( sette )

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CAPITOLO SETTE!

•º•º•

dopo la nostra conversazione alle sei del mattino, ti addormentasti immediatamente.

io, invece, non riuscivo a chiudere occhio, l'eco di tutto ciò che avevamo fatto in quella notte. ci eravamo conosciuti solo quel giorno e avevamo fatto sesso!

cos'era stato? una notte da una botta e via? certamente sì.

la parte peggiore - o no - era che io non volevo affatto che fosse una notte qualunque di sesso. volevo incontrarti e conoscerti lentamente, instaurare un'amicizia con te.

comunque, non sapevo la tua opinione. volevi che fosse una semplice nottata di fuoco o volevi conoscermi?

sospirai frustrata e scesi dal letto, con le coperte intorno a me a mo' di mantello. andai sul balcone e osservai il sole che sorgeva.

mi era sempre piaciuto viaggiare, new york non era la mia vera casa. il mondo era la mia casa. non ho mai avuto un luogo specifico da chiamare casa.

forse un giorno lo troverò.

ma in quel periodo, volevo stare a new york per circa tre mesi. ero al secondo.

«alexa?»

mi girai e ti vidi con gli occhi chiusi, spaparanzato sul letto.

«sì, tom?»

apristi un occhio e mi sorridesti.

«vieni a letto, è tardi...»

non volevo farlo.

«fa freddo, e sono gelida.»

faceva molto freddo.

«lex, smettila di pensare al futuro e vivi felice il presente. non lasciarti trascinare dal passato.»

tornai a letto e ti abbracciai. tu mi desti un bacio sulla fronte e ti addormentasti.

volevo dormire anch'io, ma non riuscivo a smettere di pensare a cosa avevi detto.

ancora oggi, non riesco a togliermi dalla testa le tue parole. era una semplice frase ma per me era molto di più.

devo dire, sfortunatamente, che è diventato il mio inno e

odio il modo in cui hai sempre ragione.

10 cose che odio di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora