madonne marocchine

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Caro diario,
È da diversi mesi che non ti scrivo, ma credimi è per un buon motivo: in fretta e furia mi sono dovuto preparare per andare in Marocco.
La professoressa Canese mi ha dato dei documenti d'identità e passaporto falsi, Sbarbuto mi ha detto quale personaggio interpretare (dovevo fingere di essere un certo Antonio Caruso, un esperto d'arte sacra) e mi hanno mandato lì per prendere delle statuine votive di terracotta raffiguranti la Madre di Dio.
Mi è sembrato molto strana questa improvvisa religiosità. Sicuramente doveva esserci qualcosa sotto, ma non ho avuto il tempo per fare domande, e poi la ex-compagnia di Moriarty non mi ha voluto dire niente probabilmente perché non si fidano ancora abbastanza. Ma mi ritengono capace di questo generi di lavori e perciò mi usano; può essere un vantaggio.
Durante questo lavoro mi hanno accompagnato Smith e Moreni; Sbarbuto non l'ho visto neanche di sfuggita, eppure mi sembrava quello più preoccupato del gruppo! Strano. Ho chiesto alla Moreni per quale motivo proprio lui non fosse con noi e lei mi ha risposto che aveva delle commissioni da gestire in Messico e Venezuela. Mi è sembrato ancora più strano.
Sul posto ci siamo incontrati con un vecchio uomo, Tariq, che ci ha dato le preziose statue ringraziandoci di cuore per quello che stavamo facendo
:-Queste non sono al sicuro in territori musulmani-: ha detto lui in arabo tradotto in inglese da Smith :-È stata una fortuna incontrare il Professore! Una persona così fine è così a modo!-:
Io non capivo a pieno di chi parlava, ma avevo un sospetto.
Sorridendogli ho preso le statue, e poi le ho osservate attentamente per capire cosa nascondessero, se c'era scritto un qualche messaggio in codice o se quelle stesse statue fossero un codice che stava ad indicare qualcosa. Le ho sentite più leggere di quanto dovrebbero essere delle terracotta e perciò ho pensato dovessero essere vuote, o meglio che nascondessero qualcosa dentro.
Abbiamo salutato Tariq, che ci ha assicurato che ne avrebbe portate altre, e siamo andati via di corsa.
Ho chiesto spiegazioni ai miei compagni, in special modo chi fosse il professore di cui parlava Tariq, ma loro non mi hanno detto una parola, così sono stato costretto ad utilizzare L' inganno: a Londra stando attento a non farmi vedere dagli altri ho recuperato martello e scalpello, che a volte uso nei miei colpi, e ho praticato un forellino in una delle statue, abbastanza grande da poter vedere cosa c'era dentro.
Sono rimasto sorpreso da quello che ho scoperto: da quel piccolo buco fuoriuscì una linea sottile di polvere bianca che fortunatamente si arrestò presto. L'ho assaggiata: cocaina purissima.
È ovvio che Tariq non ne sappia nulla, poveruomo.
Ma chi ha organizzato tutto? Da dove provengono le statue e come viene inserita dentro la roba? E soprattutto chi la produce?
Sbarbuto è stato troppo misterioso stavolta, più del solito. Sicuramente nasconde qualcosa

Long live the king 👑:GIUSTIZIA PERSONALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora