parte 5

157 7 1
                                    

"L'ho chiamata qui perché ci sono state delle attività inusuali da parte di suo marito tempo fa." disse l'uomo dai sottili capelli bianchi con voce roca. Probabilmente c'erano più rughe sul viso di Yuri che su quello dell'uomo in quel momento. "Quando una delle infermiere è andata a cambiare l'IV, lui ha risposto in modo piuttosto... strano." Yuri si sporse in avanti. "Ha... risposto. Come?" "Quando l'infermiera l'ha toccato e ha interagito con lui, ha iniziato a mostrare segni di risposta." Il cuore di Yuri aumentò il suo ritmo di venti battiti. "Non ha solo contratto leggermente i muscoli, ma il suo battito cardiaco è anche aumentato più del normale."

"Veramente?!" L'uomo fece uscire le mani dal camice. "Signore, la imploro di non avere delle false speranze; ci sono diverse spiegazioni del perché questo è accaduto. È potuto-" Yuri scosse la testa. "Ma c'è ancora una chance, no?" Il dottore lo guardò, e poi abbassò gli occhi sulla cartellina. "Mi spiace, ma non ci sono molte possibilità. La sua attività cerebrale non sembra avere le funzionalità per poter supportare la ripresa della coscienza; ma se i nervi continuano a rafforzarsi e mostra più risposte, allora..." "Allora cosa? Cosa posso fare?"

"Allora, passo dopo passo, potrebbe uscire dal coma. Stiamo però parlando di un futuro lontano, non può capitare da un momento all'altro... e riguardo lei, l'unica cosa che può fare è mantenere i suoi organi in vita fino a quella data." Yuri sbandò. "Fino a quando?" L'uomo guardo su, stringendo gli occhi. "Credo forse..." Iniziò a mormorare eseguendo alcuni calcoli.

"E aggiungi le risposte muscolari... ma non sappiamo se sono solo scatti o comandi neurologici mandati dalla sua mente..." "Credo circa... un anno, almeno." Il cuore di Yuri si appesantì fino ad arrivare al pavimento. "Signor Nikiforov, questa teoria è basata sull'uno per cento di possibilità che non fossero solo scatti, il che è più che possibile, ma capirei se lei voglia aspet-" "Sì, vorrei aspettare per quanto serve." "Avevo paura che dicesse questo."

"Avevo paura che dicessi questo." sospirò Victor. "Mi spiace ma non ho più una ragione per farlo." Gli occhi di Victor si allargarono mentre le sue sopracciglia si abbassavano, le labbra leggermente aperte. Era come se fosse stato sparato. "Non hai... una ragione? E io, non sono una valida ragione?" Yuri alzò gli occhi al cielo.

"Ti amo, Victor, ti amo veramente ma non continuerò a pattinare e a perdere ogni volta perché...  qualsiasi ruolo tu abbia, modifichi il mio pattinaggio ." Yuri si sedette sul letto, davanti al muro, e lontano da Victor. Victor alzò la voce, "'Qualsiasi ruolo tu abbia, modifichi il mio pattinaggio'? Sono il tuo coach! Non te lo ricordi? Non ricordi che sono stato io quello che ti ha fatto vincere la medaglia d'argento?" Yuri si girò, un'aura fredda lo avvolgeva ancora. "Già, Victor! Argento!"

"Quindi qual è il problema? Sei ancora triste perché hai vinto il bronzo, no?" "E allora? Tutti lo sarebbero. Specialmente se facessero una promessa." Yuri pronunciò la parola 'promessa' per evidenziargliene il significato. A quel punto erano entrambi in piedi. Victor creò un miscuglio di parole prima di urlare, "Non sono abbastanza? Hai bisogno dell'oro per provare qualcosa a qualcuno? Il mio amore non è abbastanza?" la sua voce si ruppe alla fine oscillando, mentre lacrime iniziavano a formarsi nella sua gola.

Yuri toccò la mano. La sua mano fredda e senza colore. "Victor." disse Yuri in un tono molto calmo e tranquillo. Le labbra di Victor si contrassero verso l'alto per un momento e poi ricaddero giù. "Vede! Guardi! Ha proprio sorriso." Yuri sorrise pieno di gioia, il primo dopo molto tempo. "I muscoli delle labbra possono anche essersi solo contratti, come ho detto prima forse i suoi nervi stanno rispondendo alle medici-" "No, ha sorriso. So che l'ha fatto. L'ho visto."

"Mi dispiace... Non sapevo che significassi tanto per te. Se vuoi, potrei continuare a pa-" Victor gli prese la mano. "Non c'entra il pattinaggio. Perché non mi ami più? Perché non sono mai abbastanza?" L'espressione di Yuri era indecifrabile. "Perché lo pensi?"

𝐏𝐋𝐔𝐆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora