Capitolo trentadue.

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"Allora Mia, che ne dici di questo?" Mi domanda Kat, uscendo dal camerino. La guardo attentamente e devo dire che il vestito le calza a pennello, sta benissimo.

"Sei bellissima! Adesso manca solo a me...ma proprio a tema spagnolo doveva fare questa festa?" Mi lamento, sbuffando per l'ennesima volta.

"È stata un'idea di Yole, lo sai com'è fatta. Non disperare, troveremo qualcosa." Mi rassicura Natalia. "Lo spero, la festa è domani!" Esclamo e mi alzo, per cercare tra i vestiti per l'ennesima volta.

Dopodomani ci sarà la festa d'addio di Pepe e il tema è, ovviamente, la Spagna. Mentre tutte le altre hanno giá trovato i propri abiti, io, Kat e Natalia ne eravamo a corto. Loro però sono riuscite a trovare qualcosa, mentre io sono ancora in alto mare.

"Ti serve aiuto?" Mi domanda una commessa, avvicinandosi. "Ehm, sì. Mi servirebbe un abito che ricordi lo stile spagnolo...ne avete?" Chiedo con un lieve sorriso. Lei ci pensa un po' su, poi mi fa segno di seguirla.

"Non so se possa andare bene ma è nero e rosso, vagamente ricorda la Spagna." Mi indica un vestito nero lungo fino al ginocchio, con una striscia in vita rossa. "Lo provo." Affermo, sospirando.

Ritorno dalle altre col vestito in mano e loro sorridono entusiaste. "Finalmente ne hai trovato uno!" Esclama Kat. "Ora vai a provarlo, ti aspettiamo qui." Mi incita Natalia, sedendosi su una sedia davanti al camerino nel quale entro.

Mi spoglio e titubante indosso il vestito. Siamo da tutto il pomeriggio in giro e, se non mi stesse bene, probabilmente dovrei arrangiarmi con un vestito che ho già usato. Il problema è che nessuno di quelli che ho a casa è adatto per il tema della festa.

Esco senza nemmeno guardarmi allo specchio, decidendo che a giudicare saranno le mie amiche. "Oh mio Dio, è perfetto!" Squittisce Kat, alzandosi di scatto. "Sei un incanto Mia, è quello giusto."

"Dici?" Domando non troppo convinta. "Sì, Nati diglielo anche tu" "Stai benissimo menina!" Si complimenta anche la brasiliana.
"Okay, mi fido di voi" Annuisco e torno nel camerino.

Dopo aver pagato, usciamo dal negozio fiere con le buste in mano. "Dries mi ha appena mandato un messaggio, ha detto che possiamo raggiungerli all'allenamento."

Seguiamo il consiglio di Dries e partiamo verso Castel Volturno. Per tutto il viaggio ascoltiamo canzoni in portoghese - scelte da Natalia - che ci fanno scatenare come delle matte sui sedili.

Una volta arrivate, lasciamo le buste in macchina ed entriamo nel centro sportivo. "Buon pomeriggio!" Esclamiamo in coro. "Ue bellissime" Ci accoglie Tommaso, dandoci dei baci sulle guance.

Salutiamo il resto dello staff, per poi raggiungere il campo dove la squadra sta facendo allenamento. "I nostri uomini sono insieme" Ridacchia Kat, dandomi una gomitata.

"Che novità!" Ribatto, sorridendo. "Spero che Sarri non si arrabbi..." Mormora Natalia, osservando da lontano il mister, che ancora non ci ha notate.

Come se si sentisse nominato, Maurizio si volta di scatto verso di noi. Scuote la testa e, data la sua espressione, non promette niente di buono.
Alla fine però ritorna a concentrarsi sull'allenamento senza dire nulla.

Io e le ragazze ci sediamo in disparte e cerchiamo di fare meno confusione possibile. A metà dell'allenamento, Dries, Lorenzo e Jorginho si avvicinano a noi. "Ciao bellissime!" Esclama il belga con un sorriso sghembo.

"Ciao Ciruzzo." Rispondo, facendogli l'occhiolino. "Ciao amore." Dico invece rivolta a Lorenzo, che si china per darmi un bacio sulle labbra. "Avete trovato i vestiti?" Domanda Jorge curioso.

"Sì, ce ne è voluto di tempo ma ce l'abbiamo fatta." Commento, scuotendo la testa. "Voi ragazze siete troppo complicate. Un vestito nero andava bene."

"Ma stai zitto che sei un vanitoso!" Rispondo al mio ragazzo, facendogli la linguaccia. "Ma mai come Dries. La mattina si sveglia, va davanti allo specchio e dice 'ma quanto sono bello? Kat sei fortunata, hai il marito più sexy del mondo'"

"A questi livelli, frate!" Lo sfotte Jorginho, ridendo sguaiatamente. "Ma che vuoi? Sono bellissimo." Dice Dries, toccandosi la barbetta. "Io sono confusa da questa conversazione..." Mormora Natalia col suo marcato accento brasiliano.

Dopo l'allenamento, io e Lorenzo salutiamo i ragazzi e saliamo nella sua auto. Prima di tornare a casa, lui si ferma a fare delle foto e degli autografi. "Lorenzo, chi è lei?" Domanda un ragazzo, indicandomi.

"Lei è..." Mormora lui, ma lo interrompo. "La sua ragazza." Affermo, appoggiando la mia mano su quella di Lorenzo. Il ragazzo non dice più nulla e si fa firmare la maglietta.

"Andiamo a prendere un gelato?" Mi domanda, rivolgendomi un'occhiata veloce. "Sì! Non lo mangio da una vita ed oggi fa troppo caldo" Approvo la sua idea. 

Arriviamo alla gelateria ed entriamo mano nella mano. "Oh, chi si vede, Lorenzo Insigne!" Esclama l'uomo dietro il bancone. "Ciao." Sorride gentilmente il mio ragazzo, stringendogli la mano.

"Cosa desiderate?" Domanda e fa un cenno con la testa anche a me. "Due gelati, uno al pistacchio e...tu amore, come lo vuoi?"
"Nocciola, grazie." Arrossisco per il nomignolo che mi ha affibbiato in pubblico.

Il gelataio ci consegna i gelati e insiste per non far pagare Lorenzo, che gli concede una foto in cambio. Usciamo dalla gelateria e ci sediamo su una panchina lontano da occhi indiscreti.

"Oggi sei più bella del solito." Mi comunica, facendomi arrossire. "Smettila, non è vero..." Rispondo imbarazzata ed inizio a gustare il mio gelato. "Sì che è vero, forse non ti rendi conto Mia ma sei la ragazza più bella che io abbia mai visto."

Non rispondo, abbasso lo sguardo, lusingata dai suoi complimenti. Quando ormai non mi sta guardando, poso i miei occhi su di lui.
Mi tornano in mente tutti i momenti che abbiamo passato insieme, dal nostro primo incontro a questo "appuntamento" fuori la gelateria.

Lo osservo sporcarsi la bocca e il naso e imprecare, per poi accennare uno dei suoi soliti sorrisi. E se qualcuno mi chiedesse se ne è valsa la pena arrivare fin qui, risponderei che ne è valsa eccome.

La musica non c'è; Lorenzo InsigneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora