Para comprar juntos

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Non avevo chiuso occhio per tutta la notte. Ogni volta che ci provavo vedevo le immagini del bacio. Mi imbarazza un pó ammetterlo,  ma quello era il mio primo bacio, e anche se non avevo nessun altro con cui paragonarlo, ero sicura che quello era il bacio migliore che avrei mai ricevuto nella mia vita. Ero già in piedi quando il professore di chimica entrò per svegliarci.

-Vedo che c'è qualcuno di mattiniero oggi.-disse semplicemente e poi se ne andò senza aggiungere altro. Emilia si svegliò e si guardò intorno un po' confusa, in parte perché era ancora assonnata. Per evitare domande di prima mattina mi diressi di corsa in bagno e mi feci una doccia veloce, misi l'intimo e non andai verso la valigia per decidere che cosa mettermi, ma tirai fuori tutti i miei trucchi ed inizia a truccarmi con cura, non saprei dirvi quanto tempo ci misi, ma quando Emilia uscì dal bagno io mi stavo dando ancora il rossetto.

-Come mai ti stai truccando in quel modo?-mi chiese, ma io non le diedi attenzioni e corsi verso la mia valigia per prendere qualcosa. Tirai fuori tutto quello che c'era all'interno, e i miei vestiti che solitamente mi piacevano molto, in quel momento avei voluto dare fuoco, perché mi sembravano tutti brutti e non adatti per l'uscita che ci sarebbe stata da lì a poco.

-Mi presti qualcosa?-chiesi a Emilia, che stranita mi lasciò guardare nella sua valigia. Trovai un top crop, un gilet bianco da mettere sopra e dei skinny jeans. Mi vestii velocemente, girai un paio di volte su me stessa e presi al volo la sua piastra ed inizia ha sistemarmi i capelli. Forse eravamo in ritardo, ma non mi importava un bel niente. Emilia mi osservava in silenzio, di sicuro mi sarebbe toccato un'interrogatorio, ma dato che dovevamo scendere, non ebbe il tempo. 

Non prestai per niente attenzione a quello che stavamo visitando, la mia mente stava completamente da un'altra parte e iniziai a fantasticare su dove saremmo andati. Insomma, lui aveva detto che voleva comprare qualcosa, un computer, ma non avremmo di sicuro fatto solo quello. Speravo. Durante il viaggio di ritorno, Emilia decise che non poteva attendere e mi colpì con le sue domande.

Perché stamattina ti sei messa in tiro? Per caso mi sono persa qualcosa? Devi uscire con qualcuno?

-Una specie.

-Oddio, con chi?

-Joel.

-Cosa? Quando? Come?

-Me lo ha chiesto ieri, quando ci ha accompagnate ma mi ha chiesto di parlare. Mi ha chiesto di vederci nelle due ore libere per accompagnarlo a comprare un computer nuovo e poi...-mi fermai diventando rossa.

-E poi...cosa? Vi siete baciati?

-Mi ha chiesto se poteva baciarmi...e io gli ho detto di si.

-Da quando un ragazzo chiede prima il permesso?

-Credo che di ragazzi così c'è ne siano pochi. 

-Dove vi dovete incontrare?

-All'hotel.

Quando arrivammo finalmente, i professori ci fecero le solite raccomandazioni che nessuno avrebbe mai rispettato. Cercai con lo sguardo Joel e lo individuai quasi subito. Si trovava in un angolo con il ragazzo di ieri sera che ci ha fatto saltare sul letto...Erick. Mi avvicinai velocemente, ma poi mi ricordai che non si dovrebbe mostrarsi troppo entusiasta per un'uscita e quindi cercai di rallentare.

-Ciao.-dissi sorridendo. I due si voltarono verso di me e Joel fece un grandissimo sorriso, e fu come ricevere una pallottola nel petto.

-Ciao.-ricambiò sorridendo e poi indicò il suo amico-Non so se ti ricordi del festeggiato, Erick.

-Oh si, me lo ricordo.

Erick sorrise facendo qualche passo allontanandosi così da noi.

-Vi lascio da soli. Divertitevi.-disse semplicemente e poi ci lasciò da soli. Joel non sembrava essersi accorto che non ci fosse più. Mi guardava in un modo strano...quasi come se mi stesse venerando.

-Sei molto bella.-disse quasi in un sussurrò e subito io divento rossa.

-Grazie.- calò per qualche secondo un pò di imbarazzo, che coraggiosamente spezzai.-Andiamo?

Al negozio, Joel studiò ogni computer, quasi come se fosse un esperto. Si era puntato su uno già da un pò e allora gli chiesi che cosa ne pensava

-Non é male, ha praticamente il sistema nuovo e LibreOffice, mi dispiace solo per Word.-disse alzando i pollici all'indietro.

Un commesso si era avvicinato già da un pò, avendo probabilmente capito che era uno che avrebbe ceduto tra poco e infatti gli disse che quello era l'ultimo che avevano in negozio

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Un commesso si era avvicinato già da un pò, avendo probabilmente capito che era uno che avrebbe ceduto tra poco e infatti gli disse che quello era l'ultimo che avevano in negozio.

-Es el último que queda-

-Lo tomaré-rispose Joel mettendo la mano in tasca. Ci dirigemmo verso la cassa dove lui pagò e gli diedero la garanzia. Prese il pacco felice e lasciammo il negozio.-Hai fame? Vorrei pranzare con te.

-Certamente.

Il sorriso che mi fece, mi fece svenire su quel marciapiede.

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