Giorni intensi,
di realtà guardate negli occhi,
e di lacche recise.
Artigli dimessi
che non sanno afferrare.
Un freddo glaciale, improvviso,
mi trova svestita.
Nuda
nella mia casa di pelle e di ossa.
Nuda
ancora una volta alla porta.
Coperta soltanto da un impalpabile orgoglio,
oltrepasso la soglia.
Il freddo mi congela i pensieri.
Ricomincia un viaggio abituale,
che riconosce la meta
e non sa come arrivare.
Peregrina fra santi bugiardi
che celano la via,
a fatica mi oriento,
neanche una stella
per seguirne la scia.Daniela Catania