BABY | CAPITOLO 06

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When a man loves a woman
Spend his very last dime
Trying to hold on to what he needs
He'd give up all his comforts
And sleep out in the rain
If she said that's the way
It ought to be

When a man loves a woman
I give you everything I've got (yeah)
Trying to hold on
To your precious love
Baby please don't treat me bad

Cantai, quella sera, come sempre nei giorni precedenti, canzoni d'amore. Ispirate da quegli occhi vispi e quel sorriso luminoso.

Finii la mia performance intorno alle undici, quando dentro il locale rimase solo un vecchio ubriacone.
"Un altro giro baby" disse il vecchio a Bridget che gli versò un altro bicchiere di vino rosso e glielo porse
"Grazie baby" disse lui

"Penso che si possa chiamare una donna in modo più rispettoso" dissi al vecchio
"Lascia stare, Nathan" mi disse Bridget
"Non vedo il motivo per cui quest'uomo abbia il diritto di mancarti di rispetto" dissi
"Ragazzo, non sono fatti tuoi. Impara a stare lontano da ciò che non ti riguarda" mi disse il vecchio con la lingua impregnata d'alcool.

Strinsi i pugni, istintivamente, per bloccare la rabbia che minacciava di uscire.

Il vecchio terminò di bere il suo bicchiere di vino, poi si alzò a traballante si diresse verso la porta.
"A domani baby"
"Il conto" disse lei
"Segna i soldi a mio nome" rispose
"No, mi sono stancata di segnare soldi che non rivedrò mai più"
"Dai baby, ti pago domani"

Le mani iniziarono a fremere e sentivo bruciare anche le punte dei piedi. I sospiri diventarono più pesanti.
Mi avvicinai a lui "Dalle i suoi soldi".
Lui mi guardava senza rispondere, con occhi di sfida.

Il mio braccio si mosse e in un gesto istintivo, il mio pugno, si scontrò con la faccia dell'uomo.
"Nathan, fermo!" disse Bridget correndo nella nostra direzione.

Bridget mi prese le braccia e mi trascinò qualche passo indietro, mentre l'uomo uscì velocemente dal locale.

"Cosa ti salta in mente?" mi chiese lei con gli occhi pieni d'ira
"Scusami, sono consapevole di aver sbagliato, ma non tollero la maleducazione, specialmente nei confronti di una donna. Se lo meritava"
"I problemi non si risolvono usando le mani! Non lo fare mai più" disse lei quasi come stesse sgridando un bambino.

"Hai ragione.. scusami, non succederà più" riuscii solo a dire.

Dopo pochi istanti sentimmo la porta spalancarsi, una bambina entrò correndo e saltò in braccio a Bridget, salvandomi dall'ira della donna.

"Tesoro" disse Bridget prendola in braccio "cos'hai fatto oggi?"
"Sono andata all'asilo e sono andata a giocare da Mary" sorrise quella piccola chioma bionda.

Si girò verso di me e sorrise "chitarra" disse.
Io le sorrisi prendendo in mano la chitarra "vuoi che suoni qualcosa?"
Lei annuì.

Each day I live
I want to be
A day to give
The best of me
I'm only one
But not alone
My finest day
Is yet unknown

I broke my heart
Fought every gain
To taste the sweet
I face the pain
I rise and fall
Yet through it all
This much remains

La bambina ascoltò la canzone con un sorriso sincero e al termine iniziò ad applaudire.
"Anche io voglio suonare" disse lei

"Vieni con me" le dissi

Mi sedetti sulla sedia e le feci segno di sedersi sopra di me.
Quando fummo in posizione presi la chitarra e le posai due dita su un paio di corde "devi tenere qui, forte, non le lasciare" le dissi
"Va bene, va bene" disse lei sorridendo

I can still remember
When you moved in next door
I brought you some choc'late
From the corner candy store
When it started raining
You started crying too
That was the first time
I sang this song to you

Rain rain go away
Come again some other day
Rain rain go away
Bring my love a sunny day

Iniziai a cantare. Lei teneva le dita rigide, immobili, nella posizione in cui le avevo detto di metterle. Conosceva un pezzettino della canzone, e quando vi arrivammo la sua voce si unì alla mia.

Quando finimmo di cantare le mi abbracciò e mi ringraziò. Quella sensazione m'intenerì.

Era bello vedere quanto poco potesse bastare per rendere felice un bambina.

Lei scese dalle mie gambe e iniziò a correre verso Bridget.
"Nonna, Nonna! Ho suonato! Hai visto?" disse saltandole in braccio.

Nonna. M'irrigidii.
Non avevo ipotizzato che Bridget potesse essere la nonna della piccola. Pensavo fosse la madre, o una zia.
Forse avevo cercato di negare a me stesso quell'ipotesi per non dover ammettere che la differenza d'età tra me e quella bellissima signora fosse quasi esagerata.

"Sei stata bravissima piccola"
"Voglio imparare come lui" disse lei
Ero destabilizzato da ciò che avevo appena scoperto, ma presi la parola "Se la nonna vuole, posso insegnarti.. per un po' di tempo rimarrò a Westfields"

La bambina si girò verso Bridget. I suoi occhi ispiravano tenerezza, e risultava difficile negarle qualsiasi cosa.
"Per me non c'è problema piccola, se Nathan è disposto ad insegnarti. Ma dovrai chiedere il permesso alla mamma, lo sai"
Lei annuì "però finchè la mamma non torna dal viaggio, posso suonare con lui?"
"Va bene, tesoro."

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