Al tavolo della colazione, sono seduta di fronte ad Alec, e ogni tanto ci lanciamo degli sguardi sfuggenti. Per ora non vogliamo dire nulla a Jace: nonostante questo, voglio divertirmi. Dopo essermi sfilata la scarpa, con il mio piede sfioro la gamba di Alec, il quale mi guarda con sfida, quando il mio piede sale lungo la sua gamba, e poggiandosi sul suo rigonfiamento nei pantaloni. Per un momento rimane senza fiato, poi mi afferra dolcemente il piede, però lo tiene fermo, impedendomi di eccitarlo di più. Rimaniamo poi così, e lui fa colazione mantenendo il mio piede, che non accenna a desistere dal toccarlo, fermo.
"Allora Ver, dormito bene?" mi chiede Clary, con fare allusivo, e decisamente troppo comprensibile, davanti a Jace. Alla domanda, ad Alec va di traverso il caffè, mentre io, nel tentativo di togliere il piede dalle sue gambe, do' una ginocchiata al tavolo.
Mi mordo il'interno della guancia per non insultare nessuno, poi mi schiarisco la voce "Ehm... si, direi piuttosto bene" rispondo, fulminandola con lo sguardo.
"E tu invece Alec? Hai dormito?" gli chiede sua sorella, con lo stesso tono di Clary;
"M-mai dormito meglio" risponde lui un po' rosso in viso, sia per la tosse che per la domanda; poi ci guardiamo e sorridiamo imbarazzati
"Nessuno vuole sapere come ho dormito io?!" chiede allora Jace, scocciato
"veramente no, tu e il tuo narcisismo!" lo rintuzza Clary, ridacchiando
"Tranquillo Jace, ti vogliamo bene lo stesso!" scherzo, scompigliandogli i capelli.Mi rendo però conto dell'assenza di Sebastian al nostro tavolo, così chiedo se qualcuno lo abbia visto. Però nessuno sembra averlo visto da ieri.
Dopo la colazione vado ad allenarmi, seguita da Jace; prima di uscire, però, non privo le mie amiche di uno sguardo assassino, ne' Alec di un occhiolino e un sorriso dolce.
Dopo essermi cambiata, mentre mi sto dirigendo alla sala armi, incontro Sebastian.
"Seb! Ma dove eri finito?! Mi hai fatta preoccupare!" dico io fermandolo per un braccio; lui mi guarda per un momento spaesato poi si ricompone
"Ah, sì, scusami, sono stato graffiato da un demone.."
"E non ti fai vivo? Non vedendoti a colazione cominciavo a temere il peggio!" ribatto, sorpresa
"Scusami, ma sai, con tutto quello che sta succedendo.. non volevo turbarti"
Io lo abbraccio e poi gli sorrido, dandogli scherzosamente una schiaffo sul braccio
"Per questa volta ti perdono, ma vedi di farti sentire... capito?!"
"Ci vediamo" risponde lui, più freddo del solito.. decisamente non da lui.
"Sebastian, si può sapere che hai?" chiedo, un po' irritata questa volta
"Niente... lasciami stare" dice sbalordendomi... non l'ho mai sentito parlare con questo tono prima d'ora. Lo blocco, spingendolo contro il muro e tenendogli le braccia ferme. "Okay, dimmi che ti prende, possiamo risolve-" tento ancora di approcciarlo, ma lui mi interrompe urlando "HO DETTO LASCIAMI IN PACE! NON PARLARMI PIÙ!"; i suoi occhi sono irritazione e divertimento "Cos'ho fatto?! Non mi puoi escludere così, all'improvviso!" lo prego, non voglio che si faccia carico dei problemi da solo, quando io posso aiutarlo. "Non capisci?! Io non ti ho perdonata per quello che mi hai fatto" mi dice, e a quelle parole, che bruciano come un veleno, lo lascio andare...Nonostante senta gli occhi pizzicare, vade verso la sala armi, dove porti sfogare. Lì trovo anche l'ispettrice Herondale -che insiste per essere chiamata zia- ad accogliermi "Verity! Cara... fatti abbracciare!" mi si avvicina la donna "Salve zia... come mai qui?" le chiedo, perplessa ma felice di vederla. "Ho saputo di certo tue abilità! Da quando hai queste rune?" risponde, per poi interrogarmi "Dalla sera dell'attacco dei demoni... perché?" "Perché non ne ho mai viste come le tue. Sono così particolari" dice mia zia sottolineando l'ultima parola "In che senso particolari?" questa volta è Jace ad intervenire "Guardale... sono come le nostre rune, ma più elaborate." spiega Ms Herondale, passando la punta delle dita sui disegni impressi sul mio braccio. In effetti, avvicinandomi a Jace per confrontarle, noto che la mia Runa del silenzio è più elaborata della sua, che ha sul collo.
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𝐀𝐧 𝐀𝐫𝐫𝐨𝐰 𝐢𝐧 𝐦𝐲 𝐇𝐞𝐚𝐫𝐭 // 𝐀𝐥𝐞𝐜 𝐋𝐢𝐠𝐡𝐭𝐰𝐨𝐨𝐝
FanfictionVerity, si è sempre sentita fuori luogo, senza spiegarsi il perché. Ebbene, dopo una serie di coincidenze, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato.. o forse in quello giusto, nel momento propizio. Da quel momento ,infatti, la sua vita ve...