Jungkook non era stato capace di togliere da dosso gli occhi dalla figura di Yen per tutto il tempo in cui questa fu davanti ai suoi occhi.Ricordava alcune delle loro conversazioni di qualche anno prima, ricordava come la giovane divagava sul "come dev'essere vivere almeno una sera nella vita da principessa".
Lui lo sapeva, in realtà Yen non era esattamente il tipo da ricevimenti di gala e sorrisi di circostanza, non le piaceva prendere parte in discorsi di cui non c'entrava nulla solo per restare lì a sorridere, sembrando la gallina di turno.Non le era mai piaciuto sembrare stupida, questo era sicuro.
Era fin troppo intelligente per essere una donna oggetto, ma lì, quella sera, avvolta in un abito indecentemente costoso, con i capelli ramati raccolti in quel modo così elegante, non poté fare a meno di pensare a quando, anni addietro, fu lui a prometterle che avrebbe vissuto una serata da principessa.
Quella promessa Jungkook non l'aveva mai mantenuta e ora si trovava lì, a guardare il sogno del suo primo vero amore, avverarsi mentre lei era tra le braccia di un altro.
Vedeva come gli occhi di lei brillavano mentre lui parlava, la pelle delle sue braccia si accapponava al suo tocco, il suo sorriso diventava più luminoso se lui l'abbracciava e non poteva evitare in nessun modo la gelosia famelica che gli divorava lo stomaco.
Quando i due scomparvero da sotto i suoi occhi, la voce Dain sembrò risvegliarlo da un profondo stato di oblio.
"Certo che se l'è scelto proprio bene, eh? Kim Taehyung è un modello estremamente richiesto, in quanto a bellezza potrebbe battere anche te.." sorrise con scherno la giovane donna, ancora con il piccolo bimbo riccioluto tra le braccia.
"Ah, Dain, su questo non c'è dubbio.." sorrise, prendendo Jiwon dalla stretta della donna dai capelli scuri.
Il piccolo si sporse verso l'orecchio del castano mettendo le manine a coppa attorno alle labbra."Per me tu sei più bello, appa" mormorò quasi intimidito dalla reazione che l'uomo avrebbe potuto avere.
Il cuore di Jungkook sembrò riscaldarsi, perdere un po' di quel peso nel petto che da giorni non sembrava dargli tregua. Sorrise e strinse il bambino a sé ciondolando a destra e a sinistra al ritmo di una dolce canzone jazz.
Dall'altro lato della sala, Yen si trovava stretta tra le braccia di Taehyung, ondeggiando tranquillamente mentre la cantante esprimeva con parole soavi quanto l'amore potesse essere straziante e tragico.
La giovane donna dai capelli ramati decise che non voleva farsi toccare da quelle parole, il suo morale era già stato calpestato abbastanza e qualsiasi sentimento negativo avesse provato fino a quel momento era stato già troppo vissuto perché delle dure parole scritte in un impeto d'odio potessero straziarla ancora.
"Signore e signori, innanzitutto, grazie per essere qui con noi in questa meravigliosa serata di beneficenza, iniziamo subito con le varie attività senza perder tempo. Le dolci signorine che verranno toccate dal nostro occhio di bue sono pregate di salire sul palco." un uomo sulla cinquantina, con una semplice maschera nera dai rilievi argentati, teneva stretto il microfono, muovendosi con sicurezza sul palco.
Gli occhi di Yen si spalancarono terrorizzati, rivolti verso l'uomo al suo fianco che, tuttavia, sembrava più che rilassato all'idea che la sua fidanzata salisse su quel palco, era felice che tutti potessero vedere quanto bella era quella notte.
Se lo era appuntato mentalmente: quella sera la sua donna era la più splendente delle stelle del firmamento e gliel'avrebbe ricordato, gliel'avrebbe ricordato fino a che lei non gli avrebbe dato dell'idiota per poi baciarlo immediatamente dopo.
Come d'aspettativa, l'occhio di bue si posò sul corpo fasciato di paillettes grige della ragazza al suo fianco la quale sfoggiò il più imbarazzato dei sorrisi, guardando Taehyung come un cucciolo smarrito.
Tuttavia, dopo un attimo di sbandamento e vari incitamenti da parte delle persone che la circondavano, Yen afferrò con la mano sinistra lo strascico fin troppo ingombrante del suo abito, portandosi fino al centro del palco, accanto al presentatore con una grazia che la stupì completamente.
Si era sempre ritenuta troppo impacciata anche per portare due pacchetti di caramelle in una mano sola, figurarsi per salire delle scalette, su un paio di tacchi a spillo da dodici centimetri e con una mano occupata da un dannato strascico.L'uomo le sorrise in modo sereno, aspettando che ogni ragazza venisse chiamata per affiancarla; erano tutte così avvenenti, fisici asciutti avvolti da stoffe preziose, capelli perfettamente acconciati, accessori eccessivamente costosi ad impreziosisre donne che, già singolarmente, brillavano come diamanti alla luce del sole.
Yen lanciò uno sguardo spaesato nella direzione in cui ricordava di aver lasciato Taehyung, trovandolo intento a bere il secondo, o forse il terzo, bicchiere di spumanete della serata.
"Vi chiederete, gentili ospiti, perechè queste affascinanti giovani donne siano qui su questo palco. Ebbene, miei cari, ognuno di voi, dovrà accaparrarsi un ballo con la dama da lui preferita." una serie di applausi e brevi fischi si scatenò nella sala.
La giovane, dall'alto del palco li guardava sconvolta, schifata, sentendosi un'oggetto venduto al miglior offerente: quegli uomin di lei non conoscevano nulla, non avevano interesse per i suoi hobby, non sapevano che lavoro svolgeva o cosa stava studiando, non avevano un minimo di rispetto per il suo essere una persona, prima che una donna.
Con la coda dell'occhio, vide un lampo grigio avviarsi verso l'uscita della sala: Taehyung stava uscendo di fretta, una mano a tenere il cellulare mentre l'altra stretta a pugno lungo i fianchi, simbolo evidente che c'era qualcosa che non stava andando per il verso giusto.
Tuttavia Yen si ritrovò ad accusarsi di egoismo, pensando che la stava abbandonando lì, a sé stessa, davanti ad un branco di belve fameliche."Ininziamo pure, la prima signorina, lei con il vestito grigio." la ragazza dai capelli ramati si sentì chiamata in causa, alzando lo sguardo dalle assi di legno scuro che ricoprivano il palco.
Si avvicinò a passi lenti ed insicuri all'uomo vestito di scuro, al centro del palco, osservando la platea che la osservava incuriosita.
Le domande che le porsero furono non più di cinque: Nome, età, lavoro, il motivo per cui si trovasse lì e se fosse fidanzata o meno.
"Partiamo da una base di 600.000₩." annunciò l'uomo in tono solenne, scatenando annunci man mano sempre più alti.
Urla che si susseguirono per più di una decina di minuti, aumentando l'imbarazzo della giovane e accentuando l'ego spropositato di quei ricchi inutili pezzi da museo.
"13.000.000₩" urlò una voce dal fondo, attirando l'attenzione e lo stupore di tutti i presenti nella sala, in quanto erano stati aggiunti più di 5.000.000 won all'ultima offerta, in modo tale da renderla inarrivabile per chiunque avesse minimamente tenuto alle sue finanze.
Gli occhi di Yen si spalancarono, spostandosi dalla punta delle sue decolté grige al punto dal quale era arrivata la voce, dove tutti gli occhi dei presenti nella sala erano puntati.
Il suo cuore mancò un battito.
Jeon Jungkook.
_____________________________________________
No, non sono morta, yuppi.
Sono finalmente riuscita a completare questo benedettissimo capitolo che avevo iniziato il 24 di dicembre.
Siamo al 1 gennaio 2018 e FINALMENTE sono riuscita a postarlo, anche non essendone pienamente soddisfatta, tuttavia avevo promesso a me stessa di non aspettare oltre, SO HERE WE ARE.
Okay, ora la smetto di scrivere stronzate e vi lascio lol, grazie di aver letto e di aver aspettato fino ad oggi, vi amo.