CAPITOLO 2
E' Natale, due parole, una lunga storia, tanta felicità.
Oggi, come vi ho raccontato ieri, devo andare all'ospedale della mia città, Vancouver, per donare i regali e sono veramente emozionata. E' la prima volta che faccio un atto come questo e ne sono già fiera. Con questo non voglio vantarmi assolutamente, voglio solo farvi sapere che un atto di generosità e di amore come questo porta non solo felicità in chi lo riceve, ma anche un senso di completezza e di soddisfazione nel chi lo fa. Facendo questo non sto rimettendo soldi perché con i loro futuri sorrisi riceverò indietro cose ben più importanti del denaro. Per l'occasione indosso un jeans nero strappato sulle ginocchia e una felpa rosso scuro della marca Vans con un berretto nero a controllare i miei capelli ribelli del mattino. Sono circa le dieci ma ho veramente sonno non solo perché sono andata a dormire verso le due, ma anche perché non riuscivo a smettere di pensare ad oggi e a ciò che è successo ieri. Se ve lo state chiedendo, dopo racconterò i dettagli della serata.
Eccomi qui, all'entrata dell'ospedale con quattro bustoni di giocattoli pronti per essere donati a quei bimbi. Ho già detto che non vedo l'ora di vedere i loro visini contenti?! Credo di constatare che la gente mi sta fissando, certo è poca perché è Natale, ma mi guarda stranita, solo Elettra, l'infermiera di reparto mi sorride e mi apre le porte. La prima stanza ospita due bambine, credo circa sette e tre anni, rispettivamente di nome Kate e Hope, hanno entrambe un tumore al cervello e non hanno i capelli, è la cosa che più mi dispiace. Hope quando mi ha vista con tutti quei regali è subito scesa dal letto ed è corsa verso di me, credo che avesse capito. Le do subito il primo gioco, lo scarta e vede che è un peluche, precisamente un elefantino con gli occhi glitterati di rosa.
-E' un elefante, è il mio animale preferito, grazie mille, credo che la chiamerò Ally, come la mia mamma, ora sta parlando con i medici, forse si stanno facendo gli auguri di Natale, ma noi non ce li siamo ancora fatti, mi dispiace. Augurii. Come ti chiami, quanti anni hai, di dove sei, perché mi hai fatto un regalo? –
-Wow Hope ma hai tante cose da dirmi e non mi conosci neanche, in ogni caso prego per il regalo e Buon Natale-
-Anche la mia mamma dice che parlo molto, ma non lo faccio di proposito, se ti da fastidio la smetto-
-No, tranquilla puoi parlare con me, ma con Kate parli anche così tanto? -
-No, lei è cattiva. Non vuole mai parlare o giocare, fa finta di non sentirmi e fa la bimba scema e per parlare fa strani segni-
-Non credo che lo faccia anche lei di proposito...-
-Non mi importa, ora ho Ally per parlare. Ti hanno mai detto che hai dei capelli bellissimi? –
-No, sei la prima-
-Strano. Anche io avevo dei bei capelli, ma sono caduti tutti, non mi ricordo neanche com'erano, so solo che erano biondissimi. Come quelli di Cenerentola e delle barbie, ma non ci credo perché non li posso vedere-
-Sai io li posso vedere, sono molto corti ma si intravede un bel biondo come quello delle bambole-
-Non mi interessa, tanto nessuna principessa ha i capelli cortissimi e biondi, li hanno tutti lungi e io no, non sono una principessa-
-Inventeranno una principessa e le daranno il tuo nome, te lo prometto, se non lo fanno loro lo farò io perché credo sia veramente bella-
-D'avvero? –
-Sì-
-Ora sono felice, ma credo che debba andare da mamma, mi sta facendo segni dal vetro, che buffa-
-A presto Hope. Ah non trattare male Kate, lei da quanto ho saputo da sua madre qui fuori prima di entrare, aveva la tua stessa malattia, ma in un altro posto, che le ha preso l'udito, quindi non può più sentire. Sai cos'è l'udito? –
-Sì che lo so, sono i suoni che entrano nelle orecchie, negli elefanti il suono è molto di più perché loro hanno orecchie molto più grandi delle nostre quindi con Ally non griderò mai-
Se pensate che mi sia dimenticata di dare il regalo a Kate vi sbagliate, le ho lasciato una lavagnetta così potrà sempre scrivere ciò che non sa come dire, credo lo apprezzerà. La conversazione con Hope mi ha un po' rattristito soprattutto perché pensava di non essere una principessa solo per i capelli, ma ho saputo che uscirà circa fra due settimane. La chemioterapia ha avuto ottimi effetti e può benissimo tornare a casa sua. Per quanto riguarda Kate non so altro, c'era una sua foto nella stanza, era abbracciata a Biancaneve e sorrideva come non mai, spero sorrida nello stesso modo quando vedrà sul suo letto il regalo che le ho fatto. Con questo non ho la minima intenzione di paragonarmi ad una principessa ma vorrei avere il suo stesso risultato, vorrei che possa pensare ad altro che al luogo in cui si trova, vorrei che potesse ascoltare i suoi pensieri e pensare che la sua voce sia stupenda e che può superare tutto ciò che la vita le impone. Kate è lì da otto mesi ormai e non ha buoni risultai, non peggiora e non migliora. Kate è forte, ma non abbastanza da poter vincere contro il cancro. Vorrei che con quel regalo sapesse che io vorrei darle la mia forza per poter vincere, spero capisca questo e spero possa sorridere immaginandomi.
La seconda stanza è molto speciale perché...
SO CHE I CAPITOLI SONO CORTI E MI DISPIACE PER QUESTO MA CI STO LAVORANDO, BACI
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Dietro quelle mura
RomanceDue ragazzi, due destini, errori, scelte giuste ed amore. Lui Lucas, malato di cancro fin da piccolo, lei Amelie, donatrice d'amore ed affetto. Tutte le storie d'amore sono belle da leggere o vedere, ma da vivere? Non è tutto bello ciò che sembra...