Capitolo dodici.

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"Quindi tu non solo conosci Dries ma pure Lorenzo Insigne...che hai addirittura baciato!" Esclama Rebecca, cercando di metabolizzare ciò che le ho appena raccontato. "Sì, esatto." Rispondo tranquilla, ricevendo occhiatacce da tutti i miei amici.

"Perché non ce l'hai detto?" Domanda Tomas ferito. "Non lo so ragazzi...non è una cosa da tutti giorni baciare un uomo sposato, calciatore o no che sia" Abbasso lo sguardo, sentendomi in colpa.

"Ehi Mia, noi non ti avremmo mai giudicata. Solo...avremmo preferito che ce lo avessi detto subito" Mi rassicura Rebecca, sorridendomi. Tomas non dice nulla e continua a guidare. Dallo specchietto riesco a vedere che è arrabbiato.

Ha ragione, in questi giorni abbiamo passato tanto tempo insieme e mi ha pure confessato i suoi sentimenti per la mia migliore amica, mentre io non ho avuto il coraggio di dirgli della mia "relazione" con Lorenzo.

La prima che Tomas accompagna sono proprio io e, prima di scendere, saluto tutti. Il mio migliore amico mi saluta molto freddamente e subito sfreccia via. Sospiro e rientro in casa, togliendomi subito la giacca.

"Ah tesoro, sei tu! Ti sei divertita?" Mi chiede papà, disteso sul divano. Annuisco e mi siedo accanto a lui. Chiacchieriamo un po', mentre lui mi accarezza i capelli. Passiamo la serata così, fin quando non arriva l'ora di cena.

Io decido di non mangiare e salgo di sopra. Indosso il pigiama e mi metto a letto, per poi prendere il telefono sul comodino. Decido di mandare un messaggio a Tomas, per capire se è ancora arrabbiato con me.

A: Tommy💘
Ehi

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A: Tommy💘
E dai Tomas, non fare il bambino.

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A: Tommy💘
Va bene...buonanotte ❤️

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Poso il telefono e chiudo gli occhi. Domani andrò a casa sua e mi ascolterà, che lui voglia o meno.

Proprio come ho deciso la sera prima, il giorno dopo, subito dopo aver fatto colazione, raggiungo a piedi la casa di Tomas, che non dista molto dalla mia. Busso e mi viene ad aprire Martina, la sorella.

"Ciao Marty, c'è Tomas?" Le domando. Lei annuisce e mi lascia passare. Mi dirigo verso la camera del mio migliore amico ed apro lentamente la porta. Come prevedevo, sta ancora dormendo.

Mi avvicino e lo scuoto dolcemente.
Già è arrabbiato con me, se lo svegliassi violentemente sarebbe la mia fine. Lui comincia a muoversi, ma non ne vuole sapere di aprire gli occhi. "Mamma, lasciami dormire...è domenica" Dice con la voce ancora impastata e la faccia schiacciata sul cuscino.

"Non sono tua madre" Non appena sente la mia voce, apre gli occhi e si mette a sedere. "Che ci fai qui?" Domanda freddo.
"Voglio chiarire...ascolta, io volevo dirtelo ma..."
"Ma non l'hai fatto, e non trovare scuse Mia. Sai che non ti avrei mai giudicata!"

"Lo so, è che...è una situazione di merda, okay? Io ci sto male, per Lorenzo sono stata uno sfizio. Lui è sposato ed io mi sento in colpa, sono una stronza...capisci?" Singhiozzo. Il suo sguardo si addolcisce e mi prende immediatamente tra le sue braccia.

"Non sei una stronza, sei semplicemente innamorata. Quello che dovrebbe sentirsi in colpa è lui" Afferma e mi dà un bacio sulla testa. "Io non voglio più pensarci...voglio dimenticarlo, da quando è entrato nella mia vita ha sconvolto tutto"

Continuo a sfogarmi e lui mi ascolta attentamente, consolandomi con i suoi abbracci. "Io sono al tuo fianco, sempre. Non mi importa se hai ragione o torto, sei la mia migliore amica e questo non cambierà mai" Sorrido alle sue parole e gli do un bacio sulla guancia.

"Toma...oh, scusate!" Mi volto verso la madre di Tomas, che è appena entrata in camera. "Ciao Mia, non ti vedevo da tanto" Mi dice, avvicinandosi. Mi alzo e le do due baci sulle guance. "Sì, ho dovuto studiare, tra poco ho un esame!"

"Capisco. Comunque Tomas, sono venuta semplicemente a svegliarti, ma vedo che ci ha già pensato Mia" Ridacchia.
"Io però devo andare, sono venuta solo a salutare. Ci vediamo in questi giorni Tomas, ciao Silvia" Saluto tutti e due ed esco dalla camera.

"Ciao Marty!" Urlo e, dopo aver sentito il suo saluto, mi chiudo la porta alle spalle.
Tornata a casa, trovo qualcuno di inaspettato fuori la porta.

"Lorenzo, che cazzo vuoi?" Domando, incrociando le braccia al petto. "Sono venuto per...per scusarmi. Ho sbagliato tutto con te"
"E adesso te ne sei accorto?" Domando ironicamente.

"Ascolta, io voglio esserti amico. In fondo hai conosciuto anche gli altri e, se continui a frequentarci, non possiamo ignorarci, no? Facciamo finta che non sia successo nulla...ti prego" Mi supplica sincero. Annuisco, facendolo sorridere ma, quando si avvicina per abbracciarmi, mi scanso.

"Ci tratteremo in modo cordiale ma non ti ho perdonato. Non siamo amici" Ribadisco seria.
"Okay, tempo al tempo...se vuoi domani vieni a Castel Volturno. Inizia la pausa e vogliamo festeggiare il nostro primo posto in una pizzeria, ci sarà anche Kat"

"E Jenny? Anche lei verrà?" Domando diretta.
"Cosa centra ora Jenny?" Ruota gli occhi al cielo. "Nulla, è solo curiosità" Mi difendo, facendo spallucce. "Okay" Sospira. "Comunque no, viene solo Kat"

"Okay, allora ci sono. Ma solo per Dries e Kat"
"Certo, certo. A domani allora" Mi fa l'occhiolino e si dirige verso la sua macchina. Prima che possa entrarci, papá esce di casa.
"Ah eccoti...oh ma c'è Lorenzo Insigne!" Esclama, non appena vede il ragazzo.

Lorenzo è imbarazzato, ma accontenta tutte le richieste di papà: foto, autografo e una bella chiacchierata. "Cosa ci fai da queste parti campione?"
"Oh...ehm, ho un mio amico qua." Risponde Insigne arrossendo. Non l'ho mai visto arrossire, che carino!

"Ah ecco. Chi verrebbe mai in un paese sperduto come questo?" Ride papà, e Lorenzo lo segue a ruota, ma la sua risata è piuttosto falsa. "Va bene, ora devo andare però" Si scusa il numero 24 e papá finalmente lo lascia andare.

Prima di sparire dalla mia visuale, mi fa un altro occhiolino, che mi fa battere il cuore a mille.

Angolo autrice:
Il prossimo capitolo sarà incentrato sul pranzo dei ragazzi...vi lascio immaginare ciò che potrebbe accadere 😚💕

La musica non c'è; Lorenzo InsigneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora