Capitolo 3.

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Apro gli occhi di scatto, svegliata da un rumore persistente nelle orecchie.
Gli occhi bruciano tantissimo e li sento secchi. Alzo pigramente la testa dal mio morbido cuscino in piume sintetiche, sono allergica a quelle vere, ogni volta che mi avvicino a qualcosa che contenga piume vere -o anche peli di gatti o cani- strarnitusco e mi viene da grattare gli occhi.

Fisso la sveglia con uno sguardo assassino. A fatica, mi sollevo sui gomiti e mi allungo sul letto fino al comodino, con una mano spengo la sveglia che nel frattempo ha continuato a suonare ininterrottamente.
Nascondo nuovamente la testa nel cuscino e impreco qualcosa di indecifrabile anche per me stessa, istintivamente mi viene da chiudere gli occhi.
Oggi è il mio ultimo giorno qui nel Montana, andrò a salutare i miei amici e i professori a scuola e poi tornerò a casa per sistemare le ultime cose, mi sono messa a fare una lunga lista di cose che devo fare e chi devo salutare. Il tempo è volato, ora sono le 6.15 e così decido di alzarmi e trascinarmi in bagno. Apro la porta e subito davanti a me si staglia l'enorme vasca da bagno spoglia delle mie saponette, saponi, sciampi e balsami.
Sulla mia destra c'è lo specchio rotondo con lavandino in marmo. Mi piace molto questo bagno. Il sasso e bianco con sfumature grigie mi da una sensazione di tranquillità.
Mi avvicino al ripiano dove ci sono poche cose di prima necessità che non ho ancora imballato. Ovvero; un fondotinta del colore pallido della mia pelle, il mascara, l'eye-liner e un rossetto opaco col marrancio che adoro alla follia.

Allungo la mano verso il rubinetto e lo apro sull'acqua fredda, mi chino e mi lavo la faccia con un sapone detergente. Alcune ciocche dei mie capelli rossi si bagno assieme alla faccia, ma poco importa.
Mi asciugo il viso e inizio a truccarmi partendo dal fondotinta, odio le mie lentiggini, ne ho davvero tante per i miei gusti, su tutto il naso, sulle guance e sotto agli occhi blu chiaro NON LE SOPPORTO! Dopo aver spalmato il fondotinta mi metto il mascara e l'eye-liner.
Finalmente sono pronta. Esco dal bagno e mi dirigo verso la valigia, non verso l'armadio perché oramai tutti i miei vestiti sono piegati e riposti nella valigia o nelle varie scatole di cartone sparse per la camera. La apro e inizio a cercare qualcosa da mettermi, alla fine opto per un paio di pantaloncini neri a vita alta-che tra l'altro mi stanno benissimo e mi fanno un fondoschiena niente male- e una maglietta bianca della Calvin Klein che mi arriva all'ombelico. Per terminare mi infilo le mie Vans nere, prendo il telefono ed esco dalla mia stanza.

Scendo in salotto dove sono tutti seduti per la colazione. Tommy sta ridendo, come sempre, l'ho sentito non appena sono uscita dalla stanza. Lo amo con tutto il cuore come se fosse figlio mio. Che in verità lo è! Tommy e mio figlio ma per tutti è come se fosse mio fratello. Quasi due anni fa durante una festa di Halloween quando avevo diciassette  sono stata violentata da un ragazzo di tre quattro anni in più di me, che poi non ho più rivisto dopo esse stata in tribunale probabilmente è ancora in prigione.
Così dopo nove mesi e nato Tommy.
Appena l'ho preso in braccio dopo il parto ha subito riso. Un di quei sorrisi senza denti che si scaldano il cuore. Mi sono messa a piangere dalla gioia mentre lui con le sue manine mi "toccava" la faccia e sorrideva beato tra le mie braccia.
Ha gli occhi azzurri come i miei e anche i capelli sono un rosso-marrone, meno male che non ha preso niente da quel bastardo, tutti i lineamenti sono quelli della mia famiglia. Ho deciso di tenerlo, non sopportavo l'idea "uccidere" qualcuno, anche se ero alle prime settimane di gravidanza e il feto non era ancora sviluppato non potevo farlo. Così sono andata in Canada dai miei zii dove ho trascorso i nove mesi della gravidanza per poi tornare e dare alla luce Tommy qui negli Stati Uniti. I miei amici non sanno nulla. Tutti pensano che fossi andata in Canada per studiare il francese. Tutti tranne Charla. È la mia migliore amica e le ho sempre raccontato tutto, è stata la prima persona che ho chiamo quando quel giorno i quattro test di gravidanza che avevo comprato sono risultati tutti positivi.
Non sapevo come dirlo hai miei genitori. Ma Charla mi ha aiutato tantissimo, mi è stata accanto mentre cercavo di dirlo hai miei genitori, ma alla fine sono stati compresivi e mi hanno aiutata. Mia mamma ha finto una gravidanza (si con delle pance finte) e anche in comunque è registrato come figlio di Elaine, ovvero mia mamma.
Per fortuna nessuno si è accorto di nulla, anche per l'amore che provo per lui, perché è molto più di un sentimento fraterno. Sentirlo scalciare in pancia e prenderlo in braccio appena è nato sono sensazioni incredibili molto forti. Non serve per forza qualcuno accanto, specialmente se quel qualcuno ti ha violentata e ti ha abbondata li. Non penso che Nick (così si chiama) sa della nascita di Tommy, ma poco importa non lo dovrà mai conoscere quello stronzo.
No, non me ne pento che Tommy sia "figlio suo" per me non è così, lui è il mio bambino e basta sono io che lo amo e sono io che gli starò accanto e lo amerò. Probabilmente anche se Nick lo venisse a sapere se me sbattere altamente. Adesso Tommy ha quasi 7 mesi e gli stanno cominciando ha spunta i primi dentini. Sono così piccoli bianchi è carini.
<<Buongiorno Abigail.>> mi dice mio papà appena entro in cucina.
<<Buongiorno>>. Dico mentre mi avvicino a Tommy. <<Buongiorno amore>>. Gli dico mentre lo bacio su quella piccola testolina rossa e marrone. Mi guarda e stranamente inizia a ridere, allora lo prendo e lo tiro fuori dal seggio lo è mentre lo stringo al petto e giro su me stessa. Adesso ride ancora più forte mentre con la sua manina stringe l'orlo della mia maglietta.
<<Lo farai vomitare così Abigail.>> dice mia mamma mentre ci guarda anche lei col sorriso sulle labbra.
<<Adesso non posso più nemmeno giocare con mio foglio?>> gli domando senza guardarla. Ero troppo impegnata a guardare negli occhi Tommy, ogni volta che lo guardo mi viene da piangere dalla gioia, ma si può provare così tanto amore per una persona? Penso di no. Tommy sarà il mio unico uomo nella mia vita. Gli do un bacio sulla fronte, sul naso e sulla guancia prima di rimetterlo nel seggiolone. <<Oggi passo a scuola, vado a salutare tutti e poi vengo per aiutarvi con le ultime cose per il trasloco.>> dico mentre mi siedo da parte a mia mamma <<okay tesoro>> dice <<fai con calma, non voglio che li saluti di fretta, ma prima fai colazione.>> <<agli ordini>> rispondo divertita mentre prendo del pane e della marmellata di fragole. Finito colazione, mi lavo i denti e prendo la borsa. Ma prima di uscire ovviamente bacio Tommy. Poi prendo le chiavi dell'auto ed esco di casa.

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