28. Teatro di Ombre

2.6K 126 84
                                    


Come una presenza oscura appena percepibile, Hela si incamminò furtivamente a Palazzo. Mutò il suo aspetto di volta in volta in un individuo diverso, fino a giungere in quel luogo tetro che era stato testimone delle morti più cruente.
Respirare quell'aria gelida che aleggiava inerte tra le pareti delle segrete, era per lei come il migliore dei benvenuti.
Osservava compiaciuta le pareti d'oro scuro e ambra che proteggevano quei preziosi cimeli che Odino aveva collezionato nei secoli, nel corso delle sue più grandi guerre e conquiste.
Si rammaricò per un attimo di non esser stata presente alla nascita del futuro erede del Regno, solo per il semplice gusto di ucciderlo quand'era ancora in fasce.

Ma benchè quel pensiero fosse sfuggente come la breve attenzione che aveva riservato ai prigionieri dei sotterranei, non potè fare a meno di chiedersi cosa avesse spinto Padre Tutto a confinare l'Esercito Antico nelle più profonde ed inviolabili catacombe che il Regno potesse disporre.
Perchè cancellare e segregare così secoli di storia, di guerre e di vittorie? Perchè basare la propria nomea e fiducia su una vile menzogna?
Sangue del suo sangue non bastava a renderlo un dio fiero, la pace era la corruzione dei deboli, la sconfitta dei vigliacchi e questo Hela se lo rimembrava ogni giorno, da quando Odino l'aveva bandita da Asgard per poi confinarla nella Tenebra.
Averla nominata Regina degli Inferi non bastò a tenerla a bada, il Regno di Hel, il più oscuro e profondo sotto le radici dell'Yggdrasil, diventò con i secoli sempre più potente, tanto che lo stesso Odino ebbe il timore di aver commesso un grave errore bandendo la sua unica figlia lì. 
Hela non solo era scaltra, ma una leader impareggiabile, una dea della guerra talmente temibile che la sola cosa che poteva arrestarla era il Ragnarok stesso.

Camminò nella Stanza dei Tesori beandosi della solitudine e della quiete che che quelle quattro mura le regalavano.
Un brivido quasi elettrico le percorse la spina dorsale, doveva essere vicina.
Si sistemò al centro della stanza, per poi voltare gli occhi verso il basso.
"Che trucchetto da principianti" sputò sprezzante, osservando la malia che prendeva la forma del pavimento nascondendo l'enorme buco che Loki aveva lasciato.
Le catacombe erano proprio sotto ai suoi piedi, a qualche migliaio di metri di profondità, ed aspettavano unicamente la sua Regina per accoglierla.

Ma prima che facesse un salto nel vuoto, rimase titubante ad osservare quel semplice sortilegio, chiedendosi chi mai avesse scoperto la presenza della catacomba in sua assenza. Non ci volle molto che il volto terrorizzato di Loki si facesse strada nella sua mente.
Quella viscida serpe ha scoperto dove si trovano pensò amareggiata.
Poteva significare un lieve svantaggio per lei, tuttavia nulla sarebbe stato abbastanza efficace per sconfiggerla, nemmeno anticipando le sue mosse.

Irritata si voltò ad osservare poco distante da lei la fonte del potere di Surtur, il Fuoco Eterno.
Conservato insieme alla corona del gigante, era stato segregato nella Stanza dei Tesori, al fine di evitare l'avvenire del Ragnarok. 

Tentativo piuttosto inutile e scialbo, per essere compiuto da un Re osservò poi la donna, quasi divertita dalla cosa.

Porse così un braccio in direzione della fiamma e, catturandone una piccola parte con una mano, fece zampillare il calore di quel potere immenso attraverso le dita. Persino per una dea come lei, azzardare l'uso dell'intero Fuoco, sarebbe stato devastante. Una singola fiammella era controllabile e bastevole per i suoi piani.

Chiuse il pugno in cui conteneva la forza incendiaria del gigante di fuoco e si getto nel vuoto delle catacombe, attraversando la malia che si fingeva pavimento, sfrecciando nell'oscurità che quel luogo di morte aveva precluso per così tanti secoli.

La superficie su cui atterrò era fredda, quasi ghiacciata, l'aria che aleggiava in quel cimitero nascosto era rarefatta e pesante. Aprì il palmo della mano rivelando la luce della fiamma.
Intorno a lei, centinaia, forse migliaia di tombe si delinearono pian piano nella penombra, rivelando uno dei più temibili e potenti eserciti mai esistiti nella storia.
E poi, poco distante dalla dea, un manto scuro sorprese gli occhi della Regina, quasi commossi, nel rivedere finalmente un caro amico.

Si avvicinò, presa da una morsa al cuore, un affetto che aveva dedicato unicamente alla brama di potere e a lui soltanto. Fenrir il lupo si stagliava davanti a lei, rannicchiato in posizione fetale, terribilmente gigante ed imponente come se lo ricordava, tuttavia anche inesorabilmente morto.

"Amor mio... che cosa ti hanno fatto" sospirò tra i denti, accarezzando il pelo corvino di quell'essere infernale.
Il corpo era scavato, decomposto, in alcune parti si potevano intravedere chiaramente gli organi tumefatti e divorati dai vermi. Uno spettacolo raccapricciante.
Ma Hela lo ammirava, irretita da cotanta bellezza, temendo di dimenticare le guerre affrontate insieme.
Gli occhi verdi della bestia erano ormai vuoti e grigi, privi di vita, come se guardasse in un punto indefinibile dell'oscurità in cui si trovava.
La dea lo osservò ancora pochi istanti, avvolto nelle tenebre, per poi girare i tacchi e tornare al centro della catacomba.

Aprì le braccia con fare trionfale e con tutto l'ardore che possedeva, urlò facendo rimbombare la sua voce come un potente tuono: "Tornate da me, Guerrieri!" e con una violenza inaudita scagliò la fiamma di Surtur al centro della triquetra incisa sulla superficie della catacomba.
Il Fuoco Eterno esplose divorando il pavimento gelido come una bestia ingorda, si diramò nell'oscurità illuminando centinaia di metri di sepolcri come un incendio che divampa.
Hela ammirò il suo operato soddisfatta, scorgendo da lontano il corpo dei Guerrieri uscire pian piano dalle loro tombe, mossi dal potere incendiario del gigante di fuoco.
Ed infine, con passo pesante e nuovamente illuminato dal verde smeraldo tipico dei suoi occhi feroci quanto vitrei, Fenrir raggiunse la sua Padrona, torreggiando su di lei dall'alto della sua imponenza nonostante l'aspetto malconcio e divorato dal passare dei secoli.


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Say my name - LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora