28 - Gaia

61 17 20
                                    

Apre gli occhi.
D'istinto, quando lui li apre, li chiudo io.
Non posso fargli capire che m'interessa ancora dopo cinque anni, non più di quanto abbia già fatto.
In questi cinque minuti in cui ha tenuto gli occhi chiusi ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione che la sua lacrima non è mai esistita, che è stata solo frutto della mia immaginazione. Ovvio che quella era la conclusione a cui saresti giunta: è la più semplice, quella che non ti crea ulteriore confusione e non ti fa venire voglia di strapparti i capelli per dimostrare al mondo quanto stai soffrendo interiormente, perché i capelli strappati non sarebbero niente in confronto a ciò che stai provando ora!... il mio subconscio ha perfettamente ragione, sono una codarda, ma esserlo è la via più semplice.
Decido di concentrarmi sulla musica, traendo conforto dal fatto che tra poco atterreremo e potrò andare da Eden... no, non potrò: è con Regazzi.
Allora andrò da... da chi cazzo andrò? In circostanze diverse sarei andata da Sara, ma ora lei è Sara la Troia, e certamente non andrò da lei!
Non riesco ancora a capire perché Sara sia corsa tra le sue braccia in mia presenza, sapendo come mi sentivo... per non parlare del fatto che poi ha pure avuto il coraggio di venire a cercarmi e di abbracciarmi, in bagno, quando ero senza forze e non potevo respingerla!
Beh, starò da sola, ma sicuramente lontana da lui.
Perché ha occhi solo per lei, cosa ci trova di tanto interessante?
Si, è vero che fino a poco fa la consideravo una tra le mie migliori amiche e non dovrei parlare così di lei, ma ora non la considero più tale e, esattamente come cinque anni fa alle medie, non posso evitare di chiedermi perché lei e non io.
Ricordo che in seconda Samuele mi aveva confessato in chat che aveva una cotta per Sara e che, il giorno dopo, quando io lo avevo detto a lei riuscendo persino a trovare la forza per riderci su, parlando di quanto fosse sfortunata – potessi essere io sfortunata per il resto della mia vita se per lei essere sfortunati significa piacere al ragazzo perfetto! –. Alla fine, "grazie" a Lauria che aveva sentito mentre io spifferavo alla mia amica ciò che avevo scoperto, era venuta a sapere della cotta di Samuele tutta la classe; non mi spiego ancora come Samuele potesse essere così calmo – sereno quasi – all'idea che tutta la classe sapesse della sua cotta.
E mentre penso a Sara e Samuele, ovviamente, cado in un'altra trappola dell'universo, che fa si che la mia mente senta una frase specifica della canzone: "All alone I watch you watch her, like she's the only girl you've ever seen, how is it never notice that you are slowly killing me. I hate you I love you I hate that I love you... you want her, you need her and I'll never be her"... le ultime parole soprattutto centrano il bersaglio.
So che è solo una canzone, ma sentirsi dire che lui vuole lei e che tu non sarai mai lei spezza il cuore, e lo spezza perché è la verità.
Forse sarebbe stato meglio leggere romanzi d'amore e pensare che qualcuno è riuscito ad avere una vita felice, invece che ascoltare canzoni che ti ricordano solamente il ragazzo perfetto che non ti ama ed il fatto che vuole  un'altra che tu non potrai mai rimpiazzare.
Solo ora mi rendo conto di quanto io sia malata, di quanto io sia dipendente da Samuele: è la mia droga, e solo ora ho afferrato la gravità della situazione: sono una tossicomane e la mia droga non è un'erba, ma un dio, il mio dio.

Se solo io...   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora