13. Decorare

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Si allungò, cercando di raggiungere la cima dell’albero e posizionare così la punta: «Non mi stai dando una mano, Adrien» bofonchiò con la voce sfalsata per la posizione e lo sforzo, avvertendo la flebile carezza delle dita che stavano risalendo lungo la sua spina dorsale; storse la bocca, quando si sentì vicina a cadere e si trattenne dal ringraziare il marito, quando avvertì la presa delle sue mani sui fianchi.
«Non c’è bisogno di ringraziarmi, tranquilla» le bisbigliò Adrien, allungandosi contro di lei e mordicchiandole appena il lobo: «In fondo non ti ho impedito di crollare addosso al nostro albero di Natale.»
«Se stavo per cadere, è colpa di qualcuno» Marinette si voltò nella presa del marito, sorridendo e sfiorandogli il naso con il dito indice: «Adrien, dovresti aiutarmi a decorare casa, non ostacolarmi in ogni modo.»
«Ma ti sto aiutando» si difese lui, chinandosi e mordendole appena la punta del naso, sfiorandole poi le labbra con le proprie: «Guarda, ho trovato il vischio.»
«E’ la quinta volta che trovi il vischio» Marinette si allungò, osservando la busta piena di decorazioni che avevano comprato, una piccola aggiunta a tutto ciò che aveva realizzato lei stessa, piegando le labbra in un sorriso alla vista dei due rametti di vischio che fuoriuscivano.
Gli ennesimi.
Sembrava quasi che Adrien avesse svaligiato il reparto del vischio per decorare la loro casa.
«Non è vero, è la…» si fermò, contando velocemente con le dita della mano e sorridendo alla moglie: «Solo la terza. Quarta e quinta attendono ancora nella busta» si fermò, allungando una mano e sfiorando una delle palle di vetro che Marinette aveva decorato personalmente: «Devo dire che questa combinazione di colori mi piace: nero e verde. Mi chiedo a chi hai pensato mentre la dipingevi…»
«A Plagg» dichiarò Marinette, balzando di lato e sfuggendo alla presa di Adrien: «A chi altro avrei dovuto pensare?»
Adrien rimase immobile, voltando appena la testa nella direzione della ragazza e incrociò le braccia al petto, piegando le labbra in un sorriso tranquillo: «Vuoi la guerra, Marinette?» domandò mantenendo un tono di voce neutro e non muovendo nemmeno un muscolo.
«Non oseresti…»
Adrien rimase impassibile in volto, girandosi verso Marinette e sciogliendo le braccia, facendo un passo verso la ragazza e accentuando il sorriso quando la vide indietreggiare: «Hai iniziato tu, Marinette» bisbigliò, scattando in avanti e storcendo le labbra quando si accorse che lei si era spostata velocemente ed era sfuggita al suo assalto.
«Dobbiamo decorare casa, Adrien.»
«Lo possiamo fare dopo.»
«Dopo, dopo, dopo» Marinette cantilenò la parola, ripetendola più e più volte: «Per te è tutto dopo.»
«Non dovevi…» La ragazza scattò di lato, evitando l’ennesimo assalto di Adrien e portandosi le mani alla bocca quando si accorse dello strillo che le era fuoriuscito: «My lady, perché scappi?»
«Ho paura di quello che potresti» dichiarò lei, allungando le mani avanti e indietreggiando di qualche passo, guardandolo con il volto pieno di divertimento: «Sembri pronto a…mh. Mangiarmi.»
«Oh. Mi piace. In effetti è ciò che ho in mente» dichiarò Adrien, scattando per l’ennesima e vedendo il suo assalto vanificato nuovamente: «Ti vuoi far prendere?»
«Ti ho mai reso facile qualcosa? E poi dobbiamo finire di decorare casa» decretò Marinette, muovendo una mano per aria: «Non abbiamo tempo per queste cose.»
«La tua faccia contraddice quello che dici, Marinette.»
«Non è vero.»
«Sì, che è vero.»
«No, che non è vero.»
«Sì.»
«No.»
Adrien sorrise, vedendola con le guance gonfie e leggermente rosse, i pugni stretti e abbandonati lungo i fianchi, teneva un piede spostato in avanti, quasi fosse pronta a dargli battaglia finché non avesse avuto ragione e completamente dimentica della piccola caccia che aveva allestito su: caricò in avanti, afferrandola per i fianchi e chinandosi davanti a lei, facendo in modo che scivolasse sopra la sua spalla e si tirò su con il peso di Marinette che gravitava sulla parte sinistra del suo corpo.
Ignorò gli strilletti e le implorazioni della ragazza, serrando la presa sulle cosce e dirigendosi verso il corridoio che dava sulle camere: «Adrien, la casa.»
«Dopo, my lady!»
«Ma…»
«Dopo ti aiuto a decorare. Promesso.»
«L’hai detto anche prima» dichiarò Marinette, la voce carica di risata e per nulla in linea con le rimostranze che stava tirando fuori: «Dopo ti aiuto, Marinette, promesso. Lo vedo come mi hai aiutato.»
«Oh, davvero? Non ricordavo.»
«Povero micio con i problemi di memoria…»
«Marinette, così non aiuti la tua causa.»
«Voglio solo decorare casa mia per Natale.»
«Dopo lo farai» dichiarò Adrien, facendola scivolare davanti a sé e sorridendo, guardandola osservarsi intorno e accorgersi di essere in camera da letto. Di nuovo: «Te lo prometto. Ma adesso…»
«Ma adesso?»
«Hai un po’ di cose da farti perdonare, my lady.»

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Il tema del giorno è Decorare e, finalmente!, è giunto il turno della coppia protagonista, ovvero Marinette e Adrien: devo ammettere che, mentre decidevo su come assegnare i vari prompt non mi ero accorta di averli messi così in ritardo. Ad ogni modo, eccoli qua e...sì, lo so. Lo so. Interrompo sul più bello ma pensiamo anche a Lemonish, in questo modo mi fornisco il materiale perfetto per un nuovo capitolo.
Ma passiamo, come sempre, alle classiche informazioni di rito: vi ricordo la pagina facebook per rimanere sempre aggiornati e ricevere piccole anteprime dei capitoli e dei miei scleri randomici e anche il gruppo facebook dedicato a Miraculous, gestito con kiaretta_scrittrice92. Per tutti gli altri miei account social vi rimando ai link nel profilo.
Infine vi ringrazio tantissimo tutti per il fatto che leggete, commentate e inserite le mie storie in una delle vostre liste.
Grazie mille!

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