Capitolo 11.

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Abigail

Inizio a sistemare un po' di roba: visto che Tommy si è addormentato posso lavorare con calma.
Per il momento appenderò solo qualche vestito che ho in valigia nell'armadio a muro.
Poi sistemerò i libri che sono nelle scatole nel furgone sulle mensole e nella libreria.
Appoggio il mio bambino sul letto, a quanto pare inaugurerà lui la prima dormita sul nuovo letto. Metto i soliti due cuscini ai suo lati per non farlo cadere.
Apro la valigia e tiro fuori i primi vestiti, madonna quanto mi piace questo armadio. È molto spazioso quindi ci staranno tranquilla tutti i miei vestiti e anche di nuovi.

<<Bene ho finito.>> Sospiro mentre appoggio la valigia vicino al muro. Si sono fatte le quindici, è da ben un'ora che sto sistemando l'armadio.
Sento bussare alla porta. <<Arrivo.>> Dice mia mamma.
Non so chi c'è alla porta e non capisco nemmeno di cosa stanno parlando, quindi mi avvicino all'inizio delle scale, ma non mi sporgo troppo per non farmi vedere.
Riconosco una voce.
È Edward!
Un brivido mi percorre la schiena, sono agitata.
Che ci fa qui? Probabilmente è venuto con la sua famiglia per darci il ben venuto in città. <<Grazie piccolo e grazie anche a te Edward, che bello rivederti sono sicura che diventerete ottimi amici te è Abigail.>> Oddio!! Ma cosa sta dicendo mia mamma? Amici? Ha 19anni non si diventa "amici" insomma, non è il caso di dire una frase così. <<Mamma>> mi lamento la subito mi tappo la bocca. Oramai è tardi mi hanno sentita, li sento parlare di quando eravamo sull'aereo -dove io e Edward ci siamo conosciuti- e anche sul l'università che frequenterò questo autunno.
Mia mamma li invita ad entrare. Corro in bagno per darmi una sistemata. Ho i capelli tutti in disordine e il trucco consumato. Decido di toglierlo e legarmi i capelli in uno chignon  disordinato.
<<Abigail sei in bagno?>> Mio papà mi sta chiamando. <<Si arrivo>> dico mentre esco e lo raggiungo.
Lo oltrepasso e scendo le scale. In salotto la famiglia di Edward è seduta sul divano, mia mamma invece sulla poltrona. <<Lei è nostra figlia Abigail.>> Dice mia mamma quando entro nella sua visuale. Che imbarazzo, saluto timidamente la mamma di Edward, lui e un bambino, che penso sia sua fratello. <<Ciao io sono Cole.>> il bambino si alza e viene ad abbracciarmi, oddio quanto è tenero. Come il fratello.
<<Scusate la domanda, ma avete anche un altro bambino? Perché fuori ho visto un seggiolino.>> A quelle parole pronunciate dalla mamma di Edward divento subito tesa. <<Tessie non essere inopportuna>> Risponde Edward in tono quasi brusco. Come mai l'hai chiamata Tessie e non mamma? Il pensiero mi passa subito e mi concentro sulla domanda che mi ha appena fatto. <<No tranquillo Edward.>>  Gli dico sperando di migliorare la situazione. Mi siedo sul bracciolo della poltrona, da parte a mia mamma. <<Si c'è un bambino, ma non è foglio dei miei genitori. È il mio bambino.>> Faccio una pausa. <<Poco più di un anno fa sono stata violentata e sono rimasta incinta, ma ho deciso di tenere il bambino.>> Dico in fine. Resto in attesa di qualche reazione. <<A me piacciono i bambini piccoli, posso vederlo?>> Chiede speranzoso Cole. <<Certo>> Gli rispondo <<Vieni con me che te lo presento.>> Dico mentre mi alzo e lo prendo per mano. Mentre saliamo le scale mi accorgo che Edward ci sta seguendo. <<Scusa per la  mia matrigna.>> Ah ecco, Tessie non è sua mamma, per quello la chiamata col suo nome. <<Tranquillo, non è un problema. Tutti hanno una reazione simile.>> Gli rispondo con un sorriso prima di entrare in camera con lui e suo fratello.

Tommy sta dormendo tranquillo, col ciuccio in bocca e la zampa del pupazzo stretta nella manina. Lascio la mano di Cole e mi avvicino al letto. <<Hai visite cucciolo>> gli dico mentre lo sollevo piano. Apre i suo grandi occhi blu e mi guarda, poso se labbra sulla sua fronte per baciarlo. <<Ha i capelli come i tuoi>> dice Cole. <<Si è vero, mi assomiglia molto>> Dico con un sorriso. Guardo Edward, anche lui sta sorridendo e che sorriso porca miseria.
<<Posso prenderlo in braccio?>> Chiede Cole. <<Non so se è il caso campione, è più piccolo dei bambini che vedi di solito.>> Dice Edward al fratello che per un momento sembra deluso. <<Tranquillo li faccio mettere entrambi sul letto. Vieni metti con la schiena contro la parete.>> Dico al fratello che fa subito come gli ho detto. <<Ecco, tienilo per sotto la testa>> Dico mentre glielo poso in braccio. <<Cosi? È pesante però devo dire.>> Cole sorride mentre guarda il mio bambino. <<Perché non hai ancora muscoli piccolo, peserà al massimo otto chili Tommy.>> Scherza Edward col fratellino. Ha ragione, circa, Tommy non pesa tanto. Solo quando lo devi tenere in braccio ore diventa pesante.
Tommy lo guarda e poi guarda me, come per chiedersi cosa sta succedendo. <<Non dev'essere stato facile all'inizio.>> Edward è dietro di me e sta osservando la scena. <<Già. Ci ho messo un po' per realizzare la cosa, non l'ho detto subito ai miei genitori avevo bisogno di tempo per riflettere.>> Dico guardandolo negli occhi, è almeno venti centimetri più alto di me, quindi devo alzare parecchio la testa. <<Quanti anni ha?>> Mi chiede Cole. <<Deve fare ancora otto mesi.>> Gli rispondo. <<Peccato ci vorrà tanto prima che può giocare a calcio.>> Dice <<Gli voglio insegnare io. Posso?>> Chiede entusiasta. <<Certo che puoi.>> Rispondo felice. È davvero carino suo fratello, che tra l'altro è la sua copia precisa, solo con docidici anni di meno. <<Insegnarlo Cole.>> Lo rimprovera Edward, mentre va a sedersi sul letto accanto a lui. <<Eh scusa>> Cole alza gli occhi al cielo e mi scappa da ridere. Tommy sta succhiando il ciuccio quando si mette a piangere. <<No cosa succede?>> Cole è preoccupato. <<Non lo so, dammelo un attimo.>> Prendo il mio bambino in braccio lui sputa il ciuccio e continua a piangere mettendosi le mani in bocca. <<Fammi vedo amore cosa c'è?>> con una mano gli tolgo la sua dalla bocca. <<È un dentino quello?>> Al centro della bocca, sulla gengiva inferiore vedo spuntare qualcosa di bianco. <<Fammi vedere.>> Edward si alza dal letto e si mette dietro di me. <<Si è proprio un dentino.>> Sono così felice che finalmente gli spuntino i denti, ma allo stesso sempre mi dispiace che gli faccia male. <<Stai diventando grande>> Gli dico mentre lo bacio e lo cullo. Finalmente si calma.
<<Abigail, ragazzi scendete che mangiamo la torta.>> Mia mamma ci sta chiamando, quindi scendiamo tutti e ci rechiamo in salotto dove la torta che hanno fatto Edward e Cole ci aspetta. <<Che buon odore di cioccolato.>> Dico mentre scendo le scale. <<Ho fatto io la glassa.>> Dice Cole fiero. <<Allora sarà buonissima.>> Dico con un sorriso.

Quando arriviamo in cucina Tessie si gira a guardarci. <<Allora è lui il piccolo, congratulazioni è bellissimo ti assomiglia.>> Dice in tono gentile mentre accarezza la testa di Tommy. <<Mamma.>> Mi guarda mentre pronuncia quelle parole, ha gli occhi un po' arrossati per il pianto. <<Vuoi un po' di pappa?>> Gli chiedo.
Ci accomodiamo tutti a tavola e mangiamo la buonissima torta al cioccolato che ci anno portato. Intanto ho Tommy è sulle mie ginocchia e gli sto dando una pappina al manzo.
Edward non mi ha tolto gli occhi di dosso da quando mi ha vista. Mi mette un po' in imbarazzo, non so come comportarmi con un ragazzo così...beh ammetiamo è figo.
Per questo mi sento a disagio, cosa ho io di speciale?

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