Capitolo 1: nuova vita.

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Erano passati solamente due giorni dalla disfatta del Quinto Settore e finalmente, dopo averlo sognato per anni, mi iscrissi alla Raimon per l'inizio del nuovo anno scolastico.
Non vedevo Victor da allora, ma la febbre ormai mi era passata e quel pomeriggio ci sarebbero stati i primi allenamenti estivi, così si offrii per venirmi a prendere sotto casa e accompagnarmi.
I rapporti tra lui e mio padre non erano dei migliori, si potrebbero definire cane e gatto anche se in fondo sapevo che mio padre si fidasse di Victor.
Mi risvegliai dal sonno a mattina inoltrata e ancora non potevo credere di essere nelle calde coperte del mio letto tra le pareti bianche della mia camera.
C'erano ancora scatoloni chiusi sui vari mobili dallo stile moderno e minimale, così dopo essermi stiracchiata scesi dal letto e iniziai ad aprirne alcuni, ritrovando le mie vecchie cose.
Libri, foto e vestiti ritrovarono il loro posto nei rispettivi mobile e finalmente potevo risentirmi a casa.
Scesi dalle scale e arrivai nel salotto, guardandolo e potendo imprimere nuovamente i dettagli di casa mia nella mia mente.
Era una casa ampia, luminosa e dallo stile minimale; il salotto era divisa fra zona cucina e soggiorno, con un'ampia vetrata-portafinestra che dava luce a tutto il locale. Da quest'ultima vidi la sagoma di mio padre girata di schiena con un sigaretta in mano.
Alzai gli occhi al cielo e il rumore della porta scorrevole in vetro attiró la sua attenzione, e si giró sorridendomi.

-Non stare troppo fuori o ti ammalerai di nuovo tesoro.- diede un ultimo tiro alla sigaretta e spense il mozzicone nel porta cenere sul tavolino di fianco. -Hai già fatto colazione?-

-No, pensavo di mangiare qualcosa poi dopo, prima degli allenamenti. Verrai alla Raimon oggi?-

-Penso di sì.- rientrammo in casa e si diresse verso il tavolo della cucina, pieno di scatoloni come il resto della casa. -Devo finire di mettere a posto qui e faccio un salto a salutare i ragazzi.- incominció a tirare fuori qualcosa di cartoni e poggiarli mano a mano sul tavolo. Poi si voltó e mi guardó con attenzione piegando la testa di lato. -Ma quella è la mia maglia?-
Effettivamente indossavo una sua maglia rossa che mi faceva quasi da vestito, diciamo che me l'avesse 'imprestata senza che lui lo sapesse.'

-No, figurati.- sorrisi e corsi su per le scale.

-Se hai bisogno di pigiami basta solo chiedere Ashley!- lo sentii urlare dal piano di sopra e mi misi a ridere a quella sua affermazione.
Come lui, cominciai a tirare fuori le mie cose dai vari scatoloni, passando poi al bagno comunicante con la mia camera e ricostruendo piano piano la mia vita.

Nel pomeriggio mi preparai per gli allenamenti, mettendo la mia divisa nuova di zecca nella mia sacca e vestendomi.
Finalmente, tralasciando la divisa scolastica munita di gonna e camicia, ero libera di vestirmi a mio piacimento ora che eravamo nel periodo estivo e la scuola era finita.
Presi dall'armadio un paio di jeans strappati e una maglia aderente da metterci sopra, entrambi neri. Feci una coda alta e misi le scarpe ai piedi, presi la sacca e scesi le scale salutando mio padre.
Rimasi fuori sul muretto ad aspettare Victor, fino a quando non sentii il motore di una moto avvicinarsi sempre più e fermarsi davanti a me. Quando il guidatore tolse il casco si riveló Victor, con i capelli un poco spettinati e con un sopracciglio alzato.
Lo guardai compiaciuta con le braccia conserte e rimasi un momento ferma ancora appiccicata con la schiena al muro.

-Ciao.- fu lui il primo a parlare e mi diressi verso di lui, stampandogli un bacio. -Mi piace la nuova Ashley.- disse squadrandomi con un sorriso malizioso.

-Guida, pervertito.- salii dietro di lui e le cinsi la vita con le braccia, sentendolo sussultare al mio tocco.

-Non mi provocare Ashley, o saltiamo allenamento e ti porto direttamente a casa mia.-

-Provocarti in che senso?- e così con un sorriso quasi sullo scherzoso cominiciai a lasciargli flebili baci sul collo.

-Poi sarei io quello pervertito.- lo sentii irrigidirsi ancora di più ai miei baci, ma poi mi staccai e presi il casco che mi porse Victor.
Entrambi ce li mettemmo e mi attaccai forte a lui con le braccia quando lui partii, sfrecciando su strada.

Quando scesi dalla moto ci ritrovavamo davanti all'entrata principale della Raimon.

-Sono comunque dell'idea che vestita in quel modo non vai bene, ti guardano.-

-Sembri mio padre Victor!- scoppiai a ridere, da quando Zoolan mi avesse rapita sia lui che papà erano diventati ancora più protettivi di quanto già fossero.
Entrammo dal cancello e una furia si stava dirigendo verso di noi correndo e con tutti i capelli spettinati.
Melanie si buttó su di me e mi abbracció, facendoci cadere a terra con il sedere.

-Ahi.- dissi guardando in cagnesco Melanie.

-Bontornataa!- sfoggiò un sorriso imbarazzato mentre si massaggiava la nuca con una mano. -Pronta per gli allenamenti?-
Victor aiutó entrambe a rialzarci e risposi alla mia migliore amica con un sorriso e poi mi squadró da capo a piedi.

-Stai benone vestita così!- affermó con occhi sognanti.

-Visto io te lo avevo detto, ti guardano in troppi.- si intromise Victor.

-Oh ma che avete oggi?- i due cominciarono a ridere mentre io imbronciata mi diressi verso lo spogliatoio.

Sii Forte. ~Inazuma Eleven Go~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora