capitolo 1

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Seguo i dottori,che mi portano dentro una sala,bianca,vuota,pallida. L'unica decorazione erano gli aghi,il sangue,le buste,e delle sedie,anche quelle del medesimo colore della stanza.
-prego signorina si sieda-mi disse il dottore in sala
Mi sedetti sulla sedia,posai il braccio sopra il tavolino. Collegarono il tubicino alla busta,dove sarebbe finito il sangue.
Chiusi gli occhi.
Sentì l'ago entrare nel mio braccio,mi agitai per questo,perché ho leggermente paura degli aghi,ho paura delle infezioni che ti potrebbero portare.
Sono un po' ipocondriaca su queste cose,soprattutto se riguardano l'ospedale.
Mi tolsero l'ago dopo 2 minuti,e mi rilassai improvvisamente.
-bene signorina abbiamo finito per ora,dopo le porteremo i risultati e vedremo se mandare a casa il ragazzo e se fare altri esami a lei e al ragazzo-mi disse il dottore
-altri esami?- deglutì
Deglutì non per gli aghi o per gli esami in sé,ma perché quel potere che ho usato oggi lo posso usare 1 volta ogni mese.
-si,ma vedremo tra poco,intanto si prenda questo thè al limone-mi disse porgendomi la bevanda.
-grazie-
-ora la accompagnamo in sala d'aspetto-
-okey-
Mi accompagnarono nel posto detto dal dottore,e mi sedetti su una sedia dove c'era un'altra ragazza.
Una ragazza strana,capelli blu,lunghi,occhi azzurro ghiaccio,era struccata e questo la rendeva ancora più bella di quello che era,fisico leggermente in carne,vestita di bordeaux e nero.
Ammetto che 1 le stanno molto bene con il suo fisico,2 amo quei colori pure io. Era veramente bella,spero anche simpatica.
Decisi di parlarci un po'.
-ehi- dissi per rompere il ghiaccio
-ehii- disse voltandosi verso di me con un sorrisone.
-come ti chiami?-le chiesi
-Scarlett,Scarlett Claire Lee, ma tu chiamami Scar,tu?-mi disse
-Ariana,Ariana Bianco,chiamami ari- dissi
-sei americana? Sai per il cognome-le  chiesi
-si,ho mio papà che è da Orlando,invece,mia mamma è da Torino,e da 17 anni sono qui a Bassano,tu invece,italiana 100%?-
-no,mia mamma è dalla Grecia,mio papà è da Padova-
-interessante-disse coinvolta dalle mie origini
-hai mai visitato Orlando?-le chiesi curiosa
-si una volta,è veramente grande e mozzafiato-
-immagino- dico fantasticando
-tieni il mio numero-disse porgendomi un fogliettino
-grazie-
-la signorina Bianco?- mi chiamò l'infermiera
-si arrivo- le dissi
-ci sentiamo dopo Scar- la salutai,e andai dall'infermiera
-eccomi-
-bene,allora,questi sono gli esami,è tutto a posto,anche nel ragazzo,lo possiamo far uscire-mi disse
-la ringrazio-
Mi diressi verso la camera di Thomas per dargli la notizia.
-PATATOOO DOVE SEI?- urlai
-ECCOMI PATATAAA- disse avvicinandosi a me
-HO UNA NOTIZIONA PER TE-
-OVVERO?- disse felice
-TORNIAMO A CASAA-
-ODDIO SIIIIIIIIIIII- e cominciò a saltellare felice per la stanza,con un sorrisone
-cristo quanto amo il tuo sorriso...perché sono diversa?- pensai a voce alta
-cosa?- così alta che mi sentì evidentemente
-niente,che sono felice- dissi distratta
-sicura?ho sentito solo "perché sono diversa"-disse curioso
-no tranquillo-
Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò qualcosa.
-se sei diversa è perché sei migliore di tutti- dopo avermi sussurrato mi morse il lobo.
-smettila- dissi rossa in faccia
-nah- mi baciò il naso
-ma-dissi sorpresa
-ti voglio bene- mi disse
-anche io- lo abbracciai
-dai ora andiamo via da questo posto- mi prese la mano e mi portò fuori.
Stavamo passegiando per la via,tornando a casa,e incontrammo Caleb.
-ciao zuccherino- mi disse all'orecchio -vai all'inferno,idiota-
-con te però-
-muori male,che ti venga un colpo- acida,ero acida quando ero vicina a lui.
-zuccherino,mi tratti così perché ho picchiato il tuo fidanzatino del cavolo?- risr beffardamente
No,questo non doveva dirlo. Non in questo momento. Rischia,grosso.
-ci vai tu all'ospedale tra un po'-
-piccola,non avresti il coraggio,sei troppo debole-
Eh no caro mio.
-ari,andiamo-mi disse Thomas
-aspetta Thommy,devo ancora mandarlo all'inferno-
-uhuh,il fidanzatino cerca di portare via la piccolina-
Ora scoppio,giuro.
-1 NON CHIAMARMI CON QUEI NOMIGNOLI 2 TOCCAMI DI NUOVO THOMAS E MUORI DIRETTAMENTE 3 ORA VATTENE- dissi furiosa
-si ma calmati piccina-
-forse non hai capito,TU NON DEVI CHIAMARMI CON QUEI NOMIGNOLI DEL PIFFERO-
I canini,cavolo,li sento farsi spazio tra gli altri denti,se scoppio rischio veramente di farlo morire.
-Thommy ,vai via- gli dissi senza guardarlo in faccia. Perché il mio viso si stava trasformando.
-perché?-
-ti prego,corri via-
-va bene-
-vai a casa tua dopo ti raggiungo-gli dissi
-okey...a dopo-
Lui corse via,appena non sentì più i suoi passi,alzai la testa verso Caleb.

Come La Prima VoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora