"Arrivi sempre tardi agli appuntamenti?" fu la prima cosa che Darcy mi disse non appena arrivai nel posto in cui ci eravamo dati appuntamento.
"Ci ho messo tempo per prepararmi."
"Stai dicendo che sei arrivata tardi perché hai speso tempo per farti bella per me?" mi disse facendomi arrossire. "Se è così sei perdonata, Ferres."
"Mi stai dicendo che solitamente io sono brutta?"
"No, Ferres, non parafrasare tutto quello che dico."
"Beh nemmeno tu, allora." Conclusi. "Piuttosto... Dov'è la tua moto?" cambiai discorso.
"C'è stato un piccolo cambio di programma."
Ovviamente, quando mai con lui non succedeva qualcosa di imprevedibile che avrebbe sconvolto tutti i piani?
"E con cosa andremo?"
"Con questa..." disse per poi indicarmi il veicolo con il quale era arrivato.
Cercai nella direzione che mi aveva indicato un'altra moto o una macchina ma... nulla.
Lui si avvicinò ad una palo sfoderando una bicicletta, ma non una comune bicicletta, una bicicletta color rosa, di quelle che spopolavano tra le ragazzine.
Il solo pensiero che Blaison avrebbe davvero guidato una di quelle mi fece ridere.
Solitamente ad un appuntamento un ragazzo arrivava con una moto nera scintillante, una macchina rossa fiammeggiante presa in affitto per quell'occasione, mi sarei potuta aspettare addirittura un cavallo ma non... una bicicletta rosa.
Anche Blaison doveva aver notato il mio disappunto perché aggiunse.
"Lo so, lo so, è un po' piccola ma arriva fino a 10 km/h e credimi... È una calamita per le ragazzine."
"Che cattivo ragazzo!" esclamai divertita. "Rubi la bici della tua sorellina?"
"Quanto vorrei che fosse di mia sorella..." disse e dall'espressione che fece capì che era serio e io non riuscì a contenere le risate.
"Darcy credo che non sia esattamente legale andare in due su una bici." Costatai pur non conoscendo alla perfezione il codice della strada.
"Anche se fosse..." ipotizzò. "Con questo gioiellino non ci prenderanno mai."
"Perché ci fermeremo a metà strada."
Lui doveva aver interpretato la mia affermazione come una battuta ma io in realtà ero seria.
"Dove stiamo andando?"
"È una sorpresa." Fece il misterioso.
"Odio le sorprese..."
"No che non le odi."
Aveva ragione, non odiavo le sorprese. Avevo sempre voluto che qualcuno me ne facesse una. Ma la gente non era troppo brava a farle o forse ero io troppo brava a scoprirle perché non avevano mai funzionato.
"E tu come fai a saperlo? Anche questo te l'ha detto April?"
"No, il tuo compleanno alle medie. Volevi che ti facessero una festa a sorpresa ma nessuno sembrava capirlo e quindi tu provavi a farglielo capire continuando a parlarne. I tuoi ti organizzarono una festa a sorpresa ma alla fine non lo sei stata poi molto."
"È... vero." Rimasi basita.
Mi ricordavo quel compleanno. Era l'unico in cui invitai anche Darcy, o meglio, lui si autoinvitò.
"Non è meglio godersi quello che viene, Ferres? Invece che programmarle nel dettaglio come fai tu per poi rimanerne delusa?"
"Sì, ma la festa a sorpresa alla fine l'ho ottenuta." Costatai.
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Mr. Player and I
Teen FictionLei, Leonora Ferres, secchiona e perfezionista, sogna il ragazzo ideale ma le piace uno che di ideale non ha proprio nulla. Lui, Darcy Blaison, idiota e imprevedibile, due occhi pericolosamente troppo verdi, un sorriso smagliante, carino... o almen...