che strano il tuo viso

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La festa stava per iniziare, tutte le ragazze aspettavano questo giorno, per potersi mettere lunghi abiti eleganti, avere capelli perfettamente raccolti in acconciature mozzafiato e andare al ballo con il ragazzo da loro scelto, ma per me non era così odiavo i posti affollati, soffrivo di claustrofobia e queste situazioni mi agitavano, non ero una ragazza molto socievole, frequentavo la terza superiore, e questo era il primo anno a cui partecipavo a questo stupidissimo evento, non so ancora cosa mi fece cambiare idea, ma volli parteciparvi. Ero pronta e al contrario di tutte le altre ragazze che venivano accompagnate dal proprio ragazzo io andavo a piedi, casa mia distava poco ed ero abituata, non avendo la macchina tutte le mattine facevo a piedi la strada per recarmi a scuola

•••

Era un po' che ero entrata e mi stavo annoiando, ero seduta in disparte aspettando che arrivasse l'ora di andare a casa, la musica si fece più calma contritamente di qualche minuto prima, la cosa divenne particolarmente imbarazzante, tutti i ragazzi abbracciati mentre ballavano lentamente e io seduta in disparte mentre mi guardavo questa scena.

-hei-

Mi girai di scatto e un ragazzo con un aria familiare si mise seduto accanto a me, non dissi niente, non sono una ragazza molto socievole, tendo sempre a chiudermi in me stessa, i ragazzi non si sono mai avvicinati a me, non per il mio brutto spetto, ma per il fatto che io tendessi ad allontanarli tutti, da quando persi mio padre e mio fratello in un incidente in auto il mio rapporto con i ragazzi era diventato difficile, quando li persi la mia vita cambiò prima avevo molti amici avevo anche un ragazzo, a scuola ero nella media, mentre adesso a scuola ero peggiorata molto, ero da sola in una casa enorme, mia mamma non la conobbi mai, e in poco tempo mi ritrovai completamente sola. Il ragazzo accanto a me continuava a fissarmi, con un gesto della mano mi spostò i capelli biondo scuro che mi coprivano i  lati del viso per vedermi meglio in faccia, con il viso mi spostai verso di lui, i suoi occhi azzurri come il mare attirarono subito la mia attenzione

-ciao-

Con un filo di voce lo salutai, quasi incerta non sapendo cosa dirgli, non sapevo chi fosse o cosa volesse.

-piacere, mi chiamo Harold-

Un ricordo di lui affiorava nella mia mente ma ancora non ricordavo chi fosse o dove lo avessi già visto .

-Amy-

Afferrai la sua mano e la strinsi scuotendola leggermente, mi tirò in piedi portandomi verso la pista da ballo. Io cuore mi batteva forte e il respiro si fece più pensante, camminava davanti a me tirandomi e dandosi spazio davanti per farci passare, notai che la sua altezza era molto più elevata della mia, la superficie della mia testa arrivava a stento alla sua spalla, quando fummo nel punto giusto si girò di scatto verso di me e mi prese tra le sue braccia, posizionandole sui miei fianchi io le posai attorno al suo collo. La sua presenza così vicina mi metteva a disagio, ma non potevo fare a meno che guardarlo e perdermi nel suo sguardo, la canzone di li a poco fini, e in quel momento ci accorgemmo di cosa stesse succedendo, il suo viso illuminato dai riflettori divenne familiare, ora ricordavo chi fosse, e non ne fui molto felice, era il capitano della squadra di calcio della scuola, se non mi sbaglio era due anni più grande, lo conosco fin da piccola, ma non mi si era mai avvicinato prima d'ora, apparteniamo a due mondi completamente diversi, lui era quel tipo di ragazzi che tutti volevano ma che nessuno riusciva a tenere, tutti gli volevano essere amici, le voci che giravano sul suo conto non erano delle migliori, era il così detto "puttaniere" della scuola, ma non ostante ciò volevano tutti essere suoi amici. Io era la ragazza sfigata che nessuno considerava tranne che per chiedere le cose più banali, ma forse non mi aveva riconosciuta, magari credeva fossi un altra. Mi prese per un polso tirandomi velocemente via dalla mischia e tornammo a sederci dove eravamo in precedenza.

-Era da un po' che non ti vedevo.-

Il cuore iniziò ad agitarsi, il mio respiro era quasi lento, non mi era mai piaciuto il suo modo di atteggiarsi, anche se io non lo conoscessi bene, ma sapevo cosa dicevano su di lui, era anche stato arrestato perché durante una partita aveva picchiato un avversario, alla sua affermazione non risposi, rimasi impassibile, ma ciò voleva dire che sapeva chi io fossi, e si era avvicinato a me intenzionalmente questo mi preoccupava ancora di più.

-Vuoi qualcosa da bere?-

Scossi la testa in segno di disapprovazione, era meglio restare lucidi in sua presenza, e poi non mi piace bere, perché voglio essere me stessa e capire le mie azioni.

-Fai bene, allora stasera non bevo neanche io.-

Sorrisi, poteva anche essere simpatico, il suo sguardo si posò sul mio viso, un calore invase tutto il mio corpo, mi resi conto che la mia pelle aveva cambiato colore il particolare il mio viso, girai il viso dalla parte opposta facendo finta di niente.

-Che strano, la tua pelle..-

Non aveva mai visto una ragazza arrossire? Ah, no non poteva, quelle che frequentava lui non si sarebbero mai sentire a disagio erano troppo montate e sicure della loro bellezza per potersi vergognare, e poi con tutto il trucco che si mettevano, il viso era nascosto sotto uno strato di cemento armato che le rendeva perfette.

-No e solo... devo andare..-

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