Capitolo trenta.

2.5K 75 3
                                    

Arrivati a casa di Marek, Lorenzo bussa al campanello mentre io mi occupo dei bambini. Ad aprirci è Martina, che accoglie Lore con un caloroso abbraccio. "Ehi, come stai?" Gli chiede, forse per la reazione di ieri.

"Adesso benissimo." Risponde il mio ragazzo, guardandomi sorridente. "Ciao tesoro!" Esclama la slovacca, abbracciando anche me. Successivamente saluta anche i bimbi, e ci invita ad entrare.

"Permesso..." Dico, vedendo Marek sul divano con i figli. "Ciao ragazzi." Ci saluta lui, alzandosi. "Che si mangia?" Domanda Lorenzo ed io gli do uno schiaffo dietro la nuca. "Stupido, non sei nemmeno arrivato." Lo rimprovero.

"Siete troppo divertenti ragazzi..." Ridacchia Martina. "Mia, loro sono i nostri figli Christian, Lucas e Melissa." Mi presenta tre adorabili bambini, che mi salutano con la mano. "Sono bellissimi! Ciao piccoli, io sono Mia." Mi presento, e loro rispondono con dei sorrisi imbarazzati.

"Seguimi Mia, ti mostro la casa." Dice Martina. Mi fa vedere tutte le stanze della bellissima - ed grandissima - villa, fino ad arrivare alla cucina, dove vi sono già la tavola apparecchiata e diverse pentole sul fuoco.

"Sto preparando la pasta al ragù e per secondo pollo. Mi sono un po' sbilanciata perchè di solito mangiamo più leggero, spero vi piacciano." Mi spiega. "Assolutamente...adoro questi piatti!" La rassicuro.

"Quanti anni hanno?" Le domando, riferendomi ai bambini. "Christian otto, Lucas sei e Melissa è la piccola di casa, ne ha due." Mi risponde con un grande sorriso e gli occhi che le brillano.

Alle due meno un quarto in punto ci ritroviamo tutti attorno alla tavola, Martina ci serve i piatti e cominciamo a mangiare. Assaggio la pasta ed è davvero deliziosa, per cui in poco tempo la finisco.

"Buonissima, sei bravissima!" Mi complimento con là chef, che mi rivolge un sorriso imbarazzato. Mi volto alla mia destra e noto Christian un po' impacciato che affonda la forchetta nei maccheroni.

"Ti aiuto io tesoro, dà a me..." Gli accarezzo i capelli ed afferro la sua forchetta. Lo imbocco sotto gli occhi di tutti, e soprattutto di Lorenzo, che sembra quasi emozionato.

"Ma anche io voglio l'aiuto...papà!" Si imbroncia Carmine, facendoci scoppiare a ridere. Dopo il pranzo, aiuto Martina a pulire, mentre Lorenzo e Marek con i bambini si rilassano in giardino.

Io e la slovacca, dopo aver sistemato tutto, li raggiungiamo. Mi siedo accanto al mio ragazzo, che sta osservando Hamsik giocare a calcio con i suoi figli. "Amore, vieni qua." Mi prende tra le sue braccia e mi tiene stretta, baciandomi di tanto in tanto la guancia.

"Ci pensi a noi due sposati con un bambino?" Mi domanda a bassa voce nell'orecchio, facendomi sussultare. Non rispondo ma mi stringo un po' di più a lui, come a comunicargli la mia risposta.

Sono così innamorata di Lorenzo che vorrei sposarmi con lui già adesso ma sono troppo giovane e lui ha appena divorziato...non mi sembra affatto il caso.

"Papi, Mia, venite a giocare con noi!" Esclama Carmine, avvicinandosi seguito da Christian. "Piccoli, papà è stanco." Dico, accarezzando la nuca di Lorenzo. "Oh...allora vieni tu!" Afferma Chris, aprendosi in un sorriso gigante.

Nonostante anche io sia piuttosto assonata, acconsento alla loro richiesta. In pochi minuti mi ritrovo a fare il portiere, mentre loro calciano verso la porta. "Gooool!" Esulta Carmine, quando la palla entra in rete.

Fa il cuore con le mani, imitando il papà, facendomi scoppiare a ridere. "Anche io da grande farò i gol come papi." Dice Christian, buttandosi tra le braccia del mio ragazzo.

Abbiamo finito di giocare ed io sono stremata: c'è un sole che spacca le pietre ed io ho sudato davvero tantissimo. "Tra poco andiamo via..." Mi avvisa Lorenzo, lasciandomi poi un bacio sulla testa.

In effetti, un quarto d'ora dopo salutiamo la famiglia Hamsik e ci rimettiamo in macchina. Sono le cinque e mezza ed io devo assolutamente tornare a casa per studiare.

"Lori, io..." Lui mi interrompe, appoggiando una mano sul mio ginocchio. "...devi studiare. Ora ti riporto a casa, tranquilla." Mi fa l'occhiolino ed io sorrido, sollevata.

Arriviamo sotto casa mia e ci salutiamo con un veloce bacio, poiché ci sono i bambini. Entro in casa ed accendo la luce, tolgo il cappotto e lo appendo all'attaccapanni.

Prima di cominciare a studiare, mi faccio una doccia veloce ed indosso il pigiama per stare più comoda, nonostante sia ancora abbastanza presto.

Trascorro tutto il pomeriggio sui libri, fin quando si fa ora di cena e papà torna da lavoro. "Ho portato il sushi." Mi avvisa e mi si illuminano gli occhi. 

"Come è andata oggi? Che hai fatto?" Mi chiede curioso. "Siamo andati a pranzo da Hamsik. La moglie è davvero molto gentile! A dir la verità, tutte sono carinissime...mi aspettavo altro"

"Sono persone come noi, sono solamente più ricche e più famose." Ribatte, facendomi ridere. Dopo cena guardo un po' di serie tv fino a quando non si fa una certa ora e deciso di addormentarmi, poiché domani sarà una lunga giornata.

La musica non c'è; Lorenzo InsigneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora