parte 7

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Sentì la distante melodia di 'Stammi Vicino' mentre appariva su un lato della pista di ghiaccio, in un costume intero, le sue pattinate accompagnate da una folla tranquilla che aspettava lo spettacolo. Victor guardò in su e trasalì, le luci erano puntate nei suoi occhi e somigliavano al sole. Guardò il suo outfit, e poi diede un'occhiata in giro mentre l'orrore gli riempiva il viso. La musica iniziò di nuovo dal principio, ma questa volta era abbastanza squillante e forte da far tappare le orecchie a Victor.

Quindi osservò Yuri pattinare al centro del ghiaccio e iniziare il solito numero vestito con un costume che si abbinata a quello di Victor, eccetto perché era di colore blu e non rosa. I suoi capelli corvini risplendevano assieme alla sua pelle, tutto brillava e indossó un sorriso sulla faccia mentre iniziava la sequenza di passi; ma c'era qualcosa che non andava, qualcosa che faceva avere a Victor un pauroso sentimento.
Guardò Yuri inorridito prima che i suoi piedi si mossero e lo raggiunsero. Pattinava, ma non volontariamente, era attaccato a quell'incasinato stato, come se stesse guardando un film.

Finalmente, dopo quella che sembrò un'eternità Victor raggiunse Yuri e mise delicatamente la sua mano sulla guancia di quest'ultimo prima di dividersi. Voleva urlare, voleva gridare a Yuri e più di tutto voleva solo fermarsi; fermarsi a pattinare e fermare quel continuo loop ma non poteva. Tipo quando era nell'oscurità, nel buio, incapatlce di controllare i suoi movimenti o quello che gli stava intorno.

Yuri e Victor si incontrarono di nuovo nel mezzo della pista, Victor alzò Yuri come da copione ma la sua mano scivolò, anche questo era qualcosa che non riusciva a controllare, e Yuri cadde sul ghiaccio. Il suono che venne dopo fu il più terrificante, inspiegabile suono che Victor avesse mai sentito. Sembrava quasi un bicchiere che cadeva un milione di volte, l'acuto strillo fu seguito da Yuri checadeva nel ghiaccio, in qualche abisso a lui sconosciuto.

E poi in un istante era in una pista più familiare, quella in Giappone. Victor giró la testa, guardando confuso e cercando di capire cosa stesse succedendo. Era diventato pazzo? Vide Yuri e pattinò verso di lui, chiamando freneticamente il suo nome. "Yuri! Tiri, sono così felice che tu sia qui, è successa una cosa pazzesca non so cosa stia su-"

"Non pensi che possa ancora farcela?" sentì qualcuno dire. Yuri rispose, "No." Era semiserio, sorrideva. "Per piacere non farlo non voglio che tu ti faccia male." Un'altra persona spuntò nella sua vista e gli ci volle un secondo per riconoscere a chi apparteneva il corpo... La voce apparteneva a Victor. Victor, ma non Victor. Non lui. Un altro Victor. Qualcosa scattò nella sua mente e ad un tratto riconobbe quella scena, e un senso di trasparenza lo colpì.

"Yuri! Yuri fermati!" urlò più ofrte che poteva Victor prima di arrivare abbastanza vicino per toccare il suo amato. Cercò disperatamente di toccare Yuri e provò a prenderlo, in quel momento succese qualcosa di impensabile; le sua braccia arrivarono direttamente dentro Yuri. Era ancora incagliato in una specie di film in terza persona, incapace di fare nulla per modificare la scena. Tutto ciò che poteva fare era guardare mentre l'altro Victor andava avanti con la conversazione con Yuri.

"Ha! Mi sottovaluti troppo. Non sono così vecchio." sogghignò. Yuri indicò i suoi capelli. "Ma i tuoi capelli devo sembrano mostrare qualcos'altro." Il Victor mise il broncio. "I miei capelli sono color platino!!" a quel punto gli girava la testa, aveva le vertigini e faceva fatica a prestare attenzione.

Dopo, Victor si guardò aprirsi nel salto, il suo salto, che sapeva avrebbe sbagliato per qualche strana ragione ma non capiva perché. I pattini graffiavano duramente il ghiaccio, e si lanciò in aria. Proprio prima che Victor atterrasse tutto si fece di nuovo nero e venne salutato dalla stessa oscurità in cui era prima, dove tutto era echi o sottili mormorii e niente era chiaro tranne il fatto che non poteva muoversi.

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