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LUCAS

Erano circa le due di notte quando ho sentito il rumore di una macchina nel parcheggio. Di solito non mi sveglio con rumori così poco forti ma quella notte lo ero già, non riuscivo a dormire, troppi pensieri nella testa. Hanna mi ha raccontato di ciò che è accaduto al centro commerciale e non immaginavo che mi definisse "bono", è strano, sono pelle e ossa, ma torniamo a quella notte...

Avevo la luce accesa al minimo per non svegliare i due gemelli, però forse la luce non mi aiutava a non pensare, come mia abitudine quindi mi avvicinai alla finestra per rilassarmi e la vidi. Che cosa ci faceva lei qui, a quest'ora, da sola in un parcheggio desolato. Le domande erano mille ma più la guardavo e più quelle vocine si allontanavano, l'unica voce che sentivo era quella del mio istinto nel raggiungerla. Presi una felpa visto che ero con una t-shirt a mezza manica e con dei pantaloni della tuta, ovviamente anche le scarpe. Come facevo ad essere certo che fosse lei? Non lo ero per niente, potevano essere allucinazioni ma ho voluto crederci, e ho fatto più che bene. Ho subito immaginato che si stesse dirigendo l pronto soccorso quindi ho preso quella strada che passa davanti le macchinette, ma da lontano sentito delle voci, tra cui la sua. Le luci erano spente ma quella voce potevo riconoscerla tra mille anche avendola sentita solo poche volte. Da quello che sentii sembrava che ci fosse un uomo poco sobrio che volesse qualcosa da lei quindi sono passato alla difesa e l'ho fatto cadere, ho preso Amelie per il braccio e l'ho portata nella stanza più vicina, che sinceramente non sapevo di che stanza si trattasse, accendo la luce e finalmente la vedo da vicino, era proprio lei, lì ho avuto la certezza che fosse lei e questo mi rallegrava moltissimo, ma sapere che era in pericolo mi faceva stare malissimo, facevo quasi fatica a respirare, ma forse era solo la sua bellezza a quell'ora. Mi sembrava di essere in un sogno dove io ero il suo principe...

-Hey

-Hey?!

-Tutto ok?

-No...

Mi abbraccia, mi stringe forte e inizia a piangere, Dio se esisti veramente non far mai finire questo momento. Le sto accarezzando i capelli anche se sono legati in quelle orrende trecce. Decido di staccarla da me solo per cercare un contatto con i suoi occhi pieni di lacrime

-Hey

-Hey- dice sussurrando e calmando un po' il suo battito

-E' tutto risolto ora sta tranquilla ci sono io qui con te...

Se ho imparato una cosa leggendo libri per ragazze è proprio questa, a loro piace sentirsi protette e non sole.

Ci fissiamo ancora per un po' negli occhi e poi mi riabbraccia ma più dolcemente, poggio la mia testa sulla sua e aspetto che si calmi...

Dopo cinque minuti in quella posizione gira la testa verso di me e con una voce lieve dice:

-Grazie

-Non ha senso ringraziarmi, ma precisamente perché sei qui a quest'ora?

-Un mio amico non sta molto bene a proposito devo tornare da loro!

-Ah, ehm sì certo...

Credo che il mio povero cuore non sia mai stato più triste di questo momento, mi giro intorno e aspetta un momento, siamo nella cucina!

-OH NO!!

-Cosa?

-Siamo nella cucina!!

-Sì lo vedo...

Mi continua a guardare con un'aria confusa, ma ovviamente non può minimante sapere che siamo bloccati qui dentro perché le porte si aprono solo dalla parte esterna!

-C'è un piccolissimo problema- Qui ci vorrebbe quell'emoji imbarazzata, quella con la gocciolina sulla fronte, avete capito vero? Vabbè fa niente.

-E sarebbe?

-Bhe siamo chiusi dentro, ma abbiamo cibo e bevande a volontà!

-Cos'hai dettoo?

-Che abbiamo cibo e bevande a volontà!

-No prima-

-Bhe-

-No dopo-

-Siamo chiusi dentro...-

-Ti strozzooo!-

-ehi ehi calma, non è colpa mia, troveremo una soluzione...

In tutta sincerità non volevo trovare una soluzione, uno chi era questo suo amico, due potevo stare tutta la notte con lei, tre avevamo cibo a volontà e io avevo fame...

-Quale sarebbe questa soluzione?

-Ci sto pensando...

-E io ti sto ascoltando...

-Ok, non ci sono soluzioni, dobbiamo rimanere qui fino all'apertura di domani mattina e spiegare cosa è successo.

-Non ci crederanno, penseranno ad altro e finiremo nei guai...

-Non credo visto che la cuoca mi deve un favore...

-Perché la cuoca dell'ospedale ti deve un favore?

-Lunga storia, ma ora ti va di mangiare qualcosa?

Dietro quelle muraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora