voglio stare con lei e questo mi basta

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Era passata una settimana da quella fatidica notte, la scuola era ricominciata, e tra alti e bassi tutto andava a vanti, Harold non perdeva di vista mai Amy e le di conseguenza non riusciva a stargli lontano.

La sveglia stava suonando, ma nessuno stava dormendo, era troppo presi dal fare l’amore per accorgersi che fosse già mattina ed una nuova settimana stava iniziando, non potevano fare a meno l’uno dell’altra quasi come un’ossessione, non c’era stato giorno che si fossero risparmiati il loro giretto nel bagno della scuola il “loro bagno” e poi ancora a casa e ovunque si trovassero, entrambi sapevano che erano semplicemente presi dall’euforia del momento, dalle sensazioni speciali che provavano , ma che ben presto i loro corpo si sarebbe riusciti a trattenere da tutta la voglia che provavano.

-ha.ha.Harold- urlò la ragazza, lasciandosi andare e venendo contemporaneamente al riccio.

Restarono abbracciati alcuni minuti per riprendersi, abbracciati l’uno all’altra avvolti nel canore dei due corpi, ancora con il respiro affannato.

-cazzo- stillo Amy, facendo prendere paura ad Harold, subito si sollevò andando a cercare il telefono nella borsa che aveva abbandonato il un angolo remoto della camera.

-cosa ce piccola?- sussurrò Harold ancora con il fiatone, tranquillamente sdraiato sul letto.

-è tradissimo dobbiamo andare a scuola, la sveglia è suonata mezz’ora fa.- rispose Amy frettolosamente, cercando in giro per la camera qualcosa da indossare, tirando fuori dal cassetto dell’intimo uno slip per lei e i boxer per Harold che gli lanciò, tirò fuori dall’armadio un paio di leggins beige con delle righe rosse, indossò un reggiseno e infilò un maglione beige di Harold che le copriva il sedere infilò le sue vans e si precipitò in bagno per darsi una sistemata.

Nel frattempo Harold in camera, era steso a fissare il soffitto, l’unica cosa che voleva era restare li fermo, immobile a dormire, non aveva voglia di andare a scuola, questo era il suo ultimo anno, e non ne poteva più, in oltre la sua classe voleva organizzare un viaggio, e non voleva lasciare da sola Amy, non ne aveva ancora parlato con lei, lei sicuramente non le avrebbe impedito di andare ma era lui a non volerla lasciare sola.

A mal voglia si alzò dal letto, infilandosi i boxer che le aveva lanciato Amy, prese un pantalone della tuta con la tasca unica sul davanti, infilò una felpa e le sue convers bianche,raggiungendo Amy in bagno.

Si stava sistemando i capelli che dopo la notte di sesso sfrenato erano tutti spettinati, il ragazzo avvicinandosi a lei la abbracciò da dietro, appoggiandole le mani sui fianchi e lasciandole casti baci sul collo.

-buongiorno piccola- le sussurrò Harold per poi puntare gli occhi con quelli di Amy attraverso lo specchio di fronte a loro.

-dai Harold, non ho tempo da perdere, oggi la preside ci ha convocati, e devo essere puntuale vuole parlare di qualcosa.- disse Amy agitata, staccandosi dal riccio e uscendo dal

bagno,lasciandolo a prepararsi.

-cos’hai stamattina.. ti devono venire?- chiese scherzoso Harold, ma comunque dolcemente, era sempre ed inevitabilmente dolce con lei, non si riusciva ad arrabbiare con Amy, anche

perché lei non gliene dava il motivo.

-Amy..- la richiamò Harold, dopo svariati minuti in cui non ricevette risposta, uscì dal bagno e si diresse, nella sala dove sapeva si trovasse Amy. Appena la raggiunse la vide appoggiata al bancone dalla cucina che gli dava le spalle, con la testa china.

-piccola.. stai be..- chiese harold ma Amy non lo fece finire di parlare che si precipitò in camera da letto, Harold la raggiunse e la vide scarabatolare tra le sue borse in cerca di qualcosa.

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