Un beso

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Stava procedendo tutto bene, mi stavo divertendo molto. Non avevo partecipato a molte feste prima di allora e quindi mi scatenai senza pensieri, sopratutto dopo quello che mi aveva detto Joel. Era stato molto misterioso dopo quella frase. Per dieci minuti mi chiesi che cosa intendeva dire, ma avevo paura e quindi mi sono lasciata trascinare in pista e abbiamo ballato per ore. Di una cosa non mi ero resa conto, i cinque ragazzi erano vestiti interamente di nero, più o meno tutti con lo stesso look, tranne quello di nome Christopher che portava una maglia leggermente più chiara degli altri. Erano parecchio strani, ad un certo punto iniziarono ad urlare e quello di nome Zabdiel si girò alzando leggermente la maglia da dietro, mettendo in mostra il sedere, Richard, se non mi sbagliavo, e Christopher gli si fecero più vicino e gli assestarono un paio di colpi sul sedere.

 Erano parecchio strani, ad un certo punto iniziarono ad urlare e quello di nome Zabdiel si girò alzando leggermente la maglia da dietro, mettendo in mostra il sedere, Richard, se non mi sbagliavo, e Christopher gli si fecero più vicino e gli asse...

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Erick portò noi ragazze nella stanza accanto, dove c'era un letto matrimoniale, e lì la paura prese possesso di me. Perché cazzo ci aveva portate nella camera da letto? Oddio, non é che sarebbero arrivati anche gli altri e ci...Non riuscivo neanche a pensarci. Vidi Erick dirigersi verso lo stereo, lo accese e saltò sul letto. E sapete che cosa si é messo ha fare? A saltare. Saltava sul letto come i bambini e le due ragazze sconosciute lo seguirono, poco dopo anche Emilia.

-Yocelyn, porta qui Aaliayh!-gridò Erick-Salta su anche te!- mi disse e io...lo feci. Saltai sul letto e iniziai a saltare come tutti loro ballando. La ragazza con la bambina ci raggiunse poco dopo e si salì anche lei. La bambina sembrava divertirsi e si sporse verso Erick che la prese in braccio. Se qualcuno fosse passato di lì per caso, avrebbe pensato che fossimo un gruppo di stupidi bambini. Ma era una festa, no?

Scesi dopo un pò, stanca e tornai nell'altra stanza, dove i ragazzi stavano bevendo, e stupidamente mi chiesi se avessero l'età per farlo

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Scesi dopo un pò, stanca e tornai nell'altra stanza, dove i ragazzi stavano bevendo, e stupidamente mi chiesi se avessero l'età per farlo. E sempre stupidamente, avevo aperto bocca e espresso quello che doveva essere solo un pensiero.

-Io ho 22 anni.-disse Christopher

-Io ne ho compiuti da poco 20.-disse Zabdiel

-Io ne ho 18.-disse Joel indicando il posto libero accanto a sé invitandomi a sedere e io lo feci

-Io ne devo fare 21.-disse Richard-Ma essendoci mia figlia, mi limiterò solo a questa mezza bottiglia di birra.

-Tua figlia?-feci confusa-La bimba così bella e tenera é tua figlia?

-Si, esattamente.-mi rispose

-Quanti anni ha?

-Un anno e mezzo. Abbiamo in mente una festa grandiosa per il suo compleanno.

E parlando di loro eccole che sbucano fuori.

-Tutto bene?-chiese Richard mettendosi in piedi e raggiungendole di corsa, cosa che trovai infinitamente tenera.

-Ha sonno.-risponde semplicemente la ragazza.

-Andiamo a casa.-disse Richard prendendo la bambina. E questo mi riportò con i piedi per terra. Diedi un'occhiata all'ora e spalancai gli occhi quando vidi che erano le 23:30.

-Emilia!-gridai

-Sii?!

-Dobbiamo andare, se no saranno guai!

-Perché?-chiese la ragazza, ancora il mio cervello non aveva collegato il suo nome

-Siamo qui con la scuola e i professori sono terribili e spero vivamente che non ci sia nessuno in giro per i corridoi a quest'ora.-dissi mettendomi in piedi, e proprio in quel momento arrivò Emilia

-Staranno dormendo tutti e poi non ci hanno mai controllato le camere.-disse lei

-Non importa, forza andiamo.

-Vi accompagno.-disse Joel e saltò in piedi e prima che potessi dire qualcosa era alla porta e lo teneva aperto per noi.

Fortunatamente non incrociammo nessuno e arrivammo alla nostra stanza sane e salve. Ringraziammo Joel, che era stato un perfetto gentil'uomo.

-Aspetta, Esperanza. Ti posso parlare...da soli?-disse guardando Emilia, che capito il messaggio sparisce dietro la porta, lasciandoci da soli davanti alla porta.

-Si, che c'è?-chiesi un pò nervosa. Insomma, che cosa voleva?

-Posso darti un bacio?

Cosa? Il mio cervello non era sicuro di aver recepito bene il messaggio...mi aveva chiesto se potesse darmi un bacio? Da quando un ragazzo ti chiede il permesso?

-Ehm...-che cavolo potevo rispondere? Insomma, essere baciata da un ragazzo così bello...sarebbe un sogno.-Ehm...si.

Lui sorrise, un sorriso grandissimo. Si avvicinò piano a me, facendomi tramare e in un attimo le sue labbra erano sulle mie.

 Si avvicinò piano a me, facendomi tramare e in un attimo le sue labbra erano sulle mie

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Ma fu un contatto veloce, ma aveva scatenato non so cosa dentro di me.

-Domani siete fuori con...i professori e gli altri studenti?-mi chiese in un sussurro 

-Si.

-State fuori molto?

-Tutta la mattina e poi abbiamo un paio di ore libere.

-Ti va di accompagnarmi a comprare un nuovo computer?

QuisieraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora