Capitolo 10.

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Edward

Rimango lì da parte alla sua macchina e la guardo andare via con il suo bambino in braccio.
Cammina leggera verso l'entrata. I capelli rossi le coprono tutta la schiena quasi fino alla vita, fanno risaltare molto la sua pelle bianca e i suoi occhi blu.
Un blu bellissimo.

Che cavolo vado a pensare?
La vocina nella mia testa mi porta alla realtà. Io sono Edawrd Callen, ho una ragazza diversa ogni settimana da portare a letto, non mi posso innamorare.
Eppure in Abigail c'è qualcosa che mi affascina, con lei non mi viene da essere il solito stronzo.
Lei è diversa.

Quando entra nell'autogrill mi avvicino alla mia macchina, accendo il motore e parto verso casa.
<<Che caldo.>> Dico sospettando, abbasso il finestrino e l'aria entra di colpo. Sono in autostrada e sto andando a 120km/h, di certo non è l'aria migliore del mondo ma meglio di niente, visto che l'aria condizionata della mia macchina si è rotta.

Prendo la prima uscita che viene e vado verso casa.
Svolto a destra, per la lunga via con le case tutte quasi uguali.
Posteggio l'auto da parte a una casa con un grande furgone per i traslochi. Rimango un attimo a guardarlo. Abigail sarà la mia vicina e frequenteremo anche la stessa scuola questo autunno. <<Sei tronato finalmente.>> Sento la voce di Tessie la moglie di mio papà. <<Si si.>> Gli rispondo oltrepassandola ed entrando in casa. <<Com'è andato il viaggio?>> Mi chiede. <<Tutto bene.>> Dico, intanto sono arrivato in cucina e apro il frigo per prendere una birra. <<Avremo dei nuovi vicini, magari potresti andare a comprare qualcosa per il loro arrivo: tipo dei fiori e io intanto faccio una torta.>> È sempre stata una donna molto gentile e premurosa. Da quando mia mamma è morta si è occupata lei di me e mio fratello. Non ho niente contro di lei, mi da fastidio il fatto che ha preso il posto di mia mamma. E odio il fatto che mio papà l'abbia rimpiazzata subito dopo la sua morte. Per fortuna mio fratello non l'ha presa così male, gli sta simpatica Tessie, ma a qualunque bambino di 10 anni gli starebbe simpatica.
<<Dove è Cole? Così vado con lui.>> Chiedo alla mia matrigna. <<È da un suo amico ti tocca andare da solo.>> Sbuffo, non mi va di andarci solo. Ma comunque prendo i soldi ed esco, così potrò farmi una passeggiata per schiarirmi le idee.

Non so a che pensare, non so cosa provare. So che è un sentimento più forte quello che sto provando per Abigail, confrontò alle altre ragazze. Non voglio portarla a letto e basta, vorrei qualcosa di più ma, non sono sicuro di cosa provo per lei.

Entro nel negozio del quartiere e compro un mazzo di rose rosse molto belle, penso siano fresche. <<In omaggio c'è anche questo coupon, si può vincere in weekend alle terme.>> La commessa mi porge il foglietto di carta. <<La ringrazio.>> Rispondo ed esco dal negozio per tornare a casa.

<<Sono tornato!>> Dico entrando in casa. <<Ciao Ed!>> Mio fratello mi corre in contro e mi salta in braccio. <<Ciao campione.>> Rispondo trattenendo il respiro. Oramai è grande, a 10 anni e si fa pensante. Mi ricordo quando era piccolo come il figlio di Abigail, io avevo quattordici anni. Lo tenevo in braccio quando mi hanno dato la notizia che la mamma era morta per delle complicazioni del parto.
Nessuno ha detto nulla a Cole ovviamente, per lui è morta in un incidente. Si sentirebbe terribilmente in colpa, come se fosse colpa sua, quando non è così.
<<Aiuti me e Tessie a fare la torta per i nuovi vicini?>> Mi chiede. Ovviamente a mio fratello non posso dire di no. <<Certo, vai a lavarti le mani che io arrivo.>>
Lo appoggio a terra e lui corre in bagno. Io vado in cucina e appoggio i fiori. <<Mi cambio e arrivo.>> Dico a Tessie che intanto sta preparando gli ingredienti per la torta.
Quando entro in camera tiro fuori dai pantaloni il coupon e provo a grattare con le unghie la pellicola grigia.
"HAI VINTO".
La scritta dice tutto, ho vinto un "fantastico" weekend alle terme. <<Per una volta che vinco e un noioso fine settimana alle terme.>> Dico e infilo il biglietto nel cassetto.
Mi cambio la maglietta e ne metto una un po' usata.
<<Muoviti Edward!>> mi urla mio fratello dalle scale. <<Sto arrivando>> urlo mentre chiudo la porta della stanza.
Scendo le scale e vado in cucina. <<Dai vieni ad aiutarci a fare l'impasto.>> Dice Tessie. <<Io faccio la crema al cioccolato.>> Aggiunge mio fratello con le mani già sporche di cioccolato. <<Bravo campione.>> Gli dico dandogli una pacca sulla spalla.

Dopo aver infornato la trota decido di andare a farmi una doccia.
Entro in camera e guardo fuori dalla finestra. Nel piazzale della casa c'è posteggiato un SuV nero. <<Finalmente sono arrivati.>> Dico tra me e me.
Entro in doccia e mi lavo alla velocità della luce. Esco e mi metto una delle mie magliette preferite.
Una t-shirt nera con uno scollo a V e dei jeans neri. Esco dalla camera e vado in cucina. Sono agitato, non vedo l'ora di rivedere Abigail, anche se l'ho vista solo stamattina.
Mi fermo un secondo sulla soglia della cucina. Davvero sono così patetico da essere entusiasta perché rivedo una ragazza che ho appena incornato? Penso. <<Ah eccoti>> Sobbalzo, Tessie mi sta venendo in contro. <<Prendi la trota che i vicini sono arrivati.>> Sono ancora stordito, quindi la fisso. <<Edward tutto okay?>> Mi chiede preoccupata. <<Ehm si, scusa, ero solo distratto. Prendo la torta.>>
Quando usciamo siamo solo io, Tessie e Cole. Mio padre non è ancora arrivato da lavoro.
Ci incamminiamo verso la casa, sono sempre più teso ed ho paura che Tessi possa percepire qualcosa che di strano.

Bussiamo alla porta. <<Arrivo>> Una voce femminile ci avverte. Quando la porta si apre vedo la mamma di Abigail.
<<Ciao siamo i Callen i vostri nuovi vicini.>> Dice mia mamma. <<Vi abbiamo portato una torta al cioccolato.>> Dice Cole alzando verso la mamma di Abigail il vassoio. <<La glassa l'ho fatta io mentre l'impasto mio fratello Edward.>> Aggiunge, la signora mi guarda un attimo e poi sorridere. <<Grazie piccolo e grazie anche a te Edward, che bello rivederti sono sicura che diventerete ottimi amici te è Abigail.>> Avvampo  subito <<Mamma!!>> Sento urlare da dentro la casa, questa è Abigail.
<<Ah vi conoscete?>> Chiede stupita Tessie. <<Si l'abbiamo incontrato sull'aereo, lei e mia figlia faranno la stessa scuola questo autunno.>> La informa la mamma di Abigail. <<Ma che scortese che sono. Entrate>> Aggiunge, e ci fa' segno di oltrepassare l'entrata. La casa è molto spaziosa, ci sono ancora scatoloni e valige in giro. Ma è comprensibile visto che sono appena arrivati. <<Comunque piacere mi chiamo Eloise, vi posso offrire qualcosa da bere?>> È molto gentile sua mamma. <<No grazie, non vogliamo scomodarvi siamo venuti qui per conoscervi.>> Dice subito la mia matrigna. <<Scusate arrivo!>> una uomo alto e magro si avvicina a noi. <<Piacere sono Erick, il marito e il papà di Abigail, ha proposito dove è?>> Domanda guardandosi in giro. <<Penso sia ancora su caro>> Risponde sua moglie. <<Scusate probabilmente starà già mettendo via le cose.>> Ci accomodiamo sul divano mentre Erick è salito a chiamare Abigail. Dopo neanche un minuto la vedo scendere le scale, seguita da suo padre. <<Lei è la nostra figlia Abigail.>> Dice sua mamma quando entra in salotto. <<Piacere.>> Dice lei con una voce molto imbarazzata. Ma quanto è molto carina? Ha le guance rossissime ed è tesa. <<Ciao io sono Cole.>> Mio fratello si alza dal divano e l'abbraccia. Anche lei ricambia subito, si vede che ha una grande passione per i bambini. <<Scusate la domanda, ma avete anche un altro bambino? Perché fuori ho visto un seggiolino.>> Dice mia mamma.
Vedo Abigail che si irrigidisce. <<Tessie non essere inopportuna>> Rispondo di botto ma non in tono aggressivo, semplicemente per rimproverarla. <<Nono tranquillo Edward.>> Risponde Abigail tranquilla. Si siede sul bracciolo della poltrona da parte a sua mamma. <<Si c'è un bambino ma non è foglio dei miei genitori. È il mio bambino.>> Vedo la faccia di Tessie stupita e mi sale il nervoso. Se fa un solo commento mi incazzo. <<Poco più di un anno fa sono stata violentata e sono rimasta incinta, ma ho deciso di tenere il bambino.>> Aggiunge. Mia mamma è ancora muta. <<A me piacciono i bambini piccoli posso vederlo?>> A Cole gli si illuminano gli occhi. Non so da dove salta fuori questa cosa dei bambini piccoli ma a quanto pare gli adora. <<Certo.>> Il nervosismo sulla faccia di Abigail se n'è andato. <<Vieni con me che te lo presento. Si alza e prende Cole per la mano e l'accompagnato su di sopra. Decido di seguirli. <<Scusa per la mia matrigna.>> Mi scuso quando sono sicuro che non ci possa sentire. Mi guarda un attimo, probabilmente stupita perché ho chiamo Tessie "matrigna", ma penso capisca che adesso non è il momento di parlarne. <<Tranquillo, non è un problema. Tutti hanno una reazione simile.>> Mi risponde tranquilla con un sorriso.
Un sorriso fantastico.

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