello che fa, non dovete preoccuparvi. E Koa sta bene.-
Dopo molte volte che Nam ripete questa frase, Cam non riesce più a trattenersi.
Sbatte con violenza la mano sul tavolo davanti a lei.
Ha cercato di mantenere la calma fin'ora, ma adesso non riesce a contenersi.
La stanza si fa improvvisamente silenziosa, e tutti la fissano.

-smettila di dire cose che non sai.-
Il suo tono è freddo e sembra molto autoritario.
Ma poco dopo, quando cerca di parlare ancora, viene bloccata dal pianto.
Si asciuga velocemente le lacrime, e va in una delle camere dei ragazzi.

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