La voglia di vendicarsi divenne cosi incontrollabile da pervaderlo rendendolo letteralmente un mostro divorato dall'ira.
Come ha osato? Come?
Loki aveva perso il senno, distruggendo ogni cosa in quella cella, dal mobilio, alle pareti, allo stesso pavimento. Il suo potere magico era incontrollato e la sua forza fisica non era da meno.
Pur avendo una parvenza debole, di primo acchito, Loki possedeva una forza sovrumana, alla pari del dio che era.Non c'era più traccia dell'immortale vulnerabile e mansueto che si era mostrato ad Arya. Ora era un mostro, un fascio di dolore e risentimento, com'era entrato in quella cella ora ne sarebbe uscito.
Mancavano poche ore al suo rilascio e il suo spirito continuava a non placarsi, corroso dalla rabbia.
***
Quando l'ora arrivò, il Dio del Tuono si presentò davanti alla cella del fratello per scagionarlo di persona."Uuh ho addirittura l'onore di essere scagionato dal Re in persona?" commentò arrogante il dio, a pochi passi dalla malia e ad appena un metro dal Tonante.
"Smettila di prenderti gioco di me, mi hanno riferito le guardie del casino che hai combinato stanotte fratello, fa sparire la tua illusione!" ordinò secco il dio.L'ologramma di Loki sparì dopo un lento inchino, mostrando a Thor il vero aspetto del suo fratellastro, totalmente divorato dall'ira e da sè stesso, appoggiato al muro più in fondo della stanza, circondato dalle macerie.
Il Dio del Tuono sospirò, guardando quella scena rassegnato.
"Non è cambiato niente da quando sei qui dentro..." e tirò un secondo sospiro.
"E' una domanda?" lo canzonò Loki, cercando di irritarlo.
"Promettimi che uscito da qui ti comporterai come il dio che sei e non come un..."
"Mostro" concluse l'Ingannatore, quasi soddisfatto di sè stesso.
Thor lo guardava con apprensione chiedendosi cosa sarebbe successo appena avrebbe liberato il fratello. Ma questa volta era preparato, non si sarebbe mai più fatto fregare come un allocco da lui.
Loki non aveva distolto lo sguardo nemmeno per un istante, continuava a guardarlo, impassibile.
In quel breve tempo era, chissà come, riuscito a placarsi, tuttavia quella beffa recatagli dalla dama non l'avrebbe mai perdonata. Ora voleva prendersi quello che gli spettava, fregandosene per l'ennesima volta della morale. Lui non ne aveva una, mai avuta, e di sicuro non avrebbe
accantonato i suoi piani di vendetta per redimersi proprio ora.
Ma sarei capace di farle del male? questa domanda gli girava e gli rigirava in testa ogni volta che pensava a lei, al suo volto, alla sua pelle candida e morbida...
L'aveva toccata una sola volta ma tanto era bastato per impressionarlo. I suoi occhi castani, i capelli ramati lunghi fino al fondo schiena...quell'accenno di lentiggini sul viso e il suo lieve rossore sulle gote. Era bella, davvero bella per lui. Non riusciva a vederla nei panni di una guerriera, era troppo piccola, troppo gracile per i suoi gusti.Questo pensiero lo calmò.
Non sono un bifolco, non le torcerò un capello, ma voglio fargliela pagare in qualche modo...si, voglio che si innamori di me a tal punto da non poter più tollerare la mia assenza e dopodichè affonderò il colpo, tradendola! decise. Sono un maledetto genio pensò complimentandosi senza nessuna modestia.
"Loki..."
"Loki"
"LOKI!" urlò Thor per l'ultima volta, riuscendo finalmente a catturare l'attenzione del fratello che era rimasto per diversi minuti concentrato sui suoi pensieri, ignorandolo completamente.
"Hai intenzione di stare qui ancora per molto?" e lo invitò ad uscire.
La malia che proteggeva la cella segregandolo scese, come un velo di seta, fino a sparire completamente lasciando il passaggio libero al Dio degli Inganni.
L'immortale si alzò dal pavimento su cui era seduto ed uscì dalla cella, quasi intimorito, come se respirasse per la prima volta da tanto tempo.
"Hai un aspetto di merda" osservò Thor ridendosela sotto i baffi.
"E rimango comunque più affascinante di te fratello" ribattè Loki in tutta risposta. In fondo era contento di vederlo, voleva bene al Tonante ma non lo voleva ammettere nè davanti a lui nè a sè stesso.
Il suo era un amore inespresso, fatto di sguardi e di piccoli cenni. Il Dio del Tuono lo conosceva abbastanza da capire i suoi sentimenti, senza che egli dovesse mai dirglieli tradendo il suo immortale orgoglio.I due si avviarono verso l'uscita delle segrete, lasciando definitivamente quel posto per (si spera) non tornarci mai più.
***
Loki fu sorpreso nel ritrovare i suoi appartamenti esattamente come li aveva lasciati.
La sua camera da letto era rimasta intoccata, con il letto a baldacchino con le tende verdi di velluto, la coperta verde, i cuscini...verdi. Maledizione ma ero davvero così fissato con sto colore? E' tutto verde in questa maledetta stanza! si sorprese a pensare, osservando tutte le pareti, le tende e addirittura parte del mobilio che riprendevano vari toni dello smeraldo quali erano i suoi occhi.
Il materasso sarà stato morbido come se lo ricordava? Si buttò sul letto, sprofondando in quella miriade di inutili cuscini facendosi avvolgere da essi come un abbraccio caldo e confortante. Si era decisamente morbido come se lo ricordava, forse persin di più.
Aveva un aspetto trascurato e orribile, il suo abito era a brandelli e i suoi capelli corvini totalmente annodati ma in quel momento non gli importava. Chiuse gli occhi e si fece cogliere dal primo vero e lungo sonno dopo tanto tempo.Si risvegliò poco prima del tramonto, confuso e frastornato.
Ritrovarsi nel proprio alloggio era una bella sensazione, forse si sentiva addirittura a casa.
Si alzò dal letto per andare in bagno.
Quando incontrò lo sguardo col suo riflesso nello specchio ci fu un attimo di mancamento.
Aveva davvero un aspetto terribile. Non poteva presentarsi alla festa ancora così ridotto, non se voleva fare colpo su Arya, pensò maliziosamente.
Andò a lavarsi immergendosi in una vasca con l'acqua bollente come lava, per un mezzo jotun come lui quella era appena passabile come acqua tiepida.
Passò quasi due ore a sistemarsi, si spuntò leggermente i capelli che ora arrivavano appena sotto le spalle, se li portò indietro verso la nuca e si guardò nudo davanti allo specchio del bagno, soddisfatto nel vedere il suo corpo ancora muscoloso e perfetto nonostante la lunga prigionia. Amava questo aspetto di lui, il sentirsi così forte e al contempo affascinante. Nella sua lunga vita aveva irretito molte donne con la sua bellezza e non sarebbe successo da meno con la dama che lo aveva ingannato.Andò a vestirsi. Aprendo il guardaroba trovò un'incredibile varietà di abiti da cerimonia, da battaglia, da notte, da festa...in pratica aveva una stanza, non un armadio. Che dio vanesio.
Fortunatamente i suoi abiti erano stati rinnovati, ora c'era una grande scelta di colori, mentre prima, come nella sua camera da letto, c'erano solo diverse varianti delle tonalità di verde.
Indossò un abito blu, con un lungo mantello foderato di giallo sorprendendosi di quanto un colore del genere gli donasse.
Si guardò nello specchio della stanza da letto soddisfatto. Ora si che ci siamo concluse il dio in preda a non poche manie di grandezza.Si entra in scena!
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Say my name - Loki
FanfictionLoki è di nuovo nella sua cella, nelle segrete di Asgard. Ma il Padre degli dei, prima della sua dipartita, ha lasciato al dio un dono, una ragazza più precisamente. La sua nuova dama di compagnia, Arya, per redimere l'anima corrotta e malvagia del...