Capitolo 6.

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Sono nella "mia stanza", sto cullando Tommy mentre canto una ninna nanna.
Gli piace quando canto la sera prima di metterlo a dormire -anche prima del pisolino pomeridiano- oramai per lui è un'abitudine.
Già da quando ero in cinta gli cantavo delle canzoni, oppure gliele facevo ascoltare. Mio nonno mi ha regalato delle cuffie -non gli auricolari dell'Iphone- ma un paio di quelle grandi, le mettevo sopra la pancia dove c'era la testa secondo l'ecografica e accendevo la musica, scalciava come un matto, pensavo che ballasse.
Ho scoperto che gli piacciono da morire i Coldplay ed Ed Sheeran, anche adesso quando metto qualche loro canzone ride e scalcia come un matto per "ballare" e batte le mani quasi a ritmo.
Ogni volta che fa così mio papà lo riprende e dice <<quando sarà più grande lo farai diventare rosso dall'imbarazzo e io voglio essere li ad assistere alla scena.>> Anche quando ero nata io mio papà mi riprendeva, ma non mi sono mai imbarazzata vedendomi quando ero piccola, l'ho sempre trovata una cosa tenera che i miei genitori riprendessero i momenti della mia vita.

Mi ricordo benissimo quando Tommy mi prendeva a calci qualche organo -quando ero in cinta- e io a momenti saltavo in aria, per non parlare della classica nausea mattutina.
Occupavo il bagno per una buona mezz'ora quando mi svegliavo.
Meno male che c'era mia nonna, mi è stata accanto per non parlare di mio nonno. Non so come avrei fatto senza di loro, si sono occupati di me quando ero in cinta ed erano entusiasti di diventare bis nonni, e lo sono anche ora. Mi ricordo che erano molto dispiaciuti quando gli abbiamo detto che partivamo, adorano Tommy, sono venuti con me quando l'ho dato alla luce e mi hanno accompagnata sempre quando ho fatto le visite mediche in Canada.
<<Quante ne ho passate per averti qui tra le braccia>> Gli dico mentre lo sistemo delicatamente sul mio letto. Finalmente si è addormentato così decido di sdraiarmi anche io e provare a dormire.
È tardi e domani dobbiamo svegliarci presto per prendere l'aereo. Domani è il grande giorno, penso mentre chiudo gli occhi e il sonno prende il possesso di me.

Sento suonare la sveglia, riesco a spegnerla subito prima di far spaventare Tommy.
Sono le 04.00 del mattino e verso le 08.00 abbiamo il volo.
Mi alzo dal letto -lentamente questa volta- e vado in bagno dove ho preparato i vestiti da mettere per il viaggio.
Qualcosa di semplice tanto non devo andare da nessuna parte e non devo vedere nessuno.
Così inizio a sfilarmi il pigiama e mi metto un paio di leggings neri, una maglietta bianca con il logo della obey in rosso e le mie adorate vans nere.
Per completare mi metto appena un po' di fondotinta, mascara e il lucida labbra. Sono pronta.
È tutto già in macchina devo solo mettere le ultime cose nello zaino come il cellulare, il caricabatterie, un libro per il viaggio in aereo -sempre se Tommy mi lascia e non fa i capricci-, un ciuccio di scorta, un biberon già pronto con del latte e i trucchi che ho usato stamattina.
Metto lo zaino in spalla e poi mi avvicino al letto, Tommy sta ancora dormendo è quasi un peccato prenderlo in braccio ho paura di svegliarlo. Così faccio più delicatamente possibile, apre appena appena gli occhi ma subito li richiude. Esco dalla stanza i miei genitori stanno aspettando in cucina.
<<Pronti?>> chiede mio papà <<si caro>> gli risponde mia mamma mentre io faccio un cenno col capo. <<Ottimo, andiamo!>> usciamo di casa, è ancora buoi e io mi giro per vede l'ultima volta la casa dove sono nata, mi mancherà tutto di questo posto.
Quando giocavo nel giardino sul retro con i miei migliori amici, le innumerevoli feste di compleanno che ho dato, per non parlare delle feste in piscina e là capanna sull'albero che ho cercato di costruire con mio papà che alle fine è li mezza fatta.
Ho passato una bella infanzia e tranquilla dopotutto, tranne quella notte, a volte ci pensò ma come fa un male così grande come la violenza sessuale a portarti il regalo più bello del mondo. Tommy sta ancora dormendo tranquillo tra le mie braccia.
Molte donne abortiscono dopo essere state violentate ma non c'è l'ho fatta io, ho deciso di continuare ed ho fatto la scelta migliore della mia vita.

Entro in macchina e sistemo Tommy sul seggiolone. Non si è ancora svegliato fortunatamente. Quindi posso chiudere anche io un po' gli occhi finché non arriviamo in aeroporto, infatti, mi riaddormento.

Sento la macchina fermarsi, <<siamo arrivati>> dice mio papà aprendo la porta dell'auto.
Mi stiracchio come posso, mi fa leggermente male la schiena, dormire seduta non è proprio il massimo. Quando giro la testa noto che Tommy è già sveglio, chissà come sarà il viaggio in aereo per lui, non è il massimo per i bambini piccoli.
<<Ciao piccolo>> gli dico accarezzandogli la guancia, tiene stretto con le due mani il coniglietto che gli ho regalato, sembra attirato dall'aeroporto, sta guardando fuori dal finestrino e guarda gli aerei che stanno decollando in quel momento.

Esco dalla macchina e faccio il giro così da arrivata dalla parte dove c'è il suo seggiolone. Quando lo slaccio dalla macchina e lo prendo si mette a piangere, <<no piccolo cosa c'è?>> così lo prendo in braccio e subito smette, alzò gli occhi al cielo <<ti devo tenere così per tutto il viaggio?>> gli chiedo guardano negli occhi, <<mamma>> dice con cuccio in bocca e poi si aggrappa alla mia maglietta. <<Mi sa che ti tocca tesoro>> dice mio papà guardandomi mentre prende il seggiolone, <<questo lo facciamo mettere nella stiva assieme al resto del passeggino.>> Quindi dovrò tenere Tommy in braccio per tutto il viaggio. <<Dammi la valigia Abigail te porta la mia borsa>> dice mia mamma. Mi faccio aiutare a mettere lo zaino in spalla e la borsa a tracolla perché Tommy non ha intenzione di staccarsi.

Entriamo in aeroporto e ci avviamo per fare subito il check in, non c'è molta coda per fortuna perché sono già le 07.00 tra 1ora abbiamo il volo, sono abbastanza emozionata di prendere l'aereo e di vedere il mondo dall'alto mi elettrizza.
La gente mi guarda mentre sono in aeroporto, ma come una ragazza così giovane che ha un bambino?
Beh...magari non dimostro proprio 19anni con i miei capelli rosso fuoco ricci e le lentiggini sul naso e sotto agli occhi ne dimostro 17.
Poco importa se mi guardano, non mi importa se pensano che sia stata una sprovveduta che è andata a letto con qualcuno senza precauzioni. Il giudizio mi sfiora soltanto, non sanno la verità. La gente sa solo giudicare.

Passiamo tranquillamente i controlli e carichiamo le valigie sul nastro per farle caricare nella stiva, teniamo solo il bagaglio a mano, lo zaino per me, la borsa per mia mamma e mio papà la sua 24ore preferita. La guardi ai controlli mi ha sorriso mentre passavo sotto al Metal detector con mio figlio in braccio, al meno non tutti giudicano negativamente.

Intano si sono fatte le 07.15 e già ci chiamano per salire a bordo e ci sediamo ai posti assegnati, mi metto vicino al finestrino in modo che Tommy possa vedere qualcosa. Lo faccio sedere sulle mie gambe, meno male che pesa ancora poco altrimenti non ci sarei riuscita a tenerlo in braccio per 8ore di volo.
Siamo quasi puntali, sono le 08.05 e l'aereo comincia a muoversi, sempre più veloce. Prima ci hanno fatto spegnere i telefono, consigliato di allacciarsi la cintura e le solite spiegazioni noise se l'aereo dovesse attraversare una turbolenza. Ma non penso che oggi sarà il nostro caso. Ho guardato le previsioni e a quanto pare non c'è rischio di precipitazioni violente. Almeno mia mamma sta tranquilla, è sempre stata una fifona per tutto infatti adesso che l'aereo è in movimento sta stringendo la mano a mio papà è il suo esatto opposto, tranquillo e pacato. Guardo le loro mani intercaliate e mi chiedo se un giorno anche io sarò come loro, mi innamorerò mai?
Mi domando mentre siamo arrivati al punto dove sta per decollare la pressione mi schiaccia contro il sedile. Sento Tommy lamentarsi e così lo prendo per cullarlo, <<non piangere piccolo ci sono io>> gli dico ma tutto inutile, forse -anzi probabilmente- per la pressione alle orecchie che gli da fastidio. <Dagli il biberon, deglutire diminuisce la pressione>> mio papà che è da parte a me mi sta porgendo in biberon che ha preso dal mio zaino, <<grazie papi>> gli dico. Do subito il latte a Tommy che lo prende con piacere e smette di piangere. Sta per finirlo ma tanto siamo già in volo non ci saranno più problemi.
Guardo fuori dal finestrino e osservo il paesaggio sotto di noi.
In qualche modo sto per incominciare una nuova vita, nuova casa, nuovo stato, ma di quello che sono sicura è che le cose andranno per il meglio.

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