Capitolo 8.

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Stiamo atterrando finalmente, l'aereo sta perdendo quota e dal finestrino vedo la pista d'atterraggio sempre più vicina.
<<Siamo arrivati!>> Esclamo quasi saltando sul sedile. Tommy batte le mani, lo fa sempre quando mi vede felice. <<Mamma, mamma>> dice con ciuccio in bocca, mentre io lo bacio sulla testolina rossa.
L'aereo si ferma, si sta aprendo il portellone e la gente sta cominciando ad alzarsi e prendere i propri bagagli a mano.
Anche io mi alzo con le gambe abbastanza intorpidite, per il lungo viaggio seduta.
Quando scendo le scale dell'aereo subito sento il caldo e l'afa, ha appena piovuto -ci sono delle pozze sulla pista- e con caldo della Florida l'umidità è alle stelle. Ma perché mi sono messa i leggings? Penso quasi disperatamente mentre sto morendo di caldo.
Sento anche il profumo del mare, la brezza leggermente salata che arriva portata dal vento. È una sensazione bellissima sentirla sulla pelle per la prima volta.
Scendo le scale e salgo su uno dei bus che sono lì ad aspettarci.
<<Che bello qui c'è l'aria condizionata.>> Dico mentre le porte si chiudono, <<sei te che ti sei messa i leggings neri cara.>> Mi dice mia mamma che era partita prevenuta, infatti una mezz'oretta prima che atterrassimo è andata in bagno a cambiarsi. Si è portata un cambio di pantaloncini corti, ed ha fatto bene, avrei dovuto pensarci anche io.

Tommy si agitata nelle mie braccia, così lo sistemo meglio e gli faccio appoggiare la testa sulla mia spalla. <<Povero il nostro cucciolo tutto assonnato.>> Dice mio papà accarezzandoli la testa. <<Non gli fa bene un viaggio così lungo. Appena arriviamo a casa gli faccio un bagno e vedo se vuole dormire ancora un po'.>> Dico mentre il bus sta partendo, una partenza un po' brusca, faccio un passo in dietro per mantenere l'equilibrio. Non ci sono più posti liberi, i miei genitori ed io, assieme ad altre persone siamo in piedi. <<Ti vuoi sedere Abigail?>> Giro la testa in direzione della voce, è Edward. <<No no tranquillo non è lungo il viaggio.>> Gli dico ma nemmeno ho finito la frase che si era già alzato, <<grazie>> gli dico e mi siedo al suo posto. Divento subito rossa perché Edward sta continuando a guardarmi negli occhi e anche i miei genitori ci stanno fissando. <<Ehm...mamma, papà lui è Edward.>> Spiego ai miei genitori, <<l'ho conosciuto mentre facevo la fila in bagno quando eravamo in aereo, era nei posti dietro i nostri.>> Aggiungo per evitare l'imbarazzo generale che si è creato. <<Piacere>> dice Edward stringendo le mani di mio papà e poi di mia mamma. <<Di dove sei Edward?>> Gli chiede mio papà. <<Abito a Gainesville e frequento University of Florida. Abigail mi ha detto che verrà anche lei questo autunno.>> Mi guarda sorridendo e io ricambio il sorriso. Abiterò nella sua stessa città -Gainesville- e frequenteremo anche la stessa università. <<Ah che bello, almeno Abigail conoscerà già qualcuno.>> Dice mia mamma rivolgendo prima un sorriso ad Edward e poi a me. In quel momento il bus si ferma e la gente comincia a scendere. <<Allora ci vediamo in giro.>> Mi dice Edward e poi si allontana senza lascarmi il tempo di rispondere. <<Sembra un bravo ragazzo no Abigail?>> Mia mamma mi ha appena fatto una domanda, la guardo per un momento e poi rispondo: <<Emh...si sembra di si.>>
Ci avviamo verso il ritiro bagagli e prendiamo i nostri.
Tommy dorme ancora come un ghiro quindi mi muovo il più delicatamente possibile per evitare di svegliarlo.

All'uscita dall'aeroporto -dopo gli altri controlli- entriamo in un taxi che ci sta aspettando per portarci a casa, finalmente! Anche io sono parecchio stanca e non vedo l'ora di buttarmi sul letto e chiudere gli occhi.
Sento Tommy che si muove sulla mia spalla quindi lo prendo e lo faccio sdraiare sulle mie gambe.
È molto piccolo perché ci sta alla perfezione nello spazio tra le cosce e le ginocchia, non che sia tanto alta, circa 1.60 è il mio cucciolo che è piccolo. <<Buongiorno amore.>> È ancora mezzo addormentato, col ciuccio in bocca, mi guarda con i suoi grandi occhioni blu.
Si guarda in torno, sembra spaesato.
Lo accarezzo sulla pancia, per vedere se si tranquillizza un pochino mentre il taxi parte verso la nostra nuova casa. Allunga le mani verso di me <<mamma.>> Si lamenta, sta per piangere. <<No cucciolo cosa c'è?>> lo abbraccio mentre gli accarezzo la schiena, lui stringe la mia maglia come se avesse paura che lo lascio solo. <<Magari ha fame.>> Dice mia mamma, si è sempre preoccupata molto che Tommy abbia tutto. <<Resisti campione,>> dice mio papà girandosi sul sedile del passeggero davanti per guardarci. <<Adesso andiamo dal concessionario a prendere la nuova macchina. Poi ci fermiamo a mangiare perché ci voglio ancora tre ore di viaggio fino a casa.>> Aggiunge.

Quando arriviamo dal concessionario vedo un bellissimo Suv nero. <<Wow! Bella scelta papà.>> gli dico mentre ci avviciniamo. <<Ottima scelta Erick.>> Gli dice mia mamma e poi lo bacia sulla guancia, dopo 25anni di matrimonio sono ancora innamorati come il giorno dopo le nozze.
Salgo nei spaziosi posti posteriori e subito sento l'odore di auto nuova, mi piace questo odore, già da quando ero piccola mi è sempre piaciuto molto. <<Bene andiamo.>> Anche i miei genitori sono saliti a bordo e ci dirigiamo verso l'autostrada.

Sono quasi le 19.00 e sento un certo languirono, anche i miei genitori hanno fame e sicuramente anche Tommy che in taxi ha fatto un po' di capricci avrà fame.
<<Ci fermiamo in quel autogrill?>> Domanda mio papà.
In lontananza si vede la struttura. <<Si andiamo.>> Gli rispondo subito.

Quando arriviamo posteggiamo il nuovo Suv e andiamo all'entrata. Non c'è tanta gente e al "ristorante" nell'angolo troviamo facilmente un tavolo libero. <<Allora cosa volete da mangiare?>> Chiede mia mamma. <<Per me una tagliata con patatine>> risponde subito mio papà sicuro di quello che ha scelto. <<Io vorrei un wrap di pollo e una coca.>> Anche io sono sicura di cosa voglio mangiare, <<magari per Tommy un passato di verdure se lo fanno.>> Aggiungo sperando che mangi qualcosa.
Lo metto sul seggiolone ma subito piange. <<No amore, non piangere.>> gli dico cercando di tranquillizzarlo. <<Mamma, mamma.>> Mi chiama allungando le manine verso di me, non ci posso fare niente. Lo prendo in braccio e lo poso sulle mie gambe, <<Contento?>> ha subito smesso di piangere quindi ora è soddisfatto. Mia mamma sta arrivando con la cena, prima di tutto cerco di far mangiare Tommy ma senza risultato, so cosa vuole. <<Magia prima un po' di questo fai il bravo,>> gli dico ma niente, non gli passa minimamente per la testa di mangiare il passato. <<Tesoro mangia prima te, poi vai in macchina almeno hai più privacy.>> Dice mia mamma, <<intanto provo io a farlo mangiare.>> Aggiunge mentre si alza per prenderlo in braccio, intanto io comico a mangiare, per fortuna non reclama. Ci metto poco a mangiare, <<okay andiamo.>> Lo prendo in braccio e mi dirigo verso la macchina.

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