17. Bufera di neve

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Alex scostò la tenda, osservando il cielo scuro dall’altra parte del vetro e la neve che cadeva copiosamente, ammantando tutto e coprendo con la sua coltre bianca: sarebbe stata un’atmosfera quasi magica, non fosse che la forza della natura si era scatenata e quella che poteva essere una delicata nevicata aveva la consistenza e la potenza di una catastrofe naturale.
Tirò su con il naso, stringendosi nelle braccia e chinandosi appena in modo da osservare il cielo: «Non smetterà molto presto» commentò Xiang al suo fianco, facendogli portare l’attenzione sulla giovane: il volto di lei era rivolto verso l’esterno, lo sguardo scuro che fissava il cielo e sembrava perso in chissà quali pensieri.
«Sembra di essere a New York in una giornata buona» commentò Alex, scostandosi dalla finestra e accomodandosi sulla sedia girevole della scrivania, giocherellando distratto con il mouse del pc e riportando poi l’attenzione sulla ragazza: «Ho sentito storie di gente che è morta barricata in casa.»
«New York…» bisbigliò la ragazza, facendosi scivolare sulla lingua quel nome dalla pronuncia così diversa dalla lingua alla quale si era abituata: «Mi chiedo come sia.»
«Caotica, piena di gente oppure vuota, se c’è una bufera di neve. O forse no, il vero newyorkese si riconosce da come affronta la neve.»
Xiang sorrise, accomodandosi ai suoi piedi e poggiando la testa contro le gambe di Alex: «E tu sei un vero newyorkese?»
«Sia mai! Chi è l’idiota che esce con un tempo del genere?» domandò il ragazzo, allungando una mano e carezzando il capo corvino: «Mio padre sì, io no: preferisco stare in casa con un bel videogioco, qualcosa di bollente da bere e la mia fidata copertina da nonnino sulle spalle.»
Xiang ridacchiò appena, alzando la testa e posando il mento contro il ginocchio del ragazzo: «La copertina da nonno?» domandò, piegando le labbra in un sorriso pieno di confusione: «Che significa?»
«E’ una di quelle coperte che si vedono in tv, di solito ce l’hanno le persone anziane che stanno a osservare il mondo dalla finestra, rimembrando sul passato: l’avevo trovato in un negozio a New York ed è stato amore immediato.»
La ragazza annuì, voltando il capo verso la finestra e rimanendo in silenzio, osservando per quanto poteva la neve che scendeva: «Ho visto molte bufere a Shangri-la: alcune erano lievi, altre scatenavano tutto il loro potere…» si fermò un attimo, perdendosi nei ricordi: «Kang le odiava: diceva sempre che gli facevano ricordare quanto fosse vecchio.»
«Perché?»
«Perché per uscire dalla città dovevamo liberare il passaggio e non era una passeggiata provare a togliere qualche metro di neve» spiegò Xiang, ridendo a voce alta: «Prova a chiedere a Felix: l’ultima volta aveva bofonchiato qualcosa sul fatto che sarebbe stato meglio morire a Nanchino, se il suo destino era togliere tutta quella neve.»
Alex sogghignò, prendendosi le mani l’una con l’altra e massaggiandosele: «Oh, penso proprio che non sarà felice di sapere che potrei riferire questo alla babbiona.»
«Alex…»
«Senti, mi chiama sempre yankee, me ne dice sempre di tutti i tipi» si fermò, inspirando profondamente: «Per una volta che ho qualcosa io…»
«Alex.»
«Ho capito, ho capito: non dirò niente alla babbiona. Almeno non intenzionalmente.»
«Alex.»
«Ehi, potrebbe sfuggirmi! Sai quanto sia propenso a chiacchierare, no?»
Xiang lo fissò, rimanendo immobile e trattenendo lo sguardo dell’altro nel proprio: «Devo forse ricordarti che, finché non smetterà di nevicare, sei imprigionato in casa sua? E che lui ha un addestramento militare ottocentesco alle spalle?»
«Preferivo non ricordarlo.»
«Meglio che te lo ricordi, se ci tieni alla vita» dichiarò Xiang, alzandosi in piedi e posandogli le mani sulle spalle, chinandosi in avanti e carezzandogli le labbra con le proprie: «Io ci tengo alla tua vita, quindi farò in modo che non ti uccida. O, almeno, userò ogni mia conoscenza per evitare che succeda.»
«Sto iniziando a pensare di comportarmi da vero newyorkese, sai?»
«Affronteresti la bufera di neve pur di non stare con Felix?»
«Esatto!»

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Nuovo giorno, nuovo capitolo! Oggi il tema è Bufera di neve e...beh, mi sono un po' ispirata alle bufere che colpiscono molto spesso New York per creare questa scenetta. Che altro dire?
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