Arya sospirò infilandosi gli stivali.
L'armeria quel giorno era particolarmente affollata. Pronta come al solito uscì dallo spogliatoio per ricevere la missione a cui l'avrebbero assegnata.
Magnus era fuori ad aspettarla, un sorriso a trentadue denti pronto ad accoglierla.
"Sei ancora viva" osservò lui con falsa ironia.
"Con chi credi di star parlando? Non mi lascio ammazzare così facilmente, io" precisò la donna.
"Quindi com'è andata?" domandò lui pur conoscendo la risposta.
"Ho perso, ovviamente" rispose sbuffando.
"Cosa avevate scommesso in caso di tua sconfitta?" Magnus sembrava sin troppo curioso.
A quella domanda Arya trasalì. Non poteva dirgli i termini della scommessa, insomma non proprio a lui.
"Mmh dovrò svolgere delle faccende per suo conto" inventò tenendosi sul vago. Poteva quasi considerarla una mezza verità. Tuttavia dopo il ballo del giorno prima Loki aveva dovuto lasciarla per una questione urgente, a suo dire, perciò anche quello che riguardava la sorpresa sarebbe rimasto in sospeso per un po'.
Magnus sollevò un sopracciglio, il volto crucciato. Non se l'era bevuta, ma cercò di non insistere ulteriormente. Dal fondo dell'armeria si alzò una voce femminile che cominciò ad annunciare le missioni della giornata, chiamando i guerrieri uno per uno.
Arya sospirò chiedendosi cosa stesse facendo il dio. Salutandosi così frettolosamente non aveva avuto nemmeno il tempo di metabolizzare quel bacio. Diceva si trattasse del suo premio ma di fatto non era tenuto ad essere così appagante con lei. Era piacevolmente confusa dalla cosa.
Magnus le sventolò la mano davanti agli occhi cercando di attirare la sua attenzione.
"Ti hanno chiamata" sussurrò spingendola in avanti. La Guerriera si destò lasciando perdere le sue fantasie per andare a farsi assegnare il compito della giornata.
Quando la donna si rivolse a lei un barlume di felicità si fece spazio sul viso di Arya "Dovrai assistere alla Riunione Reale quest'oggi, cambiati di abito, metti qualcosa di più consono e recati alla Sala Centrale entro e non oltre un'ora." poi si volse verso Magnus "tu incluso!" disse indicandolo.
La dama quasi saltò di gioia. Se si trattava della Riunione Reale significava che anche Loki avrebbe presenziato. Cercò di non dare a vedere il suo crescente entusiasmo.
Magnus la guardò confuso "Ma io cosa c'entro?"
"Credo si tratti di compiti minori, tipo riferire messaggi da un capo all'altro del palazzo o di semplicemente stare di guardia alle porte principali della sala" rispose.
"Ma di quello non dovrebbero occuparsene i guerrieri minori e i messaggeri?"
Arya sbuffò "Senti non lo so, va a cambiarti" ordinò stizzita. Non gliene importava nulla di quale sarebbe stato il suo compito, l'importante era rivederlo.
L'uomo le lanciò un'occhiataccia e si diresse silenzioso verso lo spogliatoio.
Quando entrambi furono pronti si diressero alla Sala Centrale, come da missione.
Dopo i primi giorni dall'annuncio della trasferta il popolo aveva preso ad agitarsi per l'imminente avvenimento ma, ora che erano passate più di due settimane, le acque si erano calmate e il Regno era sceso in un tetro silenzio. L'arrivo del Ragnarok era imminente e l'unica cosa che rimaneva da fare era sloggiare al più presto possibile.
Il numero di guardie erano aumentate in ogni dove. Gli Asi non erano stati messi direttamente al corrente anche del possibile quanto inevitabile arrivo di Hela. Una buona parte di loro apparteneva alle nuove generazioni per cui ignoravano di chi si trattasse. Dopo che Odino l'aveva bandita ad Helheimr, il Regno dei Morti, aveva ordinato di far sparire qualsiasi oggetto, manoscritto e affresco che riportasse la memoria della sua primogenita, di modo che il popolo pian piano la dimenticasse fino a farla totalmente scomparire dalla propria memoria. Era stato vietato ai presenti di istruire le nuove generazioni al suo ricordo, così facendo, millenni dopo, nessuno sapeva della sua esistenza. Gli unici ad esserne veramente al corrente erano i figli di Odino e i presenti alla Riunione Reale. Nelle leggende Hela era ciò che antecedeva il Ragnarok seguita poi dal Gigante di Fuoco Surtr il quale avrebbe posto fine al Regno di Asgard decretandone la sconfitta più totale. Tuttavia il popolo conosceva solo le leggende riguardo quest'ultimo, che nel più completo silenzio era rimasto ad aspettare paziente nel Regno di Muspellsheimr la morte del Padre degli Dei in attesa della sua ascesa.
Ad ogni modo non era importante chi portasse la Morte nel Regno, ma salvare quanti più cittadini possibile prima che ciò accadesse. E non avendo un'idea ben chiara di quando il momento sarebbe giunto, gli Asi si erano prodigati nel migliore dei modi per salvaguardare il Regno nei suoi ultimi, fatali, mesi di vita.
Arya provò un moto di malinconia. Aveva accettato la futura dipartita del suo popolo da quando aveva patteggiato con la Regina Oscura, tuttavia, nel suo cuore, sperava che gli asgardiani si salvassero e con loro anche Loki.
Attraversò i vari sfarzosi corridoi del palazzo a passo costante, Magnus al seguito in silenzio.
Di lì a poco quell'oro che adornava la Casa Reale non sarebbe stato altro che un grosso cumulo di macerie incandescenti.
Arrivati alla Sala Centrale ad aspettarli c'erano gli stessi componenti della volta scorsa, ognuno impegnato in accese discussioni sui prossimi passi da fare per trasferire i cittadini altrove.
Thor accolse i due guerrieri con un lieve cenno del capo, invitandoli a presiedere la tavolata ovale al fianco dei burocrati presenti. A quanto pareva il loro compito consisteva solo nell'ascoltare quali sarebbero state le loro prossime mansioni per aiutare gli Asi durante la trasferta.
Dall'altra parte del tavolo Arya potè scorgere Loki che non l'aveva minimamente degnata di uno sguardo. Era lì, immobile, con l'attenzione rivolta a Magnus.
Il Guerriero nemmeno si era accorto di avere i suoi occhi addosso, anzi, sembrava piuttosto a suo agio. Preso tutti posto, il Dio del Tuono cominciò con estrema calma a parlare:
"Come alcuni di voi sapranno già, due settimane fa è stata inviata una squadra sul pianeta Sakaar per via di un urgente problema. A quanto pare il Bifrost durante il periodo che avevamo prefissato per la partenza non potrà trasferire il nostro popolo sulla Terra. E' in corso un allineamento astrale e ciò significa che fino a che sarà in atto dovremo aspettare. La buona notizia tuttavia è che non durerà molto, fra poco più di un mese potremo cominciare come stabilito. Ho mandato una richiesta ad alcuni pianeti limitrofi di procurarci della navi abbastanza grandi da trasportare parte dei cittadini in caso ci fossero problemi di sorta, non sappiamo a cosa andiamo incontro di preciso per cui ho voluto prendere più precauzioni possibili. Questo per noi sarà un momento storico e dovremo farci trovare pronti." concluse.
Nella sala calò il silenzio. Da quando Thor aveva preso il ruolo lasciatogli da Odino sembrava cambiato, era molto più serio e responsabile di quanto fosse prima. Sfoggiò un breve sorriso per smorzare la tensione. Ogni presente annuì confermando la sua decisione, Loki non si mosse di un millimetro, il suo sguardo era perso chissà dove. Era lì con il corpo ma non con la mente.
Il Dio del Tuono si volse dalla sua parte cercando la sua approvazione, solo in quel momento il fratello si destò per dargli un cenno di consenso. In realtà non aveva ascoltato una singola parola del suo discorso, si era solo limitato ad annuire ogni tanto per dare l'impressione che gli importasse.
A quel punto Thor riprese a parlare assegnando ad ognuno vari compiti, ad Arya e Magnus fu ordinato di studiare un piano di difesa in caso qualcuno o qualcosa cercasse di penetrare le mura del Regno dando così il via alla profezia. La cosa più importante in quel momento era temporeggiare e loro di tempo ne avevan già ben poco.
Loki tornò con l'attenzione su Magnus, scrutandolo. Il suo sguardo non era nè arrabbiato nè sospettoso, piuttosto sembrava inverosimilmente pacato.
Arya lo fissò cercando di leggere le sue espressioni. Era un muro di pietra, non lasciava trasparire nessuna emozione.
Terminata la riunione si alzarono tutti, uno dopo l'altro, salutandosi in modo formale.
Magnus e Arya lasciarono la sala per dirigersi nuovamente all'armeria.
Loki rimase poco dietro di loro osservando la scena.
Vide la dama allontanarsi col Guerriero, sentì la sua risata eccheggiare per il corridoio.
L'uomo doveva averle detto qualcosa di divertente.
Il dio rimase immobile a fissarli, desiderava seguirla, voleva capire che rapporto ci fosse davvero tra i due. Non si era mai osato chiedere per orgoglio, non voleva mostrare troppo interesse nei suoi confronti, così si era limitato ad osservarla da lontano nel tentativo di capire quale fosse realmente la sua relazione con l'uomo.
Quando si furono allontanati abbastanza, Loki mutò il suo aspetto in quello di un Guerriero Reale e si recò all'armeria dove i due si stavano incamminando.
Varcata la soglia li trovò intenti a parlare del più e del meno. Arya sembrava particolarmente presa dalla conversazione.
"Per un piano di difesa dovremmo scandagliare tutti i margini del Regno praticamente" osservò la dama.
"Mi sembra un'ottima idea, dobbiamo capire dove e quali sono i nostri punti ciechi" concordò Magnus.
"Devo ammettere che non mi sono mai spinta così lontano qui ad Asgard, sarà come fare una lunga gita!" disse particolarmente entusiasta all'idea.
L'uomo le sorrise conscio che sarebbe stato solo con lei per qualche giorno, un'occasione imperdibile. La vide allontanarsi per prepararsi all'avventura come un bambino in attesa di andare al parco divertimenti.
Loki osservò la scena poco lontano da loro, tendendo l'orecchio per riuscire a sentire il loro discorso. Storse il naso quando vide Magnus sorridere soddisfatto. Aveva capito sin dall'inizio che quell'uomo era infatuato di Arya ma mai avrebbe creduto di doversi mettere in competizione con lui.
Quando realizzò.
Un momento... perchè li sto spiando!?
Aveva agito completamente senza pensare, in cuor suo non accettava il fastidio che il Guerriero gli procurava. Non era mosso da nessun desiderio di amore verso Arya, eppure non poteva che essere geloso di quell'uomo.
Distolse lo sguardo confuso.
Non me ne frega niente di lui e nemmeno di lei si disse e uscì.
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Say my name - Loki
FanficLoki è di nuovo nella sua cella, nelle segrete di Asgard. Ma il Padre degli dei, prima della sua dipartita, ha lasciato al dio un dono, una ragazza più precisamente. La sua nuova dama di compagnia, Arya, per redimere l'anima corrotta e malvagia del...