dovrai raccontargli di me..

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Arrivati all’aeroporto scendemmo, prendemmo i bagagli e ci dirigemmo verso l’imbarco. Mentre camminavamo notai tra i ragazzi anche Lucas, il mio ex voltai lo sguardo verso il lato opposto ma lui se ne accorse, camminai velocemente per raggiungere Harold di qualche passo più avanti a me, che trascinava le nostre valige, ne presi una, la mia ma lui me la riprese.

-dammi, non mi pesano- mi informò.

-non ti pesano, ma pesa a me, ormai crederanno che io sia disabile, fai tutto tu per me- mi lamentai riprendendo la valigia, lui scioccato non

replicò. Lo guardai e risi e lui con me! Me le dava sempre tutte vinte. Quasi sempre.

-adesso, come facciamo con i controlli, dovrò svestirmi -il cuore iniziò a battere fortissimo.

-ragazzi avete nascosto tutto bene? Non credevo che come classe ci facessero i controlli- Harold si agitò.

-tranquillo, non siamo stupidi, penseranno che abbiamo molta voglia di leggere- i n che senso, non capivo..

-Amy aspetta, facciamo andare avanti tutti, poi andiamo noi-

Aspettammo che tutta la classe passasse i controlli, facemmo andare avanti i ragazzi e poi fu il mio turno. Harold mise la mia valigia sul nastro

rotante,e poi le guardie mi fecero toglierei braccialetti, la giacca in jeans e la felpa .

-signorina lei è in cinta?- mi chiese una guardi che per fortuna era donna.

-s-si- ammisi, diventando rossa, e con il cuore a mille.

-ci servono i permessi per farla imbarcare lo sa?- feci un respiro di sollievo.

-si certo, tenga li ho fatti vedere anche quando ho prenotato il biglietti- mostrai le carte e mi lasciarono andare, aspettai Harold e poi raggiungemmo

la classe già seduta ai propri posti.

Io ed Harold eravamo vicini, io mi misi dal lato del finestrino e lui accanto a me, non avevo mai viaggiato in aereo e dire che ero spaventata era a

dir poco ero terrorizzata.

-hai mai volato?- mi chiese Harold, non ne avevamo ancora parlato in tutti questi mesi.

Scossi la testa, lui rise.- Stai tranquilla, non è niente di che, mettiti la cintura-

Feci immediatamente come aveva detto mettendomi la cintura, poi sentimmo una voce che diceva che stavamo decollando, tutti si sedettero a

propri posti, e con uno scatto in avanti l’aereo iniziò ad avanzare. Presi la mano di Harold che mi guardava ridendo, mentre io lo guardavo

terrorizzata, seduti dietro di noi c’erano Jawaad e Will, accanto a noi James e Ed, mentre Kevin era seduto davanti a noi da solo, aveva detto che

voleva dormire, ma non sembrava dato che non aveva finito neanche un attimo di provarci con tutte le ragazze del mio corso.

Eravamo in volo da un quarto d’ora e mancava un’ora, Harold era girato che parlava con i suoi amici, mentre io ascoltavo la musica guardando dal

piccolo oblo il panorama.

-Harold, devo passare-

-dove vuoi andare?- mi chiede preoccupato.

-devo.. devo andare in bagno- gli sussurrai all’orecchio.

-va bene- sussurra lui prendendomi in giro, si alza e mi fa passare, mentre passo mi chiede se voglio che venga con me, ma gli rispondo di no, così

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