2. lies

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Sbatto più volte le palpebre, infastidita dalla luce del sole che entra dalle tende socchiuse.

Sbuffo, stiracchiandomi annoiata, facendo poi un sorriso mentre allungo il braccio verso il lato opposto del letto.

Mi blocco, aprendo gli occhi di colpo quando mi accorgo che sto toccando il nudo materasso.

Guardo verso l'orologio, notando che sono appena le sette e mezza, e che è impossibile che Daniel sia già in ufficio, anzi, dovrebbe aver impostato la sveglia per le otto.

Mi alzo dal letto ancora perplessa, infilando distrattamente una sua camicia mentre vado verso la finestra, aprendo le tende, lasciando così che la luce entri.

E' ancora inverno, ma essendo ormai alla fine di gennaio, la neve sta iniziando a sciogliersi e, in rare occasioni, un fievole sole riesce a spuntare da dietro i nuvoloni grigi.

Adoro questo tipo di giornate perché solitamente le passo con Daniel davanti al caminetto a leggere qualche romanzo o semplicemente a parlare.

Ovviamente, questi momenti sono molto rari, soprattutto con Louis in fuga, ma Daniel è sempre riuscito a trovare del tempo da passare in solitudine con me.

Momenti che stanno scemando sempre più da quando Celine ha iniziato ad allungare le sue grinfie verso Daniel.

Sbuffo, spostandomi dalla finestra, indossando un paio di jeans e infilandoci dentro l'orlo della camicia bianca, coprendola poi con un maglione leggero di colore grigio.

Non ho voglia di truccarmi, né di indossare i soliti abiti eleganti che spettano ad una regina, ma non mi interessa, perché tanto non ho ancora il peso della corona che grava sulla mia testa.

Esco dalla stanza, continuando a pensare a dove potrebbe essere Daniel per essere uscito così presto senza lasciarmi nemmeno un messaggio.

Spero solo che non sia con Celine, perché altrimenti potrei veramente rischiare di perdere totalmente la pazienza.

"Selene!"

Mi volto, facendo un leggero sorriso quando vedo Caleb e Alex intenti a tirare coi coltelli nel centro della corte.

"Ciao, ragazzi." Dico, avvicinandomi a loro, osservando come i due si guardano con tenerezza.

Ormai non mi stupisco più vedendoli insieme o baciarsi, anzi, inizio quasi a provare invidia nel fatto che possano stare insieme senza il problema di avere una ragazzina fra di loro che cerca di allontanarli.

"Stai cercando Daniel?" Mi chiede Alex, mentre Caleb lancia uno dei coltelli, quasi centrando l'anello più piccolo del bersaglio.

"Lo avete visto?" Chiedo, sorpresa.

"Oh, si." Esclama Caleb, mentre tocca ad Alex lanciare "Era con Celine."

"Celine?"

Spalanco gli occhi, stupefatta: lui si è alzato presto per uscire con lei? Non voglio crederci.

"Selene?" Caleb mi prende la mano, guardandomi con preoccupazione "Va tutto bene?"

Mi volto verso di lui, togliendogli il coltello dalle mani, prendendo il posto di Alex sul punto di tiro.

Sono arrabbiata, davvero, oltre che ferita e totalmente sommersa dalla gelosia, e ho bisogno di sfogarmi.

Prendo il coltello, guardando con decisione verso il bersaglio, prendendo un profondo respiro prima di lanciare, sforzandomi di non pensare che al posto del mirino ci sia il viso di Celine.

Fallisco in questo.

"Wow, hai fatto quasi centro." Commenta Alex, avvicinandosi a me.

Sorrido, leggermente più rilassata per il leggero sfogo.

Almeno, se Celine mi dovesse passare davanti, sarei io quella con il coltello dalla parte del manico.

"Ma quelli non sono loro?"

Guardo verso il punto indicato da Caleb, notando che, nascosti fra gli alberi, ci sono davvero delle persone.

Mi avvicino silenziosamente, sentendo delle voci farsi sempre più chiare e concitate.

"È pericoloso." Dice qualcuno, che mi accorgo dolorosamente essere Daniel.

"Ma dobbiamo farlo, altrimenti sarà peggio." Celine si lamenta, alzando i suoi occhi scuri con grazia "Louis è sempre più vicino."

"Non abbiamo prove che si sia spinto così oltre, i Grudge non sono poi così grandi sostenitori della famiglia reale."

"E proprio per questo dovremo provare ad investigare." Ribatte la rossa, avvicinandosi a Daniel, che sembra sconvolto al pensiero dei piani di vendetta del fratello "Quella è una delle famiglie più antiche di lupi, e non essendo così legati a voi potrebbero aver anche accettato di ospitare qualcuno di ricercato dalla famiglia reale."

Daniel sospira, affranto "Non lo so, non mi sembra una buona idea..e poi dovrei parlarne con Selene."

Sentendo il mio nome, Celine fa uno sbuffo annoiato, avvicinandosi ancora di più a Daniel che, però, non la guarda.

"La regina è sicuramente una bella persona," esclama, sinuosa "ma non è certamente una guerriera, e lo sai anche tu che non ti lascerebbe fare qualcosa di pericoloso, anche se fosse necessario."

Al sentire di quelle parole, capisco che non ho più niente da fare qui, decidendo quindi di andarmene.

Ma, mentre faccio un passo indietro, completamente furiosa, colpisco innavvertitamente delle foglie secchie, facendo un leggero scricchiolio.

Poco, ma per le orecchie di Daniel è già sufficiente per farlo mettere in allarme, facendolo voltare verso di me, così da mostrarmi la sua espressione di puro orrore quando mi vede.

"Selene?" Chiama, ed è ora che inizio a correre, cercando di andare il più velocemente possibile.

Ma non posso niente contro le capacità da lupo, e Daniel riesce a fermarmi in un soffio, cercando subito di farsi ascoltare.

"Selene, per favore, devi ascoltarmi." Prova a dire, cercando di pregarmi, ma in questo momento non ho proprio voglia di ascoltare la sua voce.

"Segreti, Daniel? A quanto pare le vecchie tradizioni non cambiano." Ribatto, acida, cercando di liberarmi dalla sua presa, inutilmente.

"Selene," prova a pregarmi lui, già con i sensi di colpa negli occhi "devi farmi spiegare."

"Non voglio sentire spiegazioni ora come ora." Esclamo, riuscendo finalmente a liberarmi, completamente furiosa "E tu mi sembri abbastanza impegnato, giusto? Hai una missione top secret da compiere con la tua amica, quindi meglio se vai."

Apro la porta di quella che è la nostra stanza, lanciando un ultimo sguardo pieno di rancore a Daniel, che sembra sul punto di cadere nella disperazione.

"Meglio se sta sera dormi da qualche altra parte." Dico, seria, e Daniel si sforza di non abbassare lo sguardo, colpevole, cercando quasi un modo di farmi restare.

"Ciao, Daniel."

Gli chiudo la porta in faccia, gettandomi subito sul letto, togliendo come un fulmine il maglione grigio.

Strofino la camicia bianca fra le dita, portandola vicino al viso, sentendo il profumo dolciastro di Daniel sul tessuto.

E, solo ora, decido finalmente di lasciarmi andare.

THE BAD WOLF: kings of bloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora